26.

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Sono le sei del mattino e io sono sveglia perché fra poche ore avremo le gare di prova per le posizioni della gara di domenica.

Ho sonno ma si sa chi dorme non prende pesci.

Mi vesto velocemente e scendo le scale del mio hotel.
Mi metto il cappuccio e gli occhiali da sole e esco dal hotel senza essere riconosciuta dai giornalisti.

Arrivo velocemente al circuito e saluto il team.
Parlo con il team principal della moto e degli altri piloti.

Le ore sono passate velocemente e sono già le nove del mattino.
Ci danno il si per iniziare i giri di prova.

Salgo sulla moto e penso solo a quello.
La mia mente è concentrato sulle curve e sulla velocità.
Questa volta non ho voglia di vincere perché so che non vincerò.

Non ho voglia di vincere, sarebbe una cosa troppo semplice se vincessi solo io e così mi annoierei.

Sento il team principal dirmi che sto andando bene ma potrei dare di più e per domani prendo la terza posizione d'inizio gara.
Non male ma potevo dare certamente di più.

Ritorno ai box e vedo arrivare Wesley, lo saluto e poi me ne vado di nuovo in hotel.

Entro velocemente nella mia stanza e vedo la figura di una ragazza girata di spalle a guardare fuori dalla grande vetrata della stanza.
Sto sognando!?
Che cazzo ci fa Vanessa Loris nella mia stanza?!

Sì gira e mi guarda.
Io ho seriamente paura di prenderla per i capelli e buttarla fuori dalla finestra.

«Ciao Ashley.»
Ciao Victoria secret dei poveri.
No, okay mi trattengo.

«Ciao Vanessa, che ci fai qui?»

«Ti devo parlare.»
Dici una sola parola su Alessandro e io ti prendo a pugni!

«Oh, okay, di cosa?»

«Di Wesley.»
Grazie a Dio!
Sì ma Wesley cosa c'entra ora?
Ah dimenticavo, sono stati a letto insieme durante la gara in Australia.

«Oh, va bene, siediti pure» si siede sul letto e la vedo con una faccia un po' disperata.

«Senti, cerco di farla breve, credo di avere una cotta per Wesley.»
Mi spiegate che ci trovate di bello in quel povero ragazzo, a me fa schifo sinceramente.

«Hai una cotta per Wesley e per Alessandro che cos'hai?»

«Nulla non provo nulla per lui stavamo insieme solo per uno stupido accordo dei nostri genitori. Ti assicuro che tra di noi non c'è niente.»
E menomale!

«Okay, fammi capire, cosa devo fare io per te su Wesley?»

«Beh dirgli semplicemente che lui mi piace.»

«Ma io non posso andare lì e dirgli questa cosa, perché non ha senso, devi andare tu da lui e dirgli quello che provi, io non sono mica cupido» bevo un sorso della mia acqua.

«Va bene, grazie del tuo aiuto. Come va con Alessandro?»
Oh ma ti fai un po' i cazzi tua?!

«Perché dovrebbe succedere qualcosa?»
La guardo interrogativa.

«Senti te lo dico da persona che lo conosce da tanto tempo, sembra una persona molto menefreghista ma sappi che ci tiene veramente a te, per favore non fargli del male, lo dico perché lo so.»
Anche io lo so che tu sei una grande pu... Brava ragazza.

«Va bene.»

«E scusa per tutto il male ho combinato.»
Ho sentito bene?!
Che è successo!?
Vanessa Loris mi ha chiesto scusa!?
Sono senza parole.

«Grazie per averlo detto.»

«Beh io allora vado ti lascio.»

«Grazie, raccontami se succede qualcosa con Wesley.»

«Contaci» ride e esce dalla stanza.

Mi metto verso la vetrata e guardo fuori tutto il paesaggio della citta.

«La tua conversazione con Vanessa è stata veramente interessante.»
Ma è uno scherzo?!
Siete tutti nascosti in camera mia per caso?!

Appoggia lentamente le sue mani sui miei fianchi e il suo fiato mi solletica il collo.

«Mi sembra che l'ultima volta hai iniziato qualcosa ma non hai avuto tempo di finirla» la sue labbra mordono il lobo del mio orecchio.
Sento caldo, accendete un fottuttissimo condizionatore!!
Mettetemi in freezer!

«Che c'è piccola? Ti hanno tagliato la lingua?»

«Controlla tu stesso se me l'hanno tagliata oppure no.»
Non l'ho detto veramente!?
Sì invece l'ho detto...
Sono problematica...

«Con piacere» mi giro e vedo un sorriso malizioso tra le sue labbra.
La sue labbra si avventano sulle mie, lego le braccia intorno al suo collo e lui mi tiene saldamente i fianchi.
Sbatto contro la vetrata di vetro con la schiena e gli intimo di fermarsi se non vuole vedermi cadere giù dall'ultimo piano di un hotel.
Ci stacchiamo con il respiro affannoso e lui mi guarda con occhi lucidi.

«Devo dire che la lingua ce l'hai ancora e funziona bene» mi fa l'occhiolino.
Bastardo non fare così se non mi viene voglia di riempirti di baci.

Divento rossa come un peperoncino.
«Dov'è finita la ragazza stronza e rompi palle?»
Mi prende i viso tra le mani e io abbasso lo sguardo.

«È sempre qui» rispondo guardando il parquet.

«Guardami negli occhi mentre mi parli piccola» alzo lentamente lo sguardo e vedo i suoi occhi, gli occhi che mi hanno fatto andare a puttane il cervello.

«Sai resterei tutta la vita qua con te adesso a baciarti ma ho da fare, quindi ci vediamo domani alla gara piccola.»

«Me lo prometti?»

«Sì piccola te lo prometto» si avvicina a lasciarmi un dolce bacio sulle labbra che io approfondisco subito.

«Piccola... Cazzo, ci vediamo domani okay? Dopo la gara facciamo tutto quello che vuoi ma ora devo scappare.»

«Va bene.»
Esce dalla porta e se ne va.

~~~

È domenica e finalmente ora ci sarà la gara.
Tutta la notte non ho dormito, non dall'ansia della gara ma per colpa di Alessandro di ieri pomeriggio.
Mi è mancato tutto di lui.
Non vedo l'ora di finire questa maledetta gara e togliere tutti gli argomenti inutili tra di noi e state insieme.

Scendo velocemente dalla macchina che mi accompagna e subito al box e inizia a darci forza.
Anche se non vinco non sarà un problema, per sta volta.

Metto il casco e mi metto in sella al mio terzo posto.
Ventisei giri, sarà stresante ma come al solito cercherò di cavarmela.

Il quattro semafori segnano il colore verde e si parte.
Primo giro andato bene, sempre solita posizione ma ho la stessa velocità della ragazza davanti a me quindi credo si superarla.

Sta andando tutto bene e mancano sempre meno giri.
Quando sento qualcosa he non va, ma non ci faccio molto caso, finché non cado.
Cado, cerco di rialzarmi sono bloccata e il motore scoppia.
Non capisco più niente di quello che sta succedendo sento solo delle voci e poi buio.

«Fate veloce.»

«Non c'è battito.»

«La Stiamo perdendo.»

«Veloce prima che sia troppo tardi.»

Quella maledetta AudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora