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Percepì il suo odore di grano e sabbia anche prima che si appoggiasse alla sua schiena con il seno.

Le sue mani bianche, delicate arrivarono a stringergli il petto, poi risalirono su, e si appoggiarono sulle sue spalle forti.

Sembrava fosse passata una eternità da quando lo avevano fatto l'ultima volta.

Da quando si erano presi del tempo per loro.

Per stare insieme.

Snape sospirò pieno di dolore e guardò dritto davanti a se, nel mare azzurro tendente al verde, e in alcuni punti scuro come la notte.

Gratto con la mano sulla sabbia rossa, granulosa ed emise un gemito di sollievo quando la ragazza, dopo avergli baciato la gola, si mise a massaggiargli le spalle.

"Oh! Hermione!" sussultò.

La donna si ritrovò a ridere della sua reazione e lo guardò, con occhi grandi e pieni.

"Hai preso le medicine?" gli chiese apprensiva, mentre un raggio di sole annunciava finalmente l'alba.

Snape si limitò ad annuire e per i minuti che passarono, nessuno dei due osò più proferire parola.

Lentamente, un sole infuocato si levò alto davanti a loro e la sabbia cominciò a illuminarsi, a scaldarsi, a luccicare.

Snape chiuse gli occhi, lasciandosi baciare dall'ultimo raggio di speranza.

Poi finalmente, decise di girarsi per guardarla.

Hermione Granger.

Era stata davvero tante cose e per un attimo vide scivolare via dalla sue mente decine e decine di ricordi che gli incupirono di poco il volto.

Lo guardava, forse un po' intimorita e preoccupata.

I grandi occhi dello stesso colore della sabbia della spiaggia, erano ora illuminati vivacemente e se li sentì scivolare sulla sua pelle.

Hermione si sporse un po', aiutandolo a sistemarsi il colletto della leggerissima camicia.

Severus si limitò a osservarla rapito da quei movimenti ed alzò la mano, per accogliere il viso.

La gioia negli occhi della donna, sembrò essere spazzata via all'istante, perché le vennero gli occhi lucidi e si obbligò a girare un po' la testa.

Calde lacrime scivolarono giù per le guance, ritinteggiando la sabbia, ormai bollente.

Con il cuore in gola, gliele spazzò via.

Nessuno dei due aveva ancora proferito parola e Severus credeva non ce ne fosse bisogno.

Guardò la collana della ragazza oscillare poco sopra il suo seno.

Il pezzo di gemma scura e luccicante che emanava proprio in quel momento una intensa luce.

Snape lasciò il suo viso e si abbassò, sfiorando la pietra con le dita della mano.

Con un delicato sospiro fece scivolare una scaglia del suo timbro all'interno della pietra, che parve divenire ancora più scura.

Hermione lo guardò affascinata e per qualche istante, percepì la pietra scaldarsi e il calore irradiarsi nel suo corpo.

Si ritrovò a premere le labbra contro le sue, calde.

Snape sorrise di lato quando la vide scoppiare a piangere di nuovo, ma per quanto potesse ignorare ciò che provava, sentiva il dolore farsi strada nel suo cuore, nella sua anima.

Le sistemò i capelli, raccolti in una treccia un po' disordinata, che lui stesso le aveva fatto qualche ora prima, dopo che aveva perso la scommessa con la piccola Kora.

Pensieri di SabbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora