Nina Steffens è una giovane ragazza di 23 anni che vive a Manhattan assieme a sua madre, dipendente dall'alcol, e lavora in un asilo assieme alla sua collega Kim. Il suo sogno nel cassetto è di diventare una famosa stilista di moda. Dopo aver rotto...
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"La vita è un'enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi. " (Danny Kaye)
Non avevo grossi progetti al dire il vero, neanche ero intenzionata a comprargli un'altro regalo ma volevo ugualmente che egli restasse stupito e a bocca aperto come io ero rimasta quando avevo scorso le figure di mia madre e di Megan scendere dal suv nero di Timor. Volevo sdebitarmi, e quale migliore occasione se non per il suo compleanno. Non pensavo di dover organizzare il tutto in una frazione di tempo così minia se soltanto Krisite mi avesse avvisato qualche giorno prima. Per fortuna riuscì a dormire serena quella notte, la mattina del ventisei avevo intenzione di gironzolare per Portland alla ricerca di un pub carino dove aver potuto festeggiare i ventisette anni di Derek McCarthy, fui contenta quando alle nove in punto del mattino tutti erano ancora segretamente chiusi nelle loro stanze nel bel mezzo dei sogni, la sera prima avevo fatto in tempo ad avvisare Megan e dirle che sarei uscita presto per sbrigare quella faccenda si era offerta nel volermi accompagnare ma avevo cordialmente rifiutato per evitare di ritrovarci in qualche negozio chic di Portland dimenticando la missione principale, non avevo detto nulla a Kristie volevo che fosse una sorpresa anche per lei.
Grazie a Timor e al suo suv percorremmo la stradina innevata molto più velocemente del previsto ed arrivammo in città una ventina di minuti dopo, Portland era una città meravigliosa piena di cultura, arte di ogni genere che variava alla musica al teatro. Dai finestrini potei scorgere alcuni dei parchi più famosi, sorrisi all'idea che in cui giorni avrei dovuto passarci almeno per una tranquilla passeggiata. Con pazienza Timor mi aveva accompagnata a tutti i pub di sua conoscenza, al terzo che mi mostrò mi parve proprio alla mia portata si chiamava Mc Peets Portland Pub, aveva delle grandi vetrate dei tavolini e sedie in legno un lungo bancone con sul retro una sfilza di alcolici, alcuni anche a me sconosciuti. Vi era perfino un tavolo da bigliardo, l'unico gioco al quale Robert non mi aveva istruita, ripensai alla notte precedente ad aver rivelato inconsciamente a Derek il nome del mio peggior nemico. Riflettei sul fatto che egli prima o poi sarebbe ritornato sull'argomento e che mi avrebbe posto uno di quegli interrogatori colossali, d'altronde anche io ero curiosa e interessata a quella sua misteriosa vita. Tagliai corto, non ebbi intenzione di comprare o ordinare nessuna torta al pub ci saremo andati prima di cena perchè per quell'ora avevo in mente per Derek un'altra sorpresa. Non era di certo da me organizzare eventi per gli altri tanto meno per il sesso opposto ma quel ragazzo in un certo qual modo cominciava ad essermi simpatico nonostante il suo caratteraccio, i momenti bui e le volte in cui mi faceva arrossire che i suoi commenti maliziosi, mi rivolgeva delle cortesie si era dimostrato probabilmente il contrario da come si era presentato all'inizio, spavaldo senza sentimenti e arrogante. Sapevo che aveva sofferto, lo si poteva leggere nelle sue iridi come lo si poteva inerpretare nelle mie avevamo qualcosa in comune, quel qualcosa che mi costringeva a stargli accanto. Dopo la mia terribile esperienza, mi risultava difficile fidarmi delle altre persone specialmente se si trassero di uomini poco presentabili e che frequentavano club e posti malfamati, Derek forse era uno di quelli ma sapevo o almeno avevo scorso in quel poco tempo che dietro vi era dell'altro, sapevo che non era soltanto ciò che dava a vedere. Promisi, che avrei cancellato l'amore dal mio cuore, che avrei sotterrato ogni altra minima speranza di innamorarmi, ero stata tradita quel sentimento che credevo di provare non risultò che essere una semplice e disgustosa menzogna. L'amore per me era una bugia, qualcosa che ti faceva vedere la realtà in maniera manipolata, odiavo l'amore e disprezzavo il sentirmi così vulnerabile anche solo quando egli a passo pesante si avvicinava verso di me.
