Se mi sposo..

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«Ho portato l'MP3.» disse Andrea sorridendo, dopo il terzo sonoro sbuffo di Margherita, che si stava annoiando. Srotolò le cuffie e ne porse una a Margherita. Mise la riproduzione casuale, poche note e Andrea si immobilizzò. «Forse questa è meglio di no.» disse con un sorriso tirato, mettendo in pausa.
«Perché?» chiese Margherita, guardandolo.
Andrea prese un respiro. «Potrebbe- noi- non va bene e basta.»
Margherita lo guardò truce, per poi strappargli l'MP3 dalle mani. «Se mi sposo.» lesse il titolo della canzone. «Perché no? Sembra allegra!» sorrise Margherita.
Andrea la guardò. «Non ho voglia di portare alla luce vecchi ricordi.»
«Vecchi quanto?» chiese Margherita.
«Per favore, Mare, non chiedermi nulla.» Margherita ignorò il nomignolo che le aveva appena affibbiato e gli porse una cuffia.
«Non va bene per nessuno dei due, Mare.» tentò di nuovo. Margherita non aveva intenzione di mollare.
«Siamo in due, Andre. Ci facciamo forza l'un l'altro. Dai.» Margherita lo incoraggiò e sorrise. E quel sorriso così luminoso, perfetto, così suo, fece cambiare idea ad Andrea. Prese la cuffia e la inserì nell'orecchio. Tentò di prendere l'MP3 dalle mani di Margherita, ma lei lo portò lontano. «Faccio io!» disse con voce molto infantile.
Guardò titubante il - volgarmente chiamato - coso e pigiò qualche tasto. «No.- No. Così cambi canzone.- No. Così mandi avanti.- Il tri- mi fai parlare, dannazione!» disse Andrea fra una risata e l'altra.
Margherita rise di se stessa prima di pigiare il tasto giusto. «Alleluja.» sospirò il ragazzo.
Margherita si poggiò alla spalla di Andrea, che mise a sua volta la sua testa sopra quella di Margherita. Ad Andrea, dopo la seconda nota, gli occhi si fecero lucidi. Margherita intrecciò le loro dita e con il pollice iniziò a disegnare dei cerchi sulla mano di lui. Andrea si calmò col suo tocco.
«Ho chiamato l'ospedale al mattino: han detto che stavi bene, di non preoccuparmi. Come al solito hai fatto il cretino.» Andrea sorrise. «Qualche osso rotto, 3 ore dopo non sanno spiegarmi! Tutti a telefonarsi. Notizia confermata: il giorno della funzione, la data fissata. Un telegramma alla mamma scrivendo banalità, cercando un vestito nero che nemmeno si ha.» dei brividi percorsero la schiena di entrambi. «E per questo odiarti un po'. Cos'è successo? Nemmeno lo so. Adesso non piango, ma piano piano mi rendo conto che... se mi sposo, non ci sarai.» Andrea iniziò a piangere, Margherita iniziò a consolarlo. «Se nasce mio figlio non ci giocherai. Se mi sposo, a fare lo scemo al matrimonio non ci sarai.» anche a Margherita qualche lacrima iniziò a scendere sul viso. «Le donne tutte dentro, in chiesa. E gli uomini forti fuori, con la sigaretta accesa. Il bar della piazza serviva vino al mattino, un'assurda sensazione di evento mondano. E c'era gente del Leonca, e c'era gente di Brera, i fuori tornati da Ibiza, le coppie di Formentera. Poi esce un sole che pesta e a me girava la testa, qualcuno urlava "Bastardi!" e giurava vendetta.» Andrea strinse i pugni lungo i fianchi. Iniziò a digrignare i denti per non piangere. «E in mezzo a questo c'eravamo noi, che non dovevamo cadere mai.» cantò Andrea.
«La dolce illusione scompare mentre io mi rendo conto che... se mi sposo, non ci sarai. Se nasce mio figlio non ci giocherai. Se mi sposo a fare lo scemo al matrimonio non ci sarai. Se mi sposo, non ci sarai. E se arrivo primo non applaudirai. Se mi sposo a fare lo scherzo al prete, tu, non ci sarai.
Parenti e amici di vecchissima data hanno dato una mano con la bara, che si vedeva, pesava. Le lacrime arrivavano inaspettate tra gli occhiali da sole, i fiori, e le camicie sudate.
Sui tatuaggi cadeva la disapprovazione di chi serviva alla messa e delle brave persone che quando videro la madre finsero dolore, che quando uno di noi muore gli facciamo un favore.»
Andrea prese un respiro. «Pezzi di merda.» sussurrò fra i denti. Margherita mise in pausa la canzone.
«Che è successo?» chiese.
Andrea la guardò negli occhi. Nelle sue iridi solo tanta rabbia, rancore, dolore. «Non voglio parlarne.»
Margherita prese il suo viso fra le mani. «Tu sai cos'è successo a lui.» disse, riferendosi a Giacomo. «Tu sai molte cose di me.»
Andrea chiuse gli occhi, sia per le lacrime che erano prossime, sia per non baciare Margherita. «Spostati prima che ti bacio. O che piango.» disse.
Margherita scattò all'indietro, sedendosi sul sedile. «Quale delle due ti faceva più paura, Mare?»
«Onestamente non lo so.» sussurrò.
Andrea poggiò i gomiti sulle ginocchia e si prese la testa fra le mani. «Non eravamo solo in due. Ora siamo solo io e Cristian, prima eravamo in tre: Andrea, Cristian e Flavio.» iniziò a raccontare con voce roca. «Eravamo dei deficienti.»

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