Capitolo 6

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Canzone: "Catch & Release", Matt Simons

Il primo giorno al college è andato benissimo: abbiamo conosciuto 3 ragazzi carini e molto simpatici, le lezioni ci hanno affascinate e l'ambiente si è dimostrato davvero accogliente. Nei giorni successivi, però, Nathan, Matt e Ryan non si sono fatti vedere né al college né agli alloggi. Ho subito pensato che non abbiano mai voluto fare amicizia con noi, magari ci hanno parlato solo per dimostrare qualcosa a qualcuno o perché non avevano niente di meglio da fare.

Purtroppo, dopo quell'esperienza che ho passato alla High School, tendo sempre a giudicare in modo negativo ogni azione di un ragazzo e riesco a convincermi che dietro un "ciao" o un abbraccio ci sia nascosto un doppio fine: per questo evito di conoscere apertamente nuove persone e mi dimostro un po' scettica.

Mi ricordo bene l'invito alla festa di sabato sera, ma che senso ha andarci se quei tre non si sono più fatti vedere? April è ancora convinta di dovervi partecipare, è emozionata alla sola idea di vedere di nuovo Nathan anche se lo ha conosciuto per circa venti minuti. Com'è possibile affezionarsi così in fretta? E poi di uno sconosciuto. Io non riesco a fidarmi di nessuno, non più, o almeno non di un estraneo qualsiasi.

Venerdì è arrivato e con lui anche l'ultimo giorno della prima settimana di lezioni. Ho anche fatto un patto con la mia nuova amica: se i ragazzi si faranno vivi entro sabato mattina la accompagnerò alla festa, altrimenti rimarremo a casa a berci un bicchiere di vino davanti a un bel film.

"Che sabato noioso il tuo!" aveva esclamato quando le ho proposto questo programma. "È vero, il tuo invece è troppo azzardato" le risposi sperando con tutto il cuore di potermi gustare il mio bicchiere di vino.

«Che ne dici di andare a comprare un vestito per domani sera?» mi chiede addentando una carota della mensa.
«Sei ancora convinta che ci andremo, non è vero?» le dico stupita che mi abbia chiesto una cosa simile.
«Noi ci andremo Luce» afferma guardandomi fiera «E tu non hai niente di carino da metterti!».
«Ei! I miei vestiti sono bellissimi» rispondo sbuffando, anche se so bene che ha ragione: non ho portato neanche un abito da festa, forse un semplice tubino nero ma niente di più.

«Muoviti signorina, ci aspetta la lezione di filosofia» sorride alzandosi e andando a svuotare il vassoio. Faccio lo stesso e le do una spinta per scherzare, poi ci dirigiamo in aula. Ci sediamo in una delle file in mezzo e, all'improvviso, vedo entrare due ragazze che non avevo mai notato prima: una dai capelli rossi, mentre l'altra è bionda, entrambe con aria arrogante e presuntuosa e i vestiti firmati.

Mi volto verso April e, dalla sua espressione, capisco di non essere stata l'unica a pensare quelle cose: «Mamma mia» mi limito a dire sconvolta.
«No, non aggiungere altro» dice lei scoppiando a ridere. Sono contenta di aver trovato una come lei, semplice e con i miei stessi gusti: certo divergiamo sulle feste, ma sono sicura che riusciremo a trovare un compromesso e a imparare l'una dall'altra.

«Vicino al college c'è un grande c'entro commerciale, l'ho visto su Google Maps» afferma April soddisfatta della scoperta, aprendo il portone d'ingresso del palazzo.
«C'è un autobus che porta là?» le chiedo sperando di non dovermi fare mezz'ora a piedi. Saliamo le scale del primo piano e sento il rumore di una porta chiudersi, seguito da un'inconfondibile risata da maschio.
«Be' sì, dovrebbe esserci» e mentre accende il telefono per cercare qualche informazione sentiamo un familiare "Ei".

È Nathan e con lui ci sono sia Matt che Ryan ovviamente. Il viso di April si illumina improvvisamente.
«Ma chi si rivede» dico ironica alzando gli occhi al cielo. Non mi sono mai piaciuti i ragazzi che vanno e vengono, penso che abbiano qualcosa da nascondere.
«Siamo dovuti andare fuori città» sostiene Ryan cercando di riuscire a parlare con me, visto che non gliene ho mai dato modo.
«Ah, e perché?» chiedo sospettosa.
«Quanta curiosità Lu» sorride Nathan dimostrando tutta la sua sicurezza, poi si volta verso April «Dove andate? Vi ho sentite parlare di autobus mentre uscivamo dall'appartamento».
«Oh, io e Luce pensavamo di andare al centro commerciale qui vicino» spiega «Ci serve qualche vestito per domani sera» conclude entusiasta.

«Stavamo proprio andando da quelle parti, che ne dite se vi accompagniamo?» chiede Matt tirando fuori dalla tasca dei jeans un paio di chiavi della macchina.
«Sarebbe un'idea fantastica! Sei d'accordo Lu?» afferma lei voltandosi verso di me in cerca di approvazione. Anche se avrei preferito di gran lunga andare a piedi, annuisco col capo per renderla felice: dopotutto le ho promesso di aiutarla a conoscere nuove persone (contro la volontà di sua madre) e io mantengo sempre le promesse.

«Ci faremo perdonare» dice Nathan rivolgendosi a me, poi scende le scale seguito da April e Matt.
«Su, andiamo» sento la mano di Ryan poggiarsi sulle mie spalle. Forse non abbiamo iniziato con il piede giusto ma quel tocco mi ha fatto provare una strana sensazione, anche se non so bene di che tipo. Gli sorrido, sforzandomi di pensare che si possa ripartire da zero.

"Sono curiosa di sapere cosa hanno in mente quei tre" penso, poi li seguo e saliamo in macchina: una bella decappottabile rossa, niente male. Matt si mette alla guida e Ryan accanto a lui, mentre io, April e Nathan ci sediamo dietro. Uno di loro tira fuori un pacchetto di sigarette e, non avendo avuto ancora la possibilità di comprarne uno, ne chiedo una.

«Ma senti la ragazzina» scherza Ryan voltandosi per darmela «Ecco, tieni».
«Ragazzina?!» lo guardo con aria di sfida e abbozzo un piccolo sorriso.

Questo giro in città mi è servito, oltre che per comprare un vestito che secondo April mi sta benissimo, per conoscere meglio i ragazzi e devo ammettere che sono simpatici. Nathan è un po' troppo sicuro di sé ma April ne è affascinata, Matt è molto dolce rispetto agli altri due e Ryan... sono quasi del tutto sicura di piacere a Ryan: è un bel ragazzo, ma non sono poi così certa che sia arrivato il momento di lasciarmi andare. Non ancora.

Una volta tornate a casa e ringraziati i tre per il passaggio e la giornata passata insieme, ci adoperiamo a cucinare qualcosa per cena. Mentre April prepara un'insalata con uova, prosciutto e formaggio, sentiamo un rumore improvviso provenire dalla porta di fronte alla nostra.

Entrambe non ci facciamo molto caso, ma quando i colpi iniziano a ripetersi con molta più frequenza April mi guarda chiedendomi: «Perché non vai a vedere cosa succede? Magari qualcuno ha bisogno di una mano» e taglia un altro pomodoro.
«Cosa? Perché proprio io?!» strillo per niente d'accordo.
«Andiamo Luce, io sto preparando da mangiare» dice invitandomi a fare quello che mi ha chiesto.

Le rivolgo un semplice "va bene" e mi faccio coraggio per andare a bussare alla porta di fronte. Inspiro profondamente e, scuotendo la testa, trovo la forza per battere un paio di volte.

I rumori si interrompono e sento dei passi pesanti farsi sempre più vicini. Vedo la maniglia girarsi e appare un ragazzo: alto e muscoloso, con i capelli scuri e degli intensi occhi color ghiaccio. I lineamenti del suo viso sono molto duri, ha un livido sullo zigomo destro e le mani fasciate con le nocche spaccate.

«Che cosa vuoi?» chiede freddo.
«Ehm... io ho sentito dei rumori» balbetto cercando di trovare le parole giuste «Io e la mia amica volevamo assicurarci che fosse tutto a posto» rispondo riacquistando un certo tono.
«Non c'è niente che non va» afferma «E non sono affari tuoi. Ora puoi andare» conclude impassibile.

Lo guardo immobile mentre penso alla risposta che si merita. "Chi si crede di essere?" dico tra me e me e, prima che lui chiuda la porta, dico: «Allora vedi di fare meno rumore se non vuoi che torni un'altra volta». Soddisfatta di avergli tenuto testa mi volto per tornare alla mia stanza, consapevole di avere il suo sguardo fisso su di me.

«Luce, chi era?» chiede April curiosa.
«Uno stupido arrogante che tirava qualche pugno, credo» la informo traendo questa conclusione dopo aver visto le sue mani. La mia coinquilina scrolla le spalle e iniziamo a mangiare ciò che ha preparato. Ma non riesco a togliermi dalla testa quegli occhi penetranti, quella voce profonda e quello strafottente modo di fare: scoprirò chi è.

Spazio autrice
Buonasera lettrici/lettori! Allora... i tre nuovi amici nascondono sicuramente qualcosa, almeno secondo Luce. E il finale del capitolo? Be', mi sono impegnata per lasciarvi con quanta più curiosità possibile: chi sarà quel ragazzo della porta di fronte?
Conoscendo la protagonista, sappiamo che non si darà pace fino a che non avrà saputo qualcosa in più su di lui, quindi non ci resta che aspettare!
Cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere tra i commenti.
Ci vediamo con il prossimo domenica 🧡

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