Capitolo 16

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Canzone: "Memories", Maroon 5

Il primo semestre al college si è concluso nel migliore dei modi: due esami andati bene, delle amicizie rafforzate e l'inizio di qualcosa per un ragazzo.

Torneremo a lezione solo a metà gennaio, perciò adesso non ci resta che pensare a come passare le vacanze (oltre che a studiare per le altre prove) e anche Capodanno. Ma una cosa per volta stasera andremo a cena con i ragazzi e, a parte il vestito che non ho ancora provato, i preparativi si sono quasi conclusi.

I capelli li ho raccolti in una coda molto alta e al trucco ci ha pensato April: ombretto argentato, eyeliner sottile e rossetto rigorosamente rosso. "Devi essere in tinta con i colori del Natale", ha detto seria ricevendo una smorfia da parte mia.

«E adesso è ora del vestito» afferma entusiasta correndo in camera ad aprire l'armadio.
«Non vorrai che metta quello vero?» la guardo preoccupata dopo che ha tirato fuori un abito attillato corto, rosso e con le maniche trasparenti. È troppo appariscente e a me non piace apparire, per niente!

«Oh no tranquilla» sghignazza dopo qualche secondo e posso tirare un sospiro di sollievo «Questo lo metterò io».

Sono sicura che le starà benissimo, ma da questo punto di vista io e April siamo due mondi paralleli: a lei piace tutto ciò che dà nell'occhio, a me piace tutto ciò che è semplice.

«Tadan!» esclama prendendone dall'armadio un secondo: è bianco e un po' più largo del suo, con le maniche lunghe decorate con dei piccoli fiori dello stesso colore in rilievo. "Già meglio", penso sospirando e scuotendo la testa.

«Devo proprio metterlo? Ho tante altre cose» balbetto aprendo l'anta del mio guardaroba ma inutilmente: lei si affretta a chiuderla e riportarmi a sedere sul letto.

«Sì, devi metterlo» si impone lanciandomelo addosso. Ho capito, non ho speranze.
«E va bene» sospiro battendomi una mano in fronte. Il risultato non è poi così brutto, anzi mi sento molto carina, ma non è quello che avrei voluto indossare.

«Sei meravigliosa, dico davvero» April è bellissima con quell'abito e devo ammettere che il rosso le dona molto.
«Lu, anche tu sei splendida. Questo vestito è fatto apposta per te» afferma felice.

È quasi l'ora di andare, i ragazzi ci verranno a suonare alla porta tra poco e, tranne la mia amica che non sa quali scarpe mettersi, io sono pronta.

Ed ecco che Nathan arriva puntuale alle 8.40: un po' presto dato che ci impiegheremo solo cinque minuti a raggiungere il ristorante, ma considerando che è Natale ci vorrà del tempo per trovare parcheggio.

«Siete bellissime» rimane a bocca aperta e poi saluta April con entusiasmo, come se non la vedesse da un mese intero.

Abbasso lo sguardo un po' imbarazzata e, mentre li osservo scambiarsi occhiate e sorrisi complici, d'istinto mi viene da voltarmi verso la porta di Aron: "chissà cosa farà per Natale", penso, "e chissà dove si trovi adesso".

Un "hey andiamo" dei miei amici mi distoglie da quei pensieri, li guardo sorridendo e ci avviamo al portone d'ingresso.

Non appena mi vede, Ryan non sa bene cosa dire o fare, continua a fissarmi col fiato sospeso. È anche per questo che non volevo indossare questo vestito: certo, mi fa piacere che qualcuno mi trovi bella a tal punto, ma non voglio che le persone mi fissino, anche se sono miei amici, anche se è il ragazzo che mi piace.

«Hey, tutto bene?» lo saluto cercando di distrarlo e farlo parlare: il silenzio è fin troppo imbarazzante.
«Ehm... sì, tutto bene» dice annuendo ritornando ad appoggiare le mani sul volante «E tu sei davvero bella, Luce».

Vivimi senza pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora