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Sono passate più di due settimane da quando sono qua in Germania.
Mi sto veramente trovando bene con il mio team, sono tutti simpatici e gentili.
Abbiamo già iniziato a fare gli allenamenti e i giri di prova per vedere il mio tempo.
Devo dire che mi aspettavo di peggio, ma questo è solo l'inizio e ci sono ovviamente molte cose da migliorare.
Mi sono trovata anche molto bene a lavorare con Wesley, è veramente un grande amico.
Abbiamo imparato a conoscerci e abbiamo scoperto di avere molte cose in comune che dal suo visino da bambino dolce e ingenuo non mi aspettavo.

«Ash muoviti dobbiamo andare a fare quella maledetta intervista» urla Wesley dall'altra parte della strada.

«Arrivo» rispondo cercando di non tardare molto.

«Ash ci stai mettendo troppo se non sei qui entro due secondi ti vengo a prendere con forza» si sta arrabbiando, okay meglio muoversi.

Entriamo in sede e andiamo nella sala conferenze per fare l'intervista.

«Ciao a tutti cari ascoltatori oggi siamo qui con le due nuove promesse del motociclismo, Ashley Smith e Wesley Hernandez. Ciao ragazzi come state?»

«Bene, grazie» rispondiamo contemporaneamente.
Iniziano così le domande noiose da parte dei giornalisti.
Come ti sei appassionato a questo sport?
Che emozioni provi quando sei sopra la moto?
E bla bla bla, che domande noiose.

Se sono qui ci sarà un motivo, non fatemi  queste domande, che palle, si vede che non è proprio giornata oggi.
Vorrei stare a casa, al calduccio, con delle schifezze da mangiare e guardare qualcosa alla televisione.

«Okay ragazzi abbiamo finito per oggi, potete andare.»
Finalmente una buona notizia.
Mi alzo ed esco, chiamo Alan e gli dico di venirmi a prendere.
In meno di cinque minuti lo ritrovo davanti.

«Allora dove ti porto?» Dice mentre salgo  sulla sua auto.

«Casa» annuisce e riporta lo sguardo sulla strada.
Inizia ad esserci un silenzio inquietante, si sentono solo le gomme che passano sull'asfalto.

«Ash sai che giorno è oggi?»
Ma che cavolo di domanda è?

«Ehm no, perché?» Rispondo vaga.

«Ash oggi è il tuo compleanno.»
Il mio compleanno?
Io me ne sono dimenticata.
Mi sono dimenticata del mio compleanno ma di lui no.
Perché riporto sempre i miei pensieri sempre verso di lui, la devo smettere.

«Oh, io me ne sono dimenticata.»

«Ti sei dimenticata che oggi è il tuo compleanno, ma sei seria?»

«Sono serissima» sorride sotto i baffi.

«Okay va bene, ti va se stasera usciamo a mangiare fuori?»
Alan Evans mi sta chiedendo di uscire con lui?!

«Ehm... Oddio non me l'aspettavo.»

«Non ti fare strane idee bella, usciamo da amici come ai vecchi i tempi quando facevamo le gare nel parcheggio abbandonato e poi andavamo a mangiare dallo strano tipo che viveva sotto il palazzo di Justin. Ricordi?»

«Come scordare quei momenti» sorrido.
Arrivo davanti a casa mia e saluto Alan e poi mi dirigo verso casa mia.

Appena entro lascio le chiavi sulla mensola e poi mi dirigo in camera.
Apro la porta e mi ritrovo tutto il letto ricoperto da petali di rose e un mazzo di rose con un bigliettino.
Lo prendo e lo apro.

"Auguri di buon compleanno piccola, spero che questo regalo sia di tuo gradimento, apri l'ultimo cassetto del armadio e li troverai un altro regalo.
                                                   Mi manchi.
                                                                     ~A"
Questo è un fottutissimo sogno, lui non...
Mi alzo e vado verso l'armadio e apro l'ultimo cassetto e trovo una collana una lettera.
A.
"A... come il tuo nome"

Guardo la collana mentre penzola tra le mie dita.
Il regalo più bello che potessi ricevere.
La prendo e me la metto al collo e dopodiché mi guardo allo specchio.
È bella ma allo stesso tempo semplice ed elegante.

Mi metto comodamente sul divano e inizio a guardare la televisione mentre mangio delle patatine.
Continuo a fare zapping tra i canali per cercare qualcosa d'interessante da guardare, mi fermo su canale dove stanno dando le notizie di tutto il mondo.
Vedo apparire sul grande schermo Vanessa, nonché la famosa victoria secret dei poveri.
È questo essere che ci fa in TV?!

«Vanessa come ci si sente ad essere la futura moglie di Alessandro Morgan, uno degli uomini più influenti di questo periodo?»
Oh santo cielo...

«Beh sono molto felice di stare con lui, ci amiamo tanto, abbiamo avuto dei momenti tira e molla ma ora stiamo insieme e nessuno ci dividerà» parla con quella voce da oca che mi fa venire il vomito.

«La sua ex segretaria Ashley Smith è diventata una delle regine del motociclismo femminile, cosa ne pensi di lei?»
Io che cavolo c'entro?!

«Beh ha fatto bene a seguire il suo sogno e lasciare ciò che le faceva perdere tempo.»
Cosa ho appena sentito?!
Ahahahah...

Sì vede che forse il suo "principino" non gli ha detto che oggi mi ha fatto un regalino di compleanno, impazzirebbe se lo sapesse, probabilmente non gli ha neanche detto che la sera prima che lui  annunciasse che si sarebbero sposati era a dormire nel letto di un'altra, che sarei io, ops.

«Ora passiamo line-» spengo la TV è sorrido.

Quante cose che dovresti sapere sul tuo principino, Vanessa.
Metto apposto il pacchetto di patatine e vado a farmi una doccia, per poi scegliere il vestito per andare a cena.

Mi metto un vestito nero, semplice, lungo fin sotto le ginocchia, un paio di tacchi non tanto alti e infine la borsa sempre nera dove metto il cellulare.
Scendo giù e vedo Alan già in auto che mi aspetta.

«Buonasera Mademoiselle» sorride puntando gli occhi verso di me mentre mi squadra dall'alto verso il basso.

«Buonasera Monsieur» rispondo allacciandomi la cintura.

Lui accende l'auto e punta gli occhi sulla strada.
Inizia ad esserci molto silenzio che poi viene interrotto da Alan.

«Sei bellissima stasera»

«Oh grazie mille, anche tu non sei male»

«Ho visto che hai una collana al collo, chi te l'ha regalata?»

«Nessuno, me la sono comprata» mento.

«Lo so che te l'ha regalata Alessandro»

«Come fai a saperlo?»

«Ho le mie fonti» sorride.

Arriviamo a destinazione in un ristorante molto carino e ci sediamo a un tavolo.
Ordiniamo e mangiamo in tutta tranquillità, ridendo e scherzando tra di noi.
Che bella serata!

A fine di tutto Alan paga il conto e mi riporta a casa.
Mi tolgo il vestito e le scarpe per poi mettermi il pigiama e mi lego i capelli prima di andare a dormire.
Mentre mi lego i capelli mi tocco la collana.
A.
A sta per tante cose, il mio nome, il suo, il verbo amare...
Sta per tante cose.
Chissà cosa significa...

Quella maledetta AudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora