"Severus!" ruggì e ruppe quel silenzio che aveva preceduto un lampo.
Le due figure si illuminarono per pochi istanti rendendo più scure le ombre sui loro volti.
"Immaginavo saresti venuta" replicò l'uomo.
I capelli scuri, bagnati gli coprivano lo sguardo fosco e distaccato.
Rimasero a fissarsi per qualche istante.
La pioggia fitta bagnava i loro vestiti appiccicandoli alla pelle.
Faceva freddo.
Un freddo inquieto e sopportabile.
Da quando aveva salvato Minerva da quell'incantesimo ustionante, parecchie settimane prima, i due non si erano più parlati, anzi si erano evitati il più possibile.
Fino al giorno precedente.
Quando l'aveva difesa dalle Cruciatus.
Ora che la clessidra stava facendo cadere gli ultimi granelli era arrivato il momento di affrontarsi con lei.
Completamente.
Che questo servisse, Severus non ne era poi così tanto sicuro.
Anzi trovata tutto questo piuttosto inutile.. che cosa mai avrebbe potuto dirle per farle capire?
Perché?
Perché sentiva così vivo il desiderio di urlare tutto?
Di liberarsi di ogni cosa?
Lanciò un rapido sguardo verso il merlo delle mura.
Si domandò se non fosse il caso di lanciarsi giù.
"Io mi fidavo di te" sputò per terra "Anzi, ci fidavamo tutti, e tu ci hai traditi.
Uno dopo l'altro.
Spero che tu non abbia creduto che io ti avessi perdonato.. oh sì.. ti ringrazio.. per aver salvato Minerva, e anche" Sembrò fare una fatica assurda per dirlo "Per avermi protetto.. ieri" Rolanda sorrise quasi "Ma non mi dimentico di Silente.
Mi Chiedo come tu sia ancora in grado di respirare!
Di guardare negli occhi Minerva!
Non provi vergogna?
Tu sei lai sua rovina e lei.. lei potrà anche fidarsi di nuovo di te, o avere qualche assurda, insulsa speranza riguardo te, ma io ti giuro, da brava Tassorosso quale sono, che se le fai qualcosa,
se la fai stare male ancora una volta,
se la fai piangere,
Ti sviscero con le mie mani"
"È sempre divertente vederti arrabbiata" replicò Snape con un sogghigno.
Rolanda sembrò stizzirsi.
I capelli bianchi, corti, gocciolavano fradici e la pioggia che scorreva forte sul suo viso sembrava renderle difficile parlare.
E ancora di più sentire, perché il fragore delle foglie, dei rami, della pietra viva soffocava e vinceva le loro voci.
"Smettila di prendere tutto come un gioco! Non provi niente oltre il tuo sadico divertimento? Ti piace.. illudere le persone?"
"Era necessario!" tuonò con un ringhio di furia nera.
La sua voce si era abbassata all'improvviso, ma Rolanda non ne sembrò spaventata.
Una strana espressione di soddisfazione si accennava sul suo viso "Non ho avuto altra scelta!
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Pensieri di Sabbia
FanfictionUn petalo di ciliegio che si perde nel vento. Un soffio delicato, dolce e deciso che trasporta l'anima lontano, verso il mare, verso l'oscurità. Il preludio della notte in un trionfo di ombre e spettri. Nel silenzio del temporale. Nel silenzio della...