«Stai semplicemente dicendo che non l'hai fatto apposta?» domanda Alan con in mano l'asta da biliardo.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
«Quale parte di non l'ho fatto apposta non capisci?» domando ritornando a giocare.Sono passati all'incirca due giorni dell'accaduto, cioè della litigata con Alessandro.
E Alan pensa che sono stata scema e che non avrei dovuto dirgli quelle cose.
«Ti voglio ricordare che è domenica e che oggi c'è la formula uno quindi voglio pace e tranquillità» dico sospirando.«Andiamo a pranzo che almeno così dopo hai tempo per prepararti per vedere la gara.»
Lasciamo le aste da biliardo sul tavolo e ci dirigiamo verso un ristorante per mangiare qualcosa.
Ci troviamo su un ristorante con la vista sul mare.
Quindi ordiniamo piatti a base di pesce.
Come antipasto delle tartare al salmone affumicato, come primo io ordino degli spaghetti ai gamberi e Alan ordina delle vongole, come secondo del del pesce grigliato e infine il dolce.Mangiamo con molta tranquillità e appena finiamo di mangiare Alan paga il conto.
Io ritorno nella mia camera d'hotel per prepararmi per la gara.
Mi siedo sul letto e sento il mio telefono che inizia a vibrare di messaggi.
Sono da parte di Melanie che mi chiede quando tornerò, gli rispondo e poi appoggio il telefono sul comodino.
Mi butto sul letto sospirando.
Sento che manca qualcosa.
Non mi sento per niente bene in questo periodo.Beata tra i miei pensieri mi ricordo che devo farmi una doccia e scegliere dei vestiti comodi da mettere.
Per prima cosa scelgo i vestiti, un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia e una maglia non molto corta del medesimo colore.Mi fiondo nella doccia e in meno di venti minuti finisco di fare la doccia e asciugare i capelli.
Mi metto i vestiti prescelti, le scarpe e esco fuori dalla porta della stanza come un fulmine, sbatto contro qualcuno.
Alzo gli occhi e vedo Alessandro.
Due fottuti giorni che non lo vedo, mi mancava.Mi guarda senza far trasparire nessuna emozione, non dico nulla, so di averlo ferito l'altro giorno, non era mia intenzione.
Abbasso lo sguardo sapendo che non rivolgerà la parola e scappo verso l'uscita.«Dov'eri finta?» sbraita Alan.
«Sta zitto e andiamo.»
Mi guarda confuso ma non ribadisce.Andiamo verso gli spazi dove vedremo la gara.
Mi sento terribilmente in colpa, avrei voluto salutarlo, almeno un ciao ma scappo sempre dai miei stessi errori, sapendo che dovrei affrontarli.
E più succede questo che una persona entra a far parte della mia vita in modo molto eccessivo e io non riesco più a fare a meno della sua presenza.Mentre vago tra i miei pensieri i miei occhi lo vedono comparire dall'altra parte.
Si tocca nervosamente i capelli mentre continua a guardare in basso lo schermo del suo telefono.
Appena vedo che forse si gira verso la mia direzione abbasso lo sguardo guardandomi le scarpe.
Accidenti!«Che succede?» mi chiede Alan sospettoso.
«Eh? Cosa?!»
«Sembri strana, che ti succede?»
«Nulla» mento spudoratamente.
«Quindi niente non ha nulla a che vedere con Alessandro dall'altra parte che ti sta fissando affinché tu lo guardi?»
«No, ora sta zitto inizia la gara» alzo lo sguardo iniziando a vedere la gara.
Concentrati solo su quello Ashley.
Non lo guardare.
Non ci pensare.
Stai calma.
Ripeto a me stessa.
Non riuscirò a stare calma e non mi concentrerò sulla gara perché penserò a lui che sta dall'altra parte.Ho combinato una delle mie solite cazzate e stavolta me ne pento...
⛵⛵⛵
È appena finita la gara con la vittoria della Mercedes con Hamilton.
«Vieni alla festa del mio amico sullo yacht?» domanda Alan.
Ci penso un po su e poi decido che è una bella idea per staccare la mente dai miei pensieri.«Va bene» rispondo semplicemente.
Ci dirigiamo verso lo yacht di questo suo amico.Quando arriviamo un ragazzo biondo con gli occhi chiari ci accoglie e ci dirigiamo tutti verso l'interno dello yacht.
C'è tanta tanta gente, volano bicchieri di alcol, tra champagne, birre, vini e tartine al pesce.Mi siedo in un posto infondo alla sala e sorseggio un bicchierino di champagne.
Nel mentre infondo alla sala scorgo Vanessa Loris con un vestitino corto e un bicchiere di alcol tra le mani.Se c'è Vanessa significa solo una cosa, c'è Alessandro.
Lascio il bicchiere sopra un piccolo tavolo che si trova vicino alla poltrona dove sono seduta.
Inizio a parlare con delle persone che Alan mi presenta, per passare il tempo.
Ma la mia mente è da un'altra parte...
Non riesco più stare con tutte queste persone, sto soffocando.
Mi alzo e mi dirigo velocemente verso la veranda e inspiro aria fresca.
Devo parlare assolutamente con Alessandro, non ce la faccio più, mi sento male ad averlo trattato in quel modo, sento la sua mancanza, di quando non la smette di prendermi in giro, di quando si arrabbia per le cose che faccio e di quando mi provoca per farmi incazzare.
Mi accorgo che pensando a queste cose ho iniziato a piangere.
Cerco di asciugarmi velocemente gli occhi ma poi quando alzo la testa lo vedo li, seduto davanti a me a guardare il cielo.«Stavi piangendo?» mi domanda di punto un bianco.
Ash non mentirgli!
Ash non lo fare!«No.»
Gli ho mentito di nuovo...«Non mi mentire, ti ho vista.»
Beccata.«Si... Okay è vero. Stavo piangendo»
«Ti è successo qualcosa?»
«No tutto apposto»
«Ashley, sto perdendo la pazienza!»
«Mi dispiace, okay non volevo trattarti così l'altro giuro, scusa» dico con le lacrime agli occhi.
Anche se non sembra io sto male dentro perché anche se sembro una persona all'apparenza forte, non lo sono per nulla.
Sono fragile come un vaso di cristallo.
È tutto ciò che faccio mi ha portato ad essere così.Si alza velocemente e si dirige verso di me.
Si abbassa per guardarmi meglio.
Si avvicina verso il mio orecchio e sussurra «Piangi un altra volta e ti butto in mare» ride.La sua risata.
Che cosa stupenda.«Buttami in mare allora.»
Non ci pensa due volte e mi butta in acqua.
Riemergo tutta bagnata mentre lui ride.
Ora ti faccio ridere io!Faccio finta di affogare e lui si butta in acqua "cercando di salvarmi".
«Mi hai fatto morire d'infarto piccola» mi prende il viso tra le mani.Il sole sta tramontando, i nostri occhi incastrati come un lucchetto.
Mi tocca con il pollice le labbra e si avventa sulle mie labbra come se non ce la facesse più e inizia a divorarmi.
Tutto ciò che si trova intorno a me per ora si ferma.Io e lui contro ogni barriera.
Si stacca da me sorridendo sulle mie labbra.
«Questo è tutto ciò che volevo» sussura spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
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Quella maledetta Audi
ChickLitIN REVISIONE. Un anima fredda che nessuno riuscirà mai a riscaldare, quella di Ashley. La vita di Ashley è incasinata e piena di cazzate, tra gare clandestine sulle moto e auto. Trova lavoro come manager in una concessionaria, più precisamente nel...