23.

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Alessandro.

La vedo.
Ha gli occhi pieni di lacrime di gioia.
Sì gira verso gli spalti e sorride.
Quel fottuto sorriso mi ha fatto andare in tilt il cervello!

Si ferma a guardarmi, io riesco a guardare lei e i suoi stupendi occhi verdi ma non riesce a guardare i miei occhi che sono nascosti dietro le lenti scure degli occhiali da sole.
Più la guardo e mi verrebbe voglia di scendere giù da lei  e urlargli quello che provo, vorrei baciarla fregandomi di tutti.

Il nostro contatto visivo viene interrotto da giornalisti che la prendono d'assalto.
Mi tocco i capelli e me ne vado in hotel.
Alloggio nel suo stesso hotel solo che lei non lo sa, e non lo deve sapere.
A dire la verità ho paura di averla accanto e di parlargli, ho paura di ciò che mi potrebbe dire oppure ho paura di prenderle.
Quello è poco ma sicuro!

Mi faccio una doccia veloce e mi vesto.
Mi metto sul balconcino e accendo un sigaretta e lascio vagare i pensieri.
Mentre sto finendo la sigaretta sento delle voci, mi affaccio e la vedo sommersa dai giornalisti.
Corre velocemente verso l'entrata.
Spengo la sigaretta nel posa cenere e chiamo la reception del hotel.

«Salve come posso aiutarla?» risponde una voce femminile.

«Salve, avrei una consegna da fare per la camera 313 dove alloggia la signorina Smith, può dirmi se il pacco è già arrivato.»

«Sì certamente controllo subito, resti in attesa...»
Attendo qualche minuto finché la ragazza non risponde.

«Sì il pacco è già stato portato nella stanza della signorina Smith.»

«Grazie mille per il suo aiuto e arrivederci.»

«Grazie a lei.»
Aveva una voce troppo da gallina questa qui.

Ashley si trova nella stanza accanto alla mia e non sento segni di vita da parte sua.

Sento bussare alla porta e quindi mi alzo.

«Salve questa lettera è per lei» dice un ragazzo mentre mi porge una busta.

«Grazie.»

«Arrivederci» dice il ragazzo scappando via.
Una lettera per me, molto strano.

Mi siedo sul bordo del letto e la apro.

Ciao Alessandro, lo so benissimo che sei nella stanza accanto, non farmi domande su come io faccia a saperlo perché ho le mie fonti ;), comunque ti ringrazio molto per i fiori e i regali ma sappi che non ti voglio ancora parlare, voglio mantenere le distanze.
                                                            ~Ash.
Vuole mantenere le distanze?!
Ma se non mi parla da più di due mesi.

Lancio lettera da qualche parte e ritorno fuori a fumare.
Odio il suo comportamento da bambina, mi fa salire i nervi.

Sento una porta aprirsi e una voce.

«Cazzo! Ma perché sempre a me» sento la sua voce dal balconcino accanto al mio.
Sono girato di spalle ma grazie al vetro della finestra davanti a me riesco a vederla.
Bella da impazzire.

Continuo a fumare la mia sigaretta e a sorridere vedendola in quel modo.

«Smettila di fare la bambina» dico lasciando uscire il fumo dalla bocca.
La sua faccia è pietrificata.

«Che fai mi spii?»Mette le braccia al petto.

«No non m'interessa spiarti, però mettiti dei pantaloncini più lunghi che sai ti si vede il culo, piccola» rido sotto i baffi.

Quella maledetta AudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora