13.

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Mi sveglio e sono le nove di mattina, mi tornano in mente tutte le cazzate varie che abbiamo fatto sta notte.
Mi torna in mente un frase che ho sentito prima di addormentarmi.
"Non dovevo innamorarmi di te ma credo che stia succedendo l'esatto contrario" , le parole di Alessandro mi rimbombano in testa da ieri sera.

Scaccio via questi pensieri e mi alzo dal letto, prendo tutto il necessario e vado a farmi una doccia.

Mi rilasso tra l'acqua calda del getto d'acqua cercando di distrarmi da tutte le mie paranoie.

Esco dalla doccia avvolta dal asciugamano e mi metto la biancheria pulita e una maglia e dei pantaloncini sportivi.

Mi dirigo verso la stanza da letto e vedo che Alessandro si è svegliato ed ha un aria molto pacifica.

«Buongiorno.»

«Buongiorno piccola.»

Non ce la faccio più con questi piccola, ora lo prendo e lo uccido.

«Dormito bene?»

«Scherzi spero!? Non mi hai fatto dormire tutta la notte, poi sei fatto di marmo, stavi tutto il tempo ad abbracciarmi come se volessi proteggermi.»
Parli come se non ti fosse piaciuto dormire con lui, sentirti protetta per una volta.

«Ammettilo vorresti dormire tutte le notti abbracciata a me mentre ti faccio le coccole» mi fa l'occhiolino alzandosi dal letto e dirigendosi verso di me che sono in piedi come una scema.

Si china sulla mia faccia e mi lascia un bacio vicino alle labbra.

«Ecco ora posso darti il buongiorno come si deve, principessa» mi sfiora le labbra con il pollice e sento il suo respiro contro il mio.

Chiudo leggermente gli occhi e lui si allontana.
Maledetto stronzo!

Mi butto con i capelli bagnati sul letto e sbuffo.
Sto a guardare il soffitto fino a quando non sento il click della chiave del bagno.
Mi metto seduta sul bordo del letto e dio appare davanti a me.

Avvolto dall'asciugamano in vita, i capelli scuri con sfumature biondo platino bagnati che gli ricadono sul viso, il suo petto pieno di goccioline d'acqua che cadono.
Dio questo è il paradiso?!

Si tocca i capelli bagnati e alza lo sguardo su di me che sono seduta a fissarlo con occhi sognanti.
No Ashley calmati è solo carino! Non ti può piacere un tipo così stronzo!

«Piccola qualcosa non va?»

«Sì, tu» mi alzo di scatto dal materasso e vado verso la cabina armadio.

Mi metto li dentro fin quando non decido di prendere e andare in palestra di prima mattina.

Esco dalla cabina armadio e cerco di focalizzare dove si trova lo stronzo.

Lo vedo seduto fuori intento a mangiare la colazione.

«Che fai non vieni?»

«Sì arrivo.»
Prima faccio colazione e poi vado in palestra.

Faccio il più velocemente possibile e bevo il succo d'arancia e mangio i pancake al cioccolato in tempo record.
Mi alzo velocemente senza dire nulla, lasciandolo spaesato mentre fissa la porta appena chiusa.
Mi dirigo verso la palestra dell'hotel.

Inizio così il mio allenamento mattutino.

Prima dieci minuti di cyclette, poi all'incirca cinquanta addominali, cinquanta flessioni e infine per finire in bellezza un po di boxe sul sacco.
Prendo per prima cosa i guantoni, li lego non molto stretti ai polsi e poi inizia il bello.

Quella maledetta AudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora