"Herm" parole vuote e talmente tanto assenti da risultare troppo lontane mentre osservava una fila sterminata di bare.
Come aveva potuto anche solo pensare che nessuno dei suoi amici sarebbe morto?
E invece ora, eccola li, che si nascondeva il viso nel fazzoletto nero.
Una battaglia vinta a sangue.
La guerra era finita per davvero, da tre settimane, eppure.. eppure dannazione.. sembrava che non si fosse mai davvero conclusa.
Una clessidra, che non si sarebbe mai fermata.
Lì, su tutte quelle vite, la falce della morte era calata davvero.
Vite che aveva tenuto tra le sue dita, vite che non era stata in grado di proteggere.
"Herm!"
Le grandi mani di Neville la scrollarono con tanta forza da farle male.
I suoi occhi, vennero raccolti e accarezzati da quelli del ragazzo.
Le sue iridi solitamente benevole, erano ora coperte da un sottile strato più scuro e stanco.
Massacrato e ancora ferito.
"Scusa" mormorò a vuoto, cercando di distogliere inutilmente gli occhi dalla bara di Anthony.
Eppure in modo malsano si sentiva troppo codarda per poter abbassare lo sguardo, perché non ne aveva neanche la forza.
Che senso aveva ignorare chi era morto proprio accanto a lei?
Che senso aveva avuto tutta quella guerra?
"Lo sento ancora il suo respiro.. i loro respiri che gravano su di me" mormorò ad un certo punto e osservò il ragazzo alla sua sinistra girarsi appena verso di lei.
Si sentiva dannatamente spoglia e sporca.
Pece vischiosa.
Catrame bollente.
I morti non facevano altro se non interrompere i suoi sogni perciò capiva perfettamente a cosa si riferiva alle volte Severus "Li ho trascinati io sul fondo" ammise lentamente e lasciò che la voce le si perdesse nell'aria fresca.
Per un attimo vi fu solo un silenzio mortale e il sospiro del vento spazzò via ogni cosa.
"Ciò che è successo" disse dopo un po' cercando di ignorare il senso di vuoto e smarrimento che stava tornando a dominare le sue membra "Non mi rende tanto diversa da nessun Mangiamorte"
"Non sei un'assassina" replicò Draco e le spostò una riccio dietro l'orecchio.
Neville, al suo fianco opposto, le afferrò delicatamente il fazzoletto scuro e le asciugò le lacrime.
Gli occhi magnetici di Malfoy scivolarono pericolosamente sul suo viso, ma nello sguardo rimase quella profonda traccia di rispetto e adorazione che era ormai visibile spesso quando si trovava con lei o con Neville "Non hai obbligato nessuno di noi a combattere, perché questa non era la tua guerra, come non era solo la guerra di Potter.
E in ogni caso, non avremmo potuto ignorarla"
"Ognuno.. di noi.." proseguì Neville annuendo mestamente "Ha scelto cosa fare e abbiamo deciso di combattere per una libertà, per noi.
Sapevamo a cosa saremmo andati incontro.
Distruzione e solitudine, ma abbiamo accettato il nostro destino"
Sapeva che stavano dicendo la verità, ma continuava a sentire quella forte stretta che la trascinava a fondo e davvero, non riusciva a staccare gli occhi dal legno scuro che ricopriva il corpo devastato di Anthony, perché al suo fianco avrebbe trovato qualcun altro.
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Pensieri di Sabbia
FanfictionUn petalo di ciliegio che si perde nel vento. Un soffio delicato, dolce e deciso che trasporta l'anima lontano, verso il mare, verso l'oscurità. Il preludio della notte in un trionfo di ombre e spettri. Nel silenzio del temporale. Nel silenzio della...