"Il prezzo per non seguire il tuo cuore, è passare il resto della vita desiderando di averlo fatto."
(Anonimo)Era venerdì.
Sophie, la moglie di Matt, era entrata ufficialmente in travaglio, e Lavone era corsa in ospedale, lasciando a me la responsabilità del negozio.
Osservai il tulle rosa confetto ancora privo di forma, che giaceva scomposto sul manichino di fronte a me.
Ero seduta sulla vecchia sedia girevole da più di mezz'ora, cercando di capire che forma dare a quell'abito.
Non un abito qualsiasi, ma l'abito della signorina Vanhasten, figlia del sindaco di Stowe, in onore della sua entrata in società.
La signora Vanhasten mi aveva affibbiato quell'incarico con poco meno di un mese di preavviso, ma non mi sarei mai potuta tirare indietro.
Quella era un'occasione d'oro per dimostrare chi ero, e cosa ero in grado di creare.
L'arrivo di un messaggio mi fece distrarre per un attimo.
Erik: Siete a casa?
Io: Magari. Sto cercando un'idea per un vestito, ma credo di non esserne in grado. Sono al negozio.
Da tre giorni a quella parte, il mio rapporto con Erik era cambiato in maniera effettiva.
Eravamo buoni amici.
Ogni tanto mi mandava qualche messaggio idiota dei suoi, ad esempio riguardo qualche suo cliente che, a detta sua, lo aveva confuso di certo con un costruttore medioevale, o con un'altra che, invece, si aspettava che fosse lui a metter mano ai lavori, scambiandolo per un operaio di un'impresa di costruzioni.
Mi chiedeva come stavo, e poi mi raccontava la sua giornata.
Per un po' non rispose, così abbandonai il cellulare sulla scrivania, e mi misi al lavoro.
Mi persi in metri di tulle, paillette, e piccole pietre gioiello.
Avevo l'idea in mente, più o meno, così iniziai ad abbozzare qualcosa sul foglio formato A4 che usavo per gli schizzi.
Era quasi trascorsa un'ora quando la voce di mia figlia mi chiamò dall'entrata del negozio.
Alzai di colpo la testa, e non ebbi nemmeno il tempo di alzarmi, che la trovai davanti a me.
«Noely! Che ci fai qui? Con chi sei venuta?» la abbracciai.
«Erik è passato a prendermi a casa insieme a Lexi.» sorrise.
«E ha impiegato venti minuti solo per scegliere il cerchietto da mettere.» bofonchiò una voce alle nostre spalle.
Erik teneva per mano Lexi che si guardava intorno con sguardo innamorato.
Avevo rimesso in ordine quel posto durante quei due giorni, trattenendomi sempre oltre l'orario di lavoro.
Certo, le pareti apparivano ancora scostate e il pavimento tutto rigato, ma per lo meno, era tutto ordinato in base ai colori e ai tessuti, e ogni ora spruzzavo un deodorante per ambienti alla vaniglia che toglieva l'odore di muffa che si sentiva ancora, nonostante l'avessi quasi del tutto eliminata giorni prima.
«Che bello, Flor! Ma è tutto tuo questo posto?» mi chiese Lexi, avvicinandosi a me.
«Io ci lavoro.» le sorrisi.
«Wow! Ma allora sei tu che fai gli abiti delle principesse!» esclamò, accarezzando il tulle rosa.
Erik, la rimproverò, ma lo liquidai con un gesto della mano.
STAI LEGGENDO
Dalla tua parte
ChickLitQuando hai diciotto anni, sai poco della vita. Il mondo ancora non ha una forma distinta, e tutto sembra non avere un senso, ancora. E quando il mondo di una diciottenne viene invaso da pannolini, tutine, sonagli e ninna nanne, quel mondo assume una...