Il lampo bianco sfrecciò.
Le sfiorò la guancia che si graffio leggermente ed esplose dietro di lei.
Detriti piccoli come sassolini rotolarono qua e la nel caos.
Nelle ombre.
Nella distruzione.
Hermione avanzò lentamente.
I piedi che sfioravano la cenere, la polvere, la carne.
Urla strazianti e risate maledette.
La bacchetta stretta tra le dita.
Scivolò fra i corpi massacrati e li guardò, mentre il sangue e le luci ne deturpavano i lineamenti.
Riconobbe Rookwood.
Gli occhi spalancati verso la notte nuvolosa.
Il cranio spaccato.
Passò oltre, ignorando il senso di vomito o la nausea che si rinforzava dentro di lei a vampate roventi.
La testa smise di funzionare e prese a battere furiosi ed incessanti colpi che la lasciarono stordita.
Sconvolta.
Lacrime luccicanti scivolarono sulle sue guance, ma le scacciò via con il dorso.
Il respiro prese a mancarle e di colpo si ritrovò davanti Lavanda Brown.
Incespicava all'indietro.
Con il terrore dipinto negli occhi e un urlo silenzioso che non sembrava volerle uscire dalle labbra.
Hermione allungò la mano, ma era tutto inutile.
E lo sapeva.
Non avrebbe fatto in tempo.
La grande mano di Fenrir Greyback la colpì e lavanda Brown si schiantò al muro.
Le ossa scricchiolarono mentre Lavanda guardava l'ultima luce di vita scivolare via per sempre.
Poi il grosso lupo mannaro si avventò su di lei.
Ed Hermione, si ritrovò a correre.
Scivolando sul sangue e sulle viscere vischiose, mentre quegli improvvisi lampi luminosi illuminavano e accecavano il mondo.
Un mondo immerso in mille lingue di fuoco.
Ombre vischiose che si arrampicavano sui corpi devastati, i quali intralciavano la sua camminata sconvolta.
Ci fu un esplosione rombante che quasi non la fece saltare per aria.
La cenere le entrò nei polmoni e si ritrovò ustionata da piccole schegge ardenti.
Cadde per terra.
Le mani affondarono in un corpo tiepido che emise un rantolo e alla fine, a fatica, nel fumo soffocante lo vide.
Anthony la fissava con i suoi luminosi occhi scuri.
Si teneva strettamente il fianco con la mano "Per la libertà" mormorò a bassa voce e rischiò un sorriso.
Un sorriso metallico e impastato di orrore.
Lentamente, incapace di formulare un pensiero coerente Hermione abbassò lo sguardo e capì che il ragazzo, non avrebbe visto il giorno.
Il ventre era completamente squartato.
L'odore di fegato e intestino spappolati che fecero rivoltare il cielo.
L'odore della morte viva.
Le scivolò un grido di puro terrore.
È colpa mia
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Pensieri di Sabbia
FanfictionUn petalo di ciliegio che si perde nel vento. Un soffio delicato, dolce e deciso che trasporta l'anima lontano, verso il mare, verso l'oscurità. Il preludio della notte in un trionfo di ombre e spettri. Nel silenzio del temporale. Nel silenzio della...