57.Come riavvolgere il nastro

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"Ho sorriso senza accorgermene, dev'essere così che si ricomincia

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"Ho sorriso senza accorgermene, dev'essere così che si ricomincia."
(MisSchianto, Twitter)


Il tempo era passato sul serio quella volta. Neanche mi ricordo più l'ultima volta che avevo udito la voce di Derek, o osservato minuziosamente il suo viso schiantandomi nei suoi oceani abissali. Stenterete a crederci, ma molte delle cose cambiarono drasticamente. A partire dal fatto che Derek esattamente due giorni dopo cambiò città, si recò a Londra portando con se quasi tutti i suoi effetti personali, lasciando la casa a me in balia dei miei demoni e delle mie insicurezze. Mia madre divenne ufficialmente la fidanzata fissa di John nonostante per la seconda volta lo ritrovai a civettare con la sua segretaria, mi disse che non sarebbe più ricapitato ed io come un'emerita idiota decisi di dargli fiducia ancora una volta. Inizialmente le mie serate alle feste private, seduta al divano dei vip, continuarono così come andò avanti la collezione nuova di borse e di scarpe firmate Cartier, così come Yves Saint Laurent nella stessa tempistica di Valentino Garavani mi chiesero di entrare a far parte del loro team. Decisi che ci avrei pensato, abbandonare John di Cartier dopo tutta la fatica che avevo fatto non mi sembrava una nuova idea, da lui era partito tutto, la mia fama,la mia notorietà, perfino il mio talento era aumentato di percentuale restando al suo fianco. In un mese sfilai per le più grandi case di moda del mondo, apparvi sui magazine internazionali arrivando perfino nota anche in Italia, Kate fui fiera di me, anche Megna e il fidanzato Jason. A propisito di quest'ultimo, riusciva a passare quasi tutte le sere, alla villa di Lower Side, mi raccontava di Derek del suo successo a Londra e delle sue mostre, mi teneva compagnia e talvolta ci scambiavamo una tazza di thè. Era un ottima compagnia, anche se sentir parlare di Derek indirettamente mi fece più male che bene. Non mi aveva più richiamato dopo quella sera, dopo avermi confessato i suoi sentimenti e dopo la mia fuga non mi aveva più cercato, ed io avevo smesso di cercarlo. Le notti insonni mi destabilizzavano, mi stressavano più di quanto non lo fossi, stracciai il contratto della villa che Karina mi aveva rifilato, stavo bene li a Lower Est Side, nella casa che avevo scelto fin dall'inizio. Passò cosi un mese, fu nel secondo successivo che le cose cambiarono dal bianco al nero, dall'est all'ovest, radicalmente e in maniera sconcertante: i medici mi avevano diagnosticato l'inizio di un'anoressia nervosa. Impossibile da credre, ma fu così. Karina approffittò del mio momento di debolezza più assoluto, incitandomi a lasciar perdere il cibo, ad allenarmi durante tutti i giorni, a dirmi che una vera top model riusciva ad entrare in una taglia trentasei senza alcun indugio, che il mondo della moda non aveva bisogno di balene e grasso dappertutto ma che mirava alla leggerezza di un corpo snello, alto e tutto ossa. A questo, costribuirono l'assenza di Derek, l'autocolpevolezza, i provini, le rivisite, le sfilate, il mucchio di lavoro, il sonno arretrato l'assenza dei miei amici, il mio chiudermi in me stessa come un riccio, la brutta persona che pensavo di essere per la mia fuga per aver usato Derek in quel modo, per aver dato agio alle mie sensazioni per poi ammanettarle e gettarle sul fondo dell'oceano, la mia schifosa paura di amare, di ritornare ad essere felice, la paura di affezionarsi di legarsi, di essere come tutte altre. Cause, che mi portarono a dove ero stata portata da ben tre settiamane per via della mia figura in sotto peso: ricoverta al Lenox Hill Hospital. Fu mia madre assieme alla mia migliore amica a prendere in mano la situazione, ero denutrita, saltavo il pranzo e a volte anche le cena mi gonfiavo di caffè cercando costantemente di restare sveglia e lucida. Il medico mi disse che dovevo essere immediatamente ricoverta, la moda, Karina Jackson, la vita da top model, i prive, le feste private le riviste gli abiti che mi sarebbero dovuti calzare a pennello mi avevano rovinata, quella non era più la mia vita non ero più la stilista che volevo essere, ero soltanto una mediocre top model che si aggirava da una rivista ad un'altra tralasciando ciò che di più prezioso avevo: Derek, la sua famiglia e il suo sogno di diventare una famosa stilista di moda.

IL CORAGGIO DI RESTARE (In corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora