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Spazio autore.

Ciao a tutti!
Prima di iniziare con il capitolo volevo chiedere scusa a tutti per la mia assenza.
Ho avuto diversi problemi, cose per la testa e purtroppo non mi sono dedicata molto alla storia. Ho deciso che finirò la storia, non mancano molti capitoli alla fine, tenetevi pronti!
Sono molto felice di tornare a scrivere e  dedicarmi a ciò che mi piace veramente.
So benissimo che molti capitoli non sono scritti bene e ci sono molti errori, ma spero di migliorare con il tempo.

Non mi dilungo oltre e vi lascio al capitolo.
Buona lettura :)♡.

✨✨✨

Alessandro.

Mi sono svegliato da circa venti minuti, sto girando tutta la casa e non trovo nessuna traccia di Ashley.

Mi tranquillizzo pensando che è andata a fare la spesa, visto il frigo vuoto.

Prendo il cellulare per controllare i messaggi e trovo un messaggio da parte di Alan.
Strano.

Apro la chat e vedo un video.
Ashley è legata a una sedia mentre continua a essere picchiata, ha graffi ovunque, dal naso continua a colarle sangue e urla, urla dal dolore.

Smetto di guardare il video e chiamo Alan.

«Alla buon'ora, principino» la risata irritante di Alan mi fa rompere un vaso.

«Dove cazzo è Ashley? Che le stai facendo?» Urlo.

«Oh niente ora finalmente si è addormentata» ironizza.

«Cosa le hai dato? E che vuoi da lei?»

«Dei tranquillanti, io voglio lei perché la amo» ride.

«Vai a quel paese Alan, appena ti trovo ti ammazzo con le mie stesse mani» gli spengo il telefono in faccia e lanciò un urlo di frustrazione.

Mentre cerco di tranquillizzarmi decido di chiamare Vanessa.

«Pronto?» Risponde.

«Ciao Vanessa, sono Alessandro. Ho bisogno di parlarti» taglio corto.

«Oh, okay. È successo qualcosa ad Ashley?» Chiede titubante.

«Alan ha rapito Ashley e la sta torturando» stringo i denti, mi fa male ripensare a quel video.

«Cazzo, l'altro giorno mi ha chiamato chiedendomi se ero disposta ad aiutarlo per il piano del rapimento, ovviamente ho risposto di no» dice velocemente.

«E perché cazzo non mi hai avvisato che lui aveva in mente questa cosa?!»

«Perché pensavo la sapessi» inizia ad alzare la voce anche lei.

Mi ricordo che Vanessa è incinta e le sto facendo troppa pressione.

«Okay, scusami, ti sto facendo troppa pressione. Se sai qualcosa chiamami immediatamente» mi tiro leggermente i capelli all'indietro.

«Aspetta! Potrebbe tenerla dentro a un magazzino o una specie di rifugio segreto.»

«Grazie per il consiglio, vedrò cosa fare.»

Chiudo la chiamata e vado immediatamente a vestirmi per iniziare a cercare qualche traccia.

Appena entro dentro la nostra stanza noto la collana che le ho regalato per il suo compleanno sopra il comò.

La prendo tra le mani, la guardo, l'iniziale del suo nome è incisa su una placca d'argento.
Non doveva andare così.

Rimetto la collana dov'era, mi fiondo verso l'armadio a vestirmi.
Prendo le prime cose che mi capitano davanti.

Quella maledetta AudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora