18.

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Mi sveglio cadendo dal letto di prima mattina.
Male molto male...

Mi ricordo che la sera prima mi sono addormentata con Alessandro e ora non c'è.
Inizio a cercarlo per tutta la casa ma non lo trovo.
Che pezzo di merda.

Mi faccio una doccia e mi vesto per andare in pista visto che Jo mi ha chiamato.
Giornatina intensa oggi.

Mi metto in sella per andare in pista.
Il vento e la velocità alta con cui sfreccia la moto mi fa ma finire tutti i capelli davanti al casco.
Non ci metto tanto, come al solito e arrivo sempre al solito posto.

Vedo Jo con le braccia conserte che mi guarda male.
Lo guardo con aria indifferente e mi fiondo verso il cofano aperto di una Mercedes classe A.

«Non così in fretta, Ash» mi ferma per un braccio.

«Dobbiamo parlare.»
Lo so dobbiamo parlare, dobbiamo chiarire, dobbiamo fare tante cose ma ormai le ho combinate di tutti i colori.
Non c'è cazzata che Ashley Smith non  combina.
Sospiro e mi siedo sul marciapiede e inizio a parlare.

«Sì dobbiamo parlare»

«Che sta succedendo tra te ed Alessandro?»

«Ci siamo baciati un paio di volte e ormai credo di aver capito che lui mi piace» ormai ho le lacrime agli occhi.

«Ash lo sai che non può andare avanti per molto.»

«Lo so cazzo, lo so. Ma ci ho perso la testa, non era mai successo.»

«Ash lo sai meglio di me che non puoi farlo.»

«Io non voglio ferirlo perché lui è diventato importante per me.»

«Lo so Ash, lo so. Ma dovrai dirglielo, fra meno di un mese tu non ci sarai più, te ne andrai per sempre. Fra meno di mezz'ora avrai tutti gli occhi puntati su di te per l'ultima prova per poi firmare le carte e iniziare le procedure per andare via.»

«Dio. Non farmici pensare, mi metti molta ansia.»

«Dai dov'è finita la ragazza dal cuore di ghiaccio? Ora alzati e vatti a preparare poi dopo andiamo alla concessionaria e gli dirai tutto.»

«Va bene.»

Mi alzo e inizio a fare dei giri di prova per riscaldare le gomme.
In meno di mezz'ora ci sono già tutti i giudici per guardare la gara.

Siamo tutte in posizione e il semaforo segna il verde e la gara ha inizio.
Le mie gomme sfrecciano sull'asfalto caldo.
Primo giro andato.
Ne mancano solo sei, dai Ashley ce la puoi fare.

Sono in prima posizione, manca solo un giro.
La vittoria è vicina che mi aspetta.
Ed è proprio così, vinco la gara, ma non sono felice come vorrei.

«Beh che dire Ashley Smith lei è stata la migliore di questa gara e credo proprio che ci rivedremo, fra un mese un mese in Germania alle piste principali.»

Tutto ciò è irreale.
È un sogno che si realizza.

«La ringrazio moltissimo.»
«Ci rivediamo tra un mese in Germania, ci risentiremo comunque per qualsiasi cosa al telefono.»

Sto piangendo dalla felicità.
All'inizio pensavo di abbandonare la mia passione, ma tutto ciò si pensa prima di raggiungere il nostro sogno.
Andate avanti finché non raggiungete i vostri sogni, che siano grandi o piccoli.
Tutto è possibile se voi ci credete.

Salto addosso a Jo.

«Ce l'abbiamo fatta, andremo in Germania» urlo dalla felicità.

«Sì okay, okay, calmati. Ora abbiamo altro a cui pensare.»

«Già andiamo?»
«Vuoi che ti accompagno?»

«Sì grazie.»

Saliamo sulla sua auto e andiamo verso la concessionaria.

Quando arriviamo ci sono molte macchine nel parcheggio e tutto ciò è molto strano.
Scendo dall'auto e vedo quello che non avrei mai voluto vedere.
C'è molta gente vestita in modo elegante e con dei bicchieri di champagne in mano.
E poi il padre di Alessandro e Tyler inizia  a parlare.

«Oggi siamo qui riuniti perché mio figlio maggiore nonché Alessandro finalmente il suo fidanzamento con la sua ragazza, Vanessa Loris è ufficiale.»
Il suo fidanzamento con Vanessa è ufficiale.

In quel momento il mondo mi cade addosso.
La mia felicità per la vittoria si spegne.
Invece di dare io la brutta notizia è stato lui.
Nella mia mente iniziano a passare foto di momenti da quando ci siamo incontrati fino ad oggi a vederlo baciarsi con Vanessa.
Lui mi ha visto.
Vorrebbe parlarmi.
Ma io ormai non posso più restare qui.
Ero una pistola carica.
Ora ho finito i colpi.

Gio mi appare davanti e l'unica cosa che faccio e una.

«Chiama Alan. Stasera partiamo per Monaco e poi andremo in Germania.»

«Non dirmi che lo vuoi fare veramente, devi parlargli.»

«No non devo, ormai non piu. Gli uomini di Alan saranno qui a momenti e sono tutti armati.»
Ma non finirà qui lo sai anche tu, non abbiamo ancora iniziato.

Gli uomini di Alan arrivano su un SUV nero.
Lui si stacca da Vanessa mi guarda come per dire che sta succedendo.
Alan scende, sapevo che non era a Monaco, era rimasto qui.
Ha gli occhiali da sole a specchio.

«Allora andiamo?»

«Andiamo io non ho più niente da fare qui.»
Intanto mi arriva un messaggio da parte sua sul telefono.

«Piccola che cosa succede?»
Alzo gli occhi dal telefono e lo guardo un ultima volta  per poi salire sul SUV nero e sparire dalla sua vista.

Non dovevo.
L'ho fatto.
Non abbiamo passato tanti momenti assieme, ma quelli che abbiamo passato sono stati utili per capire che lui sa tenermi veramente testa e che mi è piaciuto dal primo momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati.
Non so se lo rivedrò, probabilmente no, ma comunque farà parte di me.

Addio America.
È stata breve la mia permanenza qui, ma prometto che tornerò.

Alan ha sempre saputo tutto.
Sapeva che prima o poi mi avrebbero preso ufficialmente per fare parte di una squadra in Germania.
Sapeva che avrei perso la testa per qualcuno.
Sapeva che non dovevo lavorare nella concessionaria dei Morgan.
Sapeva tante cose ma io non gli ho dato ascolto e sono finta a fare le mie solite cazzate.

Appena arriverò in Europa chiamerò Justin per spiegarli la situazione.
Anche lui dopo mi raggiungerà.

Quella maledetta AudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora