Capitolo 24

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Canzone: "Bravi a cadere", Marracash

Al mio risveglio Aron non c'è. La parte del letto in cui stava, conserva ancora la sua forma e il suo calore.

Appoggio la mia mano proprio lì, come se lo stessi abbracciando nella mia mente. La ritraggo immediatamente per paura di essere vista e sorrido istintivamente.

Questa notte ho provato delle sensazioni che non credevo neanche esistessero. Ho conosciuto un ragazzo che non assomiglia affatto a quello che ho incontrato in questi mesi.

Se solo fossi più sicura di me, più coraggiosa per intraprendere qualcosa di nuovo.

Ma poi ritorno alla realtà: Aron non è fatto per una relazione, è scostante e il più delle volte arrogante. È raro coglierlo in atteggiamenti gentili.

E io non sono pronta a sopportare anche questo, a portarmi questo peso sulle spalle. Devo già tentare di rimettere insieme i pezzi della mia vita, non posso pensare ad aggiustare pure i suoi.

È stato bello, bellissimo. Ma è meglio per entrambi mantenere le distanze. Sarebbe rischioso avvicinarsi e potrebbe fare male poi tornare indietro.

Mi stropiccio gli occhi e vado in bagno a darmi una sistemata: lego i capelli in una crocchia arruffata e mi sciacquo il viso.

Ok, è arrivato il momento di affrontare la situazione. Adesso devo uscire da questa camera, che sono già le dodici e sperare di trovare qualcuno sveglio al piano di sotto.

Possibilmente qualcuno che conosco.

Faccio un grande respiro e giro la manopola della porta. C'è molto silenzio nel corridoio e lo ripercorro a ritroso per controllare se April stia dormendo ancora o no. Entro piano, come se fossi una ladra, ma non c'è.

Tiro un sospiro di sollievo: sarà giù sicuramente. Scendo le scale e, al contrario di quello che pensavo, nella sala regna l'ordine.

Tutto è al proprio posto e gli unici rimasugli della festa di ieri sera sono dei palloncini colorati sparsi qui e là. È così strano vedere questa villa vuota, senza la musica, senza decine di persone.

Raggiungo la cucina andando ad intuito e April è seduta intorno al tavolo accanto a Nathan e altri tre ragazzi che non avevo mai visto prima.

«Tesoro come stai?» le chiedo fregandomene di irrompere senza dare il buongiorno. Di prima mattina so essere molto cattiva. Ma con lei non posso, non ha passato una bella serata.

Mi guarda con occhi tristi e mi abbraccia, poi torna a portarsi le mani sulla fronte.
«Sto bene Lu, grazie. E mi dispiace così tanto, credimi» dice scuotendo la testa.
«Non ti preoccupare, l'importante è che tu stia meglio» la rassicuro accarezzandole un braccio «E poi abbiamo preso tutti una sbronza» le strizzo l'occhio e mi fa un piccolo sorriso.

Mi avvicino ai fornelli per controllare se sia rimasto del caffè dentro la macchinetta e me lo verso in una tazza, azzeccando incredibilmente alla prima il mobiletto giusto.

Vado a sedermi con loro e mormoro un "buongiorno" con un po' di imbarazzo. Certo, alzarsi e ritrovarsi in una casa piena di sconosciuti non è il massimo.

Soprattutto se ti presenti con una maglietta che si vede benissimo che non è tua e il viso stravolto.

«Buongiorno Luce, è andato tutto bene ieri sera?» domanda Nathan con tono un po' preoccupato.
«Sì, perché non dovrebbe?» rispondo dubbiosa riguardo a ciò che mi ha chiesto.

Davvero Aron ha una così pessima reputazione?

Lui scrolla le spalle e mi presenta agli altri tre: James, Kevin e Tyler.

Vivimi senza pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora