The end.

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«Dovresti dirglielo, sai?» le chiese retoricamente Cristian, mentre passeggiavano per i corridoi di quella scuola malandata.
Margherita aggrottò la fronte. «Cosa dovrei dire? E soprattutto: a chi dovrei dire questa cosa?»
«Ad Andrea. Dovresti dire ad Andrea che lo ami.» Margherita scosse il capo.
«No, non va bene.» disse.
«Cosa non va bene?» Cristian la fermò nel bel mezzo del corridoio.
«Noi due. Io e Andrea, insieme.» disse Margherita torturandosi le mani. «Non andremo mai bene.»
«Tentar non nuoce, Marghe.» le disse Cristian, dandole una pacca sulla spalla.
«Cia-ao a tutti e due.» urlò Andrea, mettendosi davanti ai due e riprendendo fiato. «Il professore di filosofia non faceva che parlare e parlare e parlare..» si giustificò.
«Io ho fame, vado a prendermi qualcosa alla macchinetta.» li informò Cristian, superando Andrea. Margherita alzò gli occhi al cielo.
«Ciao, bellissima.» le disse in un sospiro a qualche millimetro dal viso di lei. Margherita arrossì visibilmente. «Come stai, piccola?»
«B-Bene.»
Andrea sorrise sghembo. «Che fai? Balbetti?» le prese le mani e le sorrise.
«No, non balbetto.» Margherita tolse le mani da quelle di Andrea e abbassò lo sguardo.
Andrea le prese il mento fra l'indice e il pollice, facendole alzare il viso. «Che succede, piccola?»
Margherita sorrise leggermente. «Andrea, io...» prese un respiro, glielo stava per dire quando Alessia fece capolinea fra i due.
«Ciao Andre.» gli sorrise maliziosa.
Margherita alzò un sopracciglio, per poi sbuffare. Alessia posò le mani sulle spalle di lui, lo guardò negli occhi cercando di sembrare affascinante. «Ieri sera mi è piaciuto molto. Oggi si fa da me o da te?» quelle parole fecero scattare Margherita e fecero strabuzzare gli occhi ad Andrea.
«Merda.» sussurrò lui.
Margherita lo guardò, con gli occhi pieni di lacrime. Scosse il capo sorridendo consapevole. Andrea la guardò e nello sguardo c'era risentimento. «Ti prego, Marghe, non te ne andare.» disse. Solo allora Alessia si girò e sorrise malvagiamente a Margherita.
«Oh.» disse. «Non pensavo ci fossi anche tu, Marghe.»
Margherita indietreggiava piano. «L'amore vero, Andrea, non fa male.» disse.
Andrea si passò una mano fra i capelli e guardò truce Alessia. «Vaffanculo.» le disse fra i denti.
«Ieri sera non dicevi così.» disse Alessia.
Margherita lo guardò. «Che dicevi, ieri sera, Andrea?» gli chiese. Andrea non rispose.
Margherita si passò una mano sul viso. Aspettava qualcosa. Aspettava che la fermasse, che le spiegasse, che negasse. Aspettava che cacciasse via Alessia.
Scosse ancora il capo, gli voltò le spalle e si mise le mani in tasca. Le lacrime scendevano indisturbate sul suo volto e lei tremava. Margherita, che non tremava mai, che non aveva mai freddo, che stava le ore in piedi sotto la pioggia, in quel momento tremava.
Si diresse verso la sua classe, si sedette al suo posto e aspettò che quella straziante giornata finisse.
Quando suonò l'ultima campanella tirò un sospiro di sollievo, dirigendosi verso l'uscita. «Margherita!» la voce di Andrea le giunse alle orecchie e lei accelerò il passo, fino a correre.
«Margherita, cazzo!» urlò Andrea.
Margherita si girò, lo vide disperato, ma disperata lo era anche lei. «Vattene!» urlò anche lei.
Vide Cristian che era in fermata, gli corse in contro. «Cristian, mandalo via.»
Cristian alzò un sopracciglio. «Cosa? No.»
«Cristian, cazzo. Mandalo via. Fai qualcosa. Ti prego.» Margherita era disperata, tremava nuovamente, piangeva. «Ti prego.»
«Che ha fatto?» chiese Cristian, con le braccia conserte. Non accennava a muoversi.
«Alessia.» disse in un sussurro. «Ieri sera.» non serviva articolare la frase. Quei due si capivano.
«Margherita!» urlò Andrea, svoltando e ritrovando i due amici in fermata.
Margherita indietreggiò e Cristian le si mise davanti. «Cosa vuoi da Margherita?»
«Sei serio, Crì?» Andrea sorrise.
Cristian invece era serissimo. «Cosa vuoi da Margherita?» gli ripropose la domanda, stringendo i denti.
«Voglio parlarle. È tutto un malinteso.» Andrea cercò di passare oltre Cristian, ma lui non lo fece passare.
«L'hai tradita, Andrè? Sei serio?»
«No, Cristian.»
«Dimmi la verità!» urlò Cristian.
«La verità è che non stiamo insieme e quindi non l'ho tradita.» disse Andrea.
Cristian respirò profondamente, chiudendo gli occhi. «Ti ama, cazzo!» urlò fortissimo. «Ti ama e tu ti scopi quella puttana di Alessia!»
Margherita si tappò le orecchie mentre piangeva, si mise a sedere sul marciapiede.
Cristian colpì l'amico sotto lo zigomo. Il viso di Andrea si girò e rimase fermo per quelli che sembrarono anni. Non reagì. Sapeva di meritarselo, quel pugno.
Aprì le braccia, «Non posso cancellarlo, Margherita.» disse. «È successo.»
«Lo so, cazzo!» urlò lei, «Lo so che è successo, ma non doveva!» si girò verso Andrea, con le lacrime che le solcavano il viso, che le bruciavano le guance.
«Mi dispiace.» disse Andrea.
«Di cosa? Mh?» Margherita sorrise. «Spero che almeno fosse brava.»
Andrea si passò le dita fra i capelli, tirandoli. «Scusami, Margherita.»
«No, Andre.» disse Margherita. «Non ti scuso.»
Andrea prese un respiro. «Quando me l'avresti detto, Andrea?» gli chiese.
Andrea puntò i suoi occhi verdi in quelli azzurri di lei. Non rispose e Margherita sorrise amaramente, perché sapeva che non gliel'avrebbe mai detto.
«Forse avevi ragione.» disse Andrea.
«Ho sempre ragione, Andrea. Ora vattene.»
Neanche avevano cominciato che erano già finiti.

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