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Snape si parò davanti agli studenti mentre con un movimento rapido della mano deviava l'incantesimo.

"Smettila di difenderli!" Alecto avanzò verso l'alto uomo.

La sproporzionata donna sembrava del tutto calma, ma i suoi occhi sfrecciavano con una intensità crudele e folle.

Rodholphus Lestrange sogghignava felicemente seduto sulla finestra a sesto acuto della sala.

Snape non le rispose nemmeno, ma rimase in guardia, mentre con i sensi cercava di percepire la magia della strega per capire quando lo avrebbe attaccato di nuovo.

Aveva una manica strappata all'altezza del bicipite e all'altezza del petto vi era un lungo intreccio di tagli sporchi di sangue raggrumato

Infatti appena era entrato nella Sala Insegnanti per capire che diavolo stesse succedendo la Carrow lo aveva colpito facendola sbattere violentemente contro la porta di vetro e legno che per poco non era andata in pezzi.

Comunque sia, se Snape portava un paio di ferite superficiali Alecto e Amycus erano messi davvero molto peggio.

Il viso di Alecto era sfregiato da un taglio che le correva su tutta la guancia e i capelli solitamente lisci come la seta, erano ora sporchi e ingarbugliati.

Zoppicava, ma si teneva ancora in piedi.

E la sua rabbia sembrava essere raddoppiata ora che Amycus era steso sul muro.

Tagli precisi gli avevano lacerato tutto l'abito.

Aveva il capo chino mentre tossiva e sputava sangue rischiando l'emorragia.

La sua bacchetta era tenuta strettamente nella mano della Sprout che l'aveva raccolta appena era caduta dalle sue mani.

A parte lei, nella sala Insegnanti c'erano solamente la Professoressa Babbling di Rune Antiche e Rolanda che in silenzio stava sgattaiolando fuori, probabilmente a chiamare Minerva.

Nessuna aveva fatto un movimento per aiutare Snape, ma le tre professoresse erano corse dietro la sua figura ad aiutare i ragazzi stesi per terra.

Hermione cercava di tirare su Neville che era caduto al suolo e che ora si dimenava e contorceva con la gamba rotta.

Sembrava però che più la ragazza e le professoresse lo strattonassero, più si agitasse il ragazzo.

Ginny con il labbro spaccato da un pugno, osservava Snape con una luce quasi riconoscente.

Severus faceva paura.

Aveva sempre fatto paura.

Sia alle professoresse, che tuttavia avevano imparato a conoscerlo.

Sia agli studenti, che spesso scoppiavano a piangere per causa sua

Ma non era solo la sua cattiveria a far paura, ne solamente la sua freddezza.

Era la sua determinazione, la sua forza, il suo potere.

Severus era un mago potente e lo sapevano tutti.

Era un avversario temibile e spietato, ma era anche rassicurante averlo dalla propria parte.

L'imponente uomo infatti era una vera e propria fortezza e sia Hermione che i suoi amici, seppero che da quel momento non avrebbe lasciato che venissero feriti di nuovo.

"Togliti di mezzo, loro sono miei" latrò la Mangiamorte "Ieri li abbiamo beccati mentre piazzavano quelle merdabombe davanti al nostro ufficio, perciò è compito mio.. nostro punirli e inoltre devo ancora ripagare il figlio della puttana Longbotton per avermi folgorato! Perciò levati Snape o ti ammazzo"

Pensieri di SabbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora