62. Festa d'addio

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"L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano

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"L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano."
(Rainer Maria Rilke)



Per il mio compleanno non avevo moltissime aspettative, avrei festeggiato coi miei amici più stretti cenato con loro e spento le candeline sotto la colonna sonora "tanti auguri", mi piacevano le cose semplici.

-"Ti ho portato il caffè"- la voce di Jessie ruppe i prorompenti pensieri che si aggiravano nelle mia testa, gliene fui grata infondo.

-"Ohoh.. a cosa devo questa visita?"- la mia amica era stata trasferita al reparto amministrativo, io ero nel reparto creativo, dopotutto John mi aveva nominata co-direttore creativo assieme a lui e a Collin.

-"Non ne rimarrai molto contenta: devo partire, lascio New York per un po'"- quasi il caffè mi andò di traverso.

-"Che cosa??"-

-"Già, mia madre non sta molto bene devo raggiungerla a Seattle"-

-"Mi dispiace.. io spero si rimetta presto"- le sorrisi e lei ricambiò.

-"Si lo spero anche io, adesso devo scappare ho un paio di cose da terminare in ufficio magari stasera passa da me organizzo una cenetta d'addio porta anche Derek se ti va"- annui sorridente, un po' meno contenta fui del fatto che avesse nominato Derek lui e Susan sembravo ormai una coppia affermata, anche io uscivo con Peter ma era diverso noi non eravamo andati a letto. Per l'ora pranzo Peter Ross mi portò in un ristorantino al centro che solo lui conosceva, si mangiava italiano e io lo apprezzavo molto. Lo aiutai a scegliere un paio di cravatte in un negozio che trovammo lungo la strada io acquistai una camicetta, per tutto il tempo ci temmmo per mano ma neanche per un solo secondo staccai la mente da Derek, il mio migliore amico e coinquilino. Sembrava ancora un po insolito che continuassi a vivere con lui ma onestamente io lo trovavo confortante, la villetta a Lower Side era ormai diventata casa mia. Sperai che il mio amico non avesse impegni per quella sera, dopo tanto tempo avremmo potuto passare una serata in armonia e in amicizia nonostante il fatto che Finch e Jessie non estrassero esattamente nelle sue simpatie.

-"A chi scrivi?"- Peter mi stava accompagnndo a casa, avevo dato a Will la giornata libera l'uomo misterioso sembrava essersi dileguato nel nulla ma continuavo ad avere gli occhi aperti.

-"A Derek, Jessie ci ha invitati alla sua cena d'addio"- sorrisi, chiusi il blocco schermo del cellulare e prestai attenzione al panorama newyorkese fuori dal finestrino.

-"Oh, sembra divertente.."- soltanto pochi secondi dopo percepì il motivo del suo tono amareggiato.

-"Ah.. cavolo, volevi venirci? Credevo dovessi lavorare in ospedale questa sera"-

-"Si infatti.. non ti preoccupare, sarà per la prossima volta"- sorrise, mi strinse la coscia nuda quella mattina avevo deciso di indossare una elegante gonna nera corta appena sopra al ginocchio.

IL CORAGGIO DI RESTARE (In corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora