36.Irresistibile

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"La tentazione è una forza irresistibile che agisce su un corpo removibile"(Henry Louis Mencken)

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"La tentazione è una forza irresistibile che agisce su un corpo removibile"
(Henry Louis Mencken)


Quella mattina, io e Kris, facemmo colazione con due grossi croissant alla crema e un bollente cappuccino. Passeggiammo lungo i negozi più noti della città, nonostante il freddo polare assieme a Kristie e alla sua frenesia riusciva a non fartici pensare. Ella comprò vari indumenti, da un vestito elegante per quella sera a una cravatta per suo padre, insistette molto nel volermi comprare qualcosa, cercai disperatamente di dissuaderla ma non ci fu verso, allora insistetti nel voler acquistare un portachiavi con la scritta "Parigi" e una torre Eiffel in acciaio dorato. Avevamo visitato grand parte delle piazze più famose di Parigi, le distese verdi e infine uno o due musei che più attirarono la nostra attenzione.
-"C'eri già stata qui?"- nel frattempo scattai qualche foto con la sua piccola macchina fotografica al museo del Louvre, al suo esterno.
-"Si quando ero piccola, ma non ricordavo molto"- ci incamminiamo poi, verso il Luxury dove mi attenda Derek per il nostro pranzo e la vestita alla torre Eiffel. Ero ancora scombussolata dalla situazione in cui mi ero cacciata la sera precedente, inutile nascondere che il mio affetto per lui cresceva a dismisura, come i freni rotti di un'auto prima o poi c'avrei sbattuto fortemente la testa. Dovevo farmene una ragione però, era impossibile non stargli accanto nonostante il suo orribile caratteraccio quell'aura spavalda e al contempo ombrosa m'attirava a se come una calamita. Il nostro era diventato un rapporto ambiguo, di estrema confidenza e di fiducia, c'eravamo cascati impossibile tornare dietro.
-"Sono proprio contenta che tu sia con noi"- sorrise ella, esprimendomi tutta la sua gratitudine.
-"Derek mi ha raccontato tutto.. di vostra madre intendo"- sistemai le braccia dietro la schiena assumendo un passo più formale.
-"Oh.. sul serio?"- restò sconcertata, le sue iridi si velarono di tristezza per qualche secondo.
-"Si, ne abbiamo parlato a lungo"-
-"Incredibile.."- riflette fra se e se.
-"Che cosa?"-
-"Che ti abbia raccontato tutto.. insomma, dopo la morte di nostra madre ha sempre avuto un pessimo rapporto con le donne se le portava a letto, le prendeva in giro e gli piaceva fare il don Giovanni ma.. non lo so con te è diverso, prima del tuo arrivo non avrebbe mai raccontato la sua vita ad una donna"- rimasi spiazzata da quella quasi confessione, mi intenerì il fatto che Derek mi ritenesse così importante e unica nella sua vita, infondo anche lui lo era per me.
-"Anch'io, non avevo un bel rapporto con gli uomini prima di lui.. poi, chi lo sa tuo fratello è riuscito a incastrarmi"- risi lievemente anche ella fece lo stesso, restammo un po' imbarazzate da quelle confessione tanto che guardammo la strada davanti a noi lasciando il silenzio per un po'.
-"Voglio bene a Derek ma, non lo so.. certe volte non riesco a perdonarlo per ciò che ha fatto"-
-"Ti capisco ma, infondo non è stata tutta colpa sua"-
-"Lo so, ma è difficile non pensarci"- annuí lentamente, conoscevo molto bene quella sensazione di smarrimento.
-"Stareste molto bene insieme"- ammiccò ella con un sorriso furbetto, quasi mi fece barcollare per via del buffetto alla spalla che mi aveva dato.
-"Noo, non siamo.. compatibili ecco, a me basta essere sua amica e poi io ho chiuso con le relazioni amorose"- mi lasciai sfuggire.
-"Mh, delusioni"-
-"Esattamente"- confermai, per far sì che ella ci credesse veramente. Arrivammo in Hotels, salutai calorosamente Kris con un abbraccio poi la vidi sparire in ascensore, mi sedetti nella Hall e ordinai un succo d'arancia nell'attesa che Derek fosse uscito dalla sua stanza.
-"Grazie"-
-"Di nulla signorina"- sorseggiai il mio succo, e inviai un messaggio al ragazzo.

IL CORAGGIO DI RESTARE (In corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora