Canzone: "Happier", Marshmello & Bastille
Sono passate due settimane dal giorno del mio test di ammissione, nel frattempo ho completato la mia iscrizione online e mi sono comprata uno zaino nuovo per poterci mettere il computer e qualche libro.
Mio padre dovrebbe tornare tra qualche giorno e fermarsi qui per i prossimi due mesi finalmente: essendo un importante consulente dell'alta moda è costretto a muoversi da un paese all'altro senza sosta, in base a chi lo chiama per primo. A causa del suo lavoro io e mia madre non riusciamo a vederlo molto spesso, a volte capita che parta per un mese o due per partecipare all'organizzazione di una nuova collezione o di una sfilata. Ma siamo orgogliose di lui e, anche se quando non c'è ci manca da morire, sappiamo che ci ama più di ogni altra cosa e che non vede l'ora di tornare a casa.
Oggi è il grande giorno, è arrivato il momento di iniziare il college a tutti gli effetti: domani inizieranno le lezioni. Mi sono svegliata presto stamani mattina per farmi una doccia rinfrescante e prepararmi con calma. Ho messo i miei jeans preferiti a zampa, che andavano già di moda negli anni Sessanta/Settanta ed è impressionante pensare che siano tornati nuovamente in voga, e una maglietta a maniche corte bianca con un coprispalle nero sopra. Per l'occasione ho deciso anche di farmi dei boccoli morbidi, utilizzando una piastra apposita che mia mamma mi ha regalato questo inverno (e devo dire che funziona benissimo) e, inoltre, ho messo un rigo di eyeliner e un tocco di mascara, giusto per darmi un tono e apparire presentabile.
Scendo in cucina per fare colazione con la mia solita ciotola di cereali ai frutti di bosco e una tazza piena di caffè: non inizierei mai una giornata senza il caffè, come fa la gente a non berlo? Dopo qualche minuto, sento dei passi avvicinarsi in cucina: è mia mamma, già sveglia e super attiva alle 7.10 del mattino.
«Mamma da quanto è che sei sveglia?» le chiedo stupita dopo aver sbadigliato.
«Buongiorno anche a te, Luce. Be' più o meno da un'ora e mezzo» sorride versandosi anche lei un po' di caffè nella sua tazzina.
«Da un'ora e mezzo? E per quale assurdo motivo?» la guardo stralunata. Sì, raggiungere il college mi emoziona, ma questo non significa che io sia particolarmente felice a svegliarmi alle 6.30: è praticamente l'alba!«Volevo darti una cosa prima di partire» dice lei andando in salotto a frugare nella sua borsa.
«Non dirmi che mi hai comprato un'altra sciarpa profumata, ne ho duemila» sì, mamma è fissata con le sciarpe e tradizione vuole che ogni anno, prima dell'inizio della scuola (e questa volta del college), lei mi regali una sciarpa che "mi accompagnerà tutto l'inverno e porterà fortuna", parole sue.La vedo tornare in cucina con una strana busta in mano: è piccola, blu e con un fiocco argento. Non è possibile che ci sia una sciarpa lì dentro, è davvero troppo minuscola anche per la sua capacità di riuscire sempre ad incastrare tutto.
«Davvero pensavi che ti avrei regalato un'altra sciarpa?» chiede stupita porgendomi il pacchettino. Con la curiosità di una bambina a Natale sfilo il fiocco in fretta e furia e apro la busta.Non ci posso credere.
«Ma se vuoi posso riprendermelo e darti davvero una sciarpa» scherza osservando fiera la mia espressione.
«Assolutamente no! Mamma questa è la sorpresa più bella che io abbia mai ricevuto. È un sogno» strillo più contenta che mai. Dentro quel cofanetto ci sono delle chiavi e sono del tutto certa che siano quelle di uno dei tanti appartamenti riservati ai collegiali, distanti un minuto dall'edificio.
«Ma allora l'abbonamento del treno? E se non avessi superato il test?» chiedo ancora euforica.
«Quella tessera dei mezzi pubblici vale solo per dieci corse, non è un abbonamento» dice consapevole che io non ho mai capito e tutt'ora non capisco niente di autobus e treni «Dopo che hai superato il test la segreteria mi ha inviato una mail per informarmi della possibilità di prendere una stanza... e così abbiamo fatto».
«Grazie, grazie, grazie. Vi adoro, tu e papà!» sono felicissima. Questo appartamento significa due cose: vivrò da sola e non dovrò prendere il treno tutte le mattine. Sì, certo ero curiosa di osservare più da vicino la vita da pendolare, ma se posso avere una stanza tutta per me ben venga.«Su Luce, vai a preparare le valige o farai tardi. Ti accompagnerò io in macchina, almeno avrai più tempo per organizzarti» dice mia mamma togliendomi la tazza del caffè dalle mani ormai finita. Sono così emozionata che non riesco neanche a muovermi, ho perso completamente la concezione del tempo. Scuoto la testa per distogliermi dai mille pensieri e mi dirigo al piano di sopra per svuotare la camera e, soprattutto, l'armadio: non si sa mai che tipo di vestiti possano servirmi.
Ho deciso di partire oggi perché le lezioni al college iniziano alle 9.00 e sarebbe molto più comodo per me trovarmi a cinque minuti di distanza già dal primo giorno, piuttosto che a trenta. E poi potrò sistemare le mie cose nell'appartamento con calma, senza aver paura di arrivare in ritardo.
«Ho quasi fatto, ecco queste sono le valige» arranco tra un gradino e l'altro appoggiandole davanti alla porta di casa.
«Non ti ho mai vista fare così tanta attività fisica» sorride mia mamma mettendosi entrambe le mani sui fianchi «Ok, porto i bagagli in macchina, ti aspetto fuori» sento urlare dal piano di sotto. Raccolgo le ultime cose rimaste in camera e mi volto un'ultima volta a guardarla: mi mancherà tutto di questa casa, il suo profumo e tutti i ricordi che vi lascio. "Ci vediamo presto" penso tra me e me, poi scendo ed esco in giardino.Infilo le chiavi di casa in borsa e... no, non posso crederci. Inizio a correre e salto in braccio a mio padre: «Papà!» grido stringendolo forte «Ti aspettavo tra una settimana, come mai sei tornato così presto?» chiedo euforica poggiando i piedi a terra.
«Ei piccola Lu» sorride salutandomi con il nomignolo "piccola Lu" che adoro e con il quale mi ha sempre chiamata sin da bambina (anche se ora non sono poi così tanto piccola) «Perché non chiedi a tua mamma?». Mi volto verso di lei e ancora una volta capisco che mi sono lasciata abbindolare fin troppo facilmente.
«Ho capito, un'altra bugia» dico quasi con rimprovero, ma non potrei essere più felice di così.Questa sorpresa supera ogni cosa, persino l'appartamento al college. Ho sempre desiderato che anche mio padre ci fosse in questo giorno così importante, e ora eccoci qui.
«Forza Lu andiamo o finiremo per fare tardi» afferma mia mamma salendo in macchina e sia io che mio papà facciamo lo stesso. E adesso si parte, pronta ad iniziare questa nuova avventura con il supporto delle due persone più importanti della mia vita.Spazio autrice
Ciao a tutte/i!
Eccoci con un nuovo capitolo che ci fa conoscere meglio la famiglia della nostra protagonista. Perdonatemi se è un po' corto ma è solo di passaggio e dal prossimo inizierà la vera storia.
Cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento e se vi piace lasciate una stellina !
🧡
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Vivimi senza paura
RomanceLuce ha tutto ciò che una ragazza di diciannove anni dovrebbe avere: due genitori affettuosi e la possibilità di prendere posto al college, dove potrà inseguire il sogno di diventare una scrittrice. Purtroppo, qualche anno prima, qualcosa nella sua...