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Ben presto, si rese conto che non era così difficile intrattenerlo.

Certo era inquietante e il fatto che non avesse ancora aperto bocca da un'ora la metteva, letteralmente, a disagio, ma era pur sempre meglio che conversarci.

Di cosa mai avrebbe potuto parlare poi?

"Il Natale più squallido di sempre"

Oh si, Rolanda aveva ragione.

Il Natale a Hogwarts non poteva essere dei migliori.

Gli studenti non erano potuti tornare a casa propria per cominciare.

Snape aveva anche vietato a tutti di scorrazzare liberamente durante le vacanze, e ovviamente non ci sarebbe stato nessuna festa di Natale o oltre "Stupidaggini simili" come li definiva Severus stesso.

Perciò le uniche cose che gli studenti avevano potuto fare, era passare il Natale, ognuno nelle proprie sale comuni.

Uno spasso.

Hermione però, avrebbe cento volte preferito quello piuttosto che starsene li in Sala Insegnanti, con quell'enorme e silenzioso uomo.

"Non ci posso fare niente Hermione!" Le aveva detto suo marito aggrottando le sopracciglia "Rabastan è molto selettivo e non si è mai fatto avvicinare dalle professoresse, avrei chiesto a loro se non fosse stato così e inoltre mi servi come ostaggio.."

"Come ostaggio?!" Strillò lei.

Snape le aveva sorriso con malizia "Se ti fa qualcosa ammazzerò Bellatrix"

Hermione l'aveva squadrato contrariato facendolo arrossire appena

"Ma perchè a me?! Perchè non hai chiesto a Rodholphus, è suo fratello dannazione!"

Snape aveva solo scrollato le spalle indifferente "Lui mi serve qui, e poi penso che Rabastan ti apprezzerà"

Con uno sbuffo Hermione butto giù le carte.

Fortunatamente, la maggior parte dei professori erano stati sufficientemente coscienziosi da non lasciarla sola con il Lestrange e avevano accettato di fare qualche giro di carte assieme ai due

Alzò appena lo sguardo, cercando di nascondersi dietro il ventaglio di carte di modo che lui non la scoprisse spiarlo.

Erano fratelli, si.. non vi era alcun dubbio in merito.

I due fratelli Lestrange

Eppure Rabastan sembrava quasi di una razza diversa da Rodholphus.

Tanto per cominciare era veramente imponente a differenza di Rodh, che era più asciutto di fisico.

Rabastan era alto, forte.

Le sue mani erano piene di calli e cicatrici.

Sorrideva nella penombra e tra la barba e i baffi ispidi si intravedevano i canini appuntiti e taglienti e nel notarli Hermione si sentì rabbrividire.

Si strinse di più nel maglione nero di lana.

Il naso dritto era uguale a quello del fratellino e oltre le sopracciglia folte e scure il suo viso era contornato da capelli tanto lisci, quanto quelli di Rodholphus erano ricci.

Essi erano lunghi una decina di centimetri e coprivano gli occhi astuti e scattanti mentre percorrevano le carte in modo sinistro.

Occhi azzurri che luccicavano, attenti e intelligenti e per qualche secondo sfrecciarono verso Vitius facendolo sobbalzare dalla sedia.

La reazione di lui non gli piacque per niente e non fece altro che aumentare il timore che provava per l'uomo.

Se ne sentì subito in soggezione.

Pensieri di SabbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora