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"È bellissima" mormorò con le lacrime agli occhi mentre venerava il regalo che le aveva portato.

Con dolcezza accarezzò la luccicante spilla fatta di fili di rime che si intrecciavano fittamente creando un bellissimo e intricato sole stilizzato.

Era strano vederla con qualcosa di così luminoso in mano.

Un sorriso stanco, eppure pieno di vita si spiegò sulle labbra e i suoi occhi tornarono per qualche istante sognanti, sognanti come erano stati decenni prima mentre con un libro aperto, gli leggeva di posti lontani e piacevoli.

Che vita misera la sua.

Dimenticata dal mondo.

Dalla magia.

Moglie di un violento.

Madre di un assassino.

Una sognatrice.

Una fenice che aveva visto le proprie fiamme spegnersi soffocate dalla cenere.

E dalla cenere era nato lui.

Il carbone.

"Lei non è venuta con te?" le chiese con delicatezza la donna mentre si infilava la spilla tra i capelli.

Si era da subito affezionata ad Hermione.

Aveva provato simpatia e amore per lei dal primo momento in cui l'aveva vista.

Non era una donna che parlava molto, ma con Hermione si era invece aperta subito e la prima volta che aveva portato la Grifondoro a casa si erano subito messe a ridacchiare in cucina.

Una scena bellissima.

Per qualche istante aveva visto sua madre ridere felice.

Eileen.

Eileen dal solare sorriso.

E diamine se era bello.

E la ringiovaniva di almeno trent'anni.

Lei era davvero bella.

Non di una bellezza canonica o spettacolare.

Ma particolare e originale.

"Ho preferito lasciarla studiare, ultimamente è molto preoccupata per me.. non si cura nemmeno più.."

"Deduco" sorrise indulgente annusando la sua bugia "Che tu non le abbia detto che eri diretto qui"

Snape distolse lo sguardo "Non è una visita di cortesia"

Eileen scrollò le spalle "Lo immaginavo"

Per qualche istante calò il silenzio tra di loro.

Pesante, pieno di amarezza

Snape soffocò un gemito di dolore e cacciò indietro le lacrime "Morirò fra poco"

Forse.. avrebbe dovuto dirlo con più tatto.

Il sorriso splendido di sua madre si spense e il fumo dei suoi occhi grigi divenne impenetrabile.

Lacrime salate scesero a rigarle le guance.

Quante lacrime erano cadute su quel morbido viso?

"Sev..?"

"Ho un compito molto importante da portare a termine" le rivelò "Ma.. non ho molte possibilità di restare vivo.."

"Severus.. tu.. lei.. voi siete la mia unica felicità, non puoi.." esplose.

I singhiozzi soffocarono le parole.

Per qualche momento non vi fu altro che un urlo straziante.

Pensieri di SabbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora