Era pomeriggio, e non riuscivo a parlare con Harry: non perché era indaffarato, anzi lui stava sempre seduto nello stesso posto, ma semplicemente perché avevo troppa paura.. credevo di avere coraggio ma invece quel che ho è sola una grande paura, cazzo.
Dopo un po' mi venne fame. Presi coraggio e mi avvicinai ad Harry.
"Harry io ho f-fame.." dissi impaurita
Lui si girò, ed era tornato normale, il solito di sempre
"Cerca se c'è cibo, no?" disse
"Perché non andiamo al negozio?" non so perché risposi così, ma volevo uscire un po'
"Piccola.." il modo in cui lo disse mi fece rabbrividire, ma non volevo tirarmi indietro, infondo è solo un fottuto ragazzo!
L'espressione di Harry cambiò da "ti stupro stanotte" da serio, non credo sia stata una buona idea
"Va bene, ma verrò con te. E se provi a fuggire o a parlare con qualcuno.. te ne pentirai amaramente." disse
Annuì e andammo.
-
Eravamo arrivati in negozio, Harry mi teneva per mano.. la sua mano era calda, adesso mi sentivo al sicuro, anche se lui è quel ragazzo che mi voleva uccidere. Non capivo i miei sentimenti, mi sentivo confusa.. non potevo innamorarmi di uno psicopatico.
Prendemmo un paio di buste di patatine e dell'acqua
"Fidanzati eh? Siete carinissimi." disse la cassiera
Beh se Harry non era uno psicopatico che voleva uccidermi: allora mi sarebbe piaciuto tantissimo.. ma lui mi vuole per farmi soffrire e farmi pentire sul mio coraggio (*inteso come: non credere di poter fare tutto, non sei forte, non puoi affrontare tutto, ti pentirai di questo)
"Fidanzati? Non sogni signora, siamo amici." disse Harry ridendo
Pagammo, e ritornammo a casa.
Mi misi sul letto a mangiare.. si fece sera.
"Vuoi una caramella, piccola?" disse Harry
Cosa? Mi offriva del cibo? Non capivo.
"Okay..."
La presi, appena messa in bocca aveva un gusto strano, come quello delle medicine.
Aiuto, mi sentivo confusa, mi girava la testa.. Forse Harry mi aveva questa caramella per farmi perdere i sensi e fare qualcosa, che stupida sono stata.
-
Mi svegliai, ero in una macchina, aprì pian piano gli occhi: Harry stava guidando, non riuscivo a fare niente. Mi sentivo troppo debole
"Harry dove stiamo andando?"
"Londra! Qui siamo in pericolo."
"Io non sono in pericolo! Tu sei quel fottuto ragazzo che mi ha rapita, tu sei uno psicopatico! Solo a te cercano, solo a te!" mi sfogai.
"Piccola shh." disse
A quel punto non volevo precipitare di più le cose, così non parlai.. la macchina si fermò: non riuscì a vedere dov'eravamo perché i finestrini erano in nero, non si poteva vedere nulla di fuori. La porta della macchina si aprì rivelando Harry che mi porse la mano per aiutarmi ad uscire