Capitolo 8.

773 49 30
                                    

"Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo. "

(Lao Tzu)

Da quando ero piccola, ho sempre creduto fermamente che ci si potesse innamorare una sola volta nella vita.

Ero cresciuta con le favole, i racconti degli adulti che mi raccontavano del loro matrimonio perfetto, del loro unico e grande amore perfetto, e della loro felicità indissolubile.

«Ci si innamora una sola volta nella vita!» mi aveva detto una volta mia zia Jess, con sguardo malinconico, quando aveva alzato troppo il gomito. «Amo tuo zio Lewis, sì. L'ho sposato, accidenti! Ma dentro di me,» fece cenno al suo cuore, «ci sarà sempre una sola persona, e non è tuo zio.»

Dopo di che, era crollata sul divano e si era svegliata non appena era scoccata la mezzanotte, il nuovo anno, con un sorriso sulle labbra, come se non fosse successo niente. Come se pochi minuti prima, il suo sguardo non fosse stato inondato di dolore nel ricordare qualcuno che, con tutta probabilità, non faceva più parte della sua vita.

All'epoca avevo quattrodici anni, ma lo ricordo bene come se fosse accaduto ieri.

Riflettei su quelle parole come se contenessero delle rivelazioni importanti, come se quelle potessero aiutarmi a risolvere un enigma.

Non conoscevo l'amore, a quattrodici anni. Ma conoscevo Erik Maxwell, e sapevo che quando lui era con me, ero felice.

E che probabilmente, se non lo avessi più avuto nella mia vita, avrei finito per delirare ubriaca sfogandomi con una ragazzina, proprio come mia zia Jess la notte di Capodanno.

E con gli anni, nonostante avessi amato Roy, capii che la mia persona, quella a cui avrei pensato pochi attimi prima che scoccasse la mezzanotte, ogni anno, di ogni periodo della mia vita, sarebbe stata Erik Maxwell.

«Buon anno nuovo, tesoro mio.» mia madre mi stampò un tenero bacio sulla testa, e mi abbracciò. «Andrà meglio, vedrai.» mi sorrise asciugandomi una lacrima. «Lascia che il tempo guarisca le tue ferite, niña. Te juro por mi honor, tu e mia nipote troverete la felicità.»

Annuii, appoggiandomi contro di lei, e lasciai che le lacrime scorressero libere, senza vergognarmene e senza respingerle.

Cercare sempre di essere forte, dopo un po', poteva diventare stremante più del dolore stesso.

«Noi, la tua famiglia, coloro che ti amano come nessuno al mondo, siamo fieri di te, Flor. E dovresti esserlo anche tu. Sei una mamma fantastica, una figlia e una sorella meravigliosa, per non parlare di che zia deliziosa tu sia. E non potrai mai fare alcun errore che possa indurci ad allontanarci o a far scemare questo amore. Tu e Noely siete speciali, e noi avremo cura di voi. Te lo prometo, querido.» mi abbracciò mio padre, lasciandomi un bacio sulla testa, come quando ero piccola e mi consolava dopo una caduta in bici.

❄️❄️❄️

Era scientificamente provato che all'inizio di un nuovo anno, la tristezza prendesse il sopravvento, per ciò che ci si lasciava alle spalle, o per quello che si tentava di lasciarsi alle spalle. Quando scoccava la mezzanotte, quasi tutti scoppiavano in lacrime. E spesso non si trattava di lacrime di gioia. Motivo per cui del buon champagne non mancava mai nel festeggiare l'arrivo di un nuovo anno.

Si pensava a chi non c'era più, a chi ci aveva lasciati troppo presto, o a chi c'era ancora, ma non a far parte della propria vita.

A mezzanotte, si pensa ai nuovi amori e a quelli vecchi. A quelli perduti, e a quelli ritrovati. Alle sofferenze, ai sacrifici, alla vita e alla gratitudine per un nuovo anno.

Dalla tua parteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora