That fucking beautiful night

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Non posso dire che ricordo quella sera come se fosse ieri, perché non è così.
Ero decisamente ubriaco, quindi è già tanto se ricordo qualcosa.

Una cosa però la ricordo bene.
Quella fatidica frase detta da qualcuno a fine serata, quando quasi tutti erano tornati a casa ed era rimasto il nostro solito gruppetto: io, Leo, Bertra, Lever, Fede e, ovviamente, Giovanni.
Ricordo quella frase come se qualcuno me l'avesse incisa nella mente, ma ironicamente non ricordo neanche chi è stato a dirla.
"Raga, giochiamo a obbligo o verità?"
Tutti annuirono subito, entusiasti dell'idea, e cominciarono a disporsi in cerchio.
Io feci le spallucce e mi sedetti accanto a, indovinate un po', Giovanni.
Leo mise una bottiglia vuota di birra al centro e la fece ruotare. Quando l'oggetto di vetro si fermò, il collo stava indicando Bertra.
"Obbligo o verità?"
Chiese Leo.
"Eh... verità"
Leo sogghignò.
"Uhm...raccontaci la tua prima volta"
"Sentiti libero di omettere i dettagli"
Aggiunsi io, e tutti ridacchiarono.
"Okay, okay..."
Iniziò lui, e io smisi di ascoltare.
Lasciai che il mio sguardo vagasse per il corpo del ragazzo accanto a me.
Adoro questi momenti in cui siamo tutti brilli e io posso fissare Giovanni apertamente: nessuno l'indomani ne avrebbe avuto ricordo.

Mi persi nella delicatezza dei suoi lineamenti, nella piega che appare nelle guance quando mette in mostra i denti drittissimi in un meraviglioso sorriso, gli occhi lucidi e decisamente poco sobri.
Mi riscossi dalla mia trance quando mi accorsi che il diretto interessato mi stava guardando.
"Andrea, tocca a te"
"Uhm?"
Mi voltai a guardare la bottiglia, il cui collo era effettivamente rivolto verso di me.
"Okay, ehm, obbligo"
Risposi evidentemente imbarazzato dall'essere stato colto in flagrante.
Sfortunatamente Giovanni non fu l'unico ad essersene accorto, infatti Leo ci guardò malizioso prima di pronunciare molto tranquillamente quelle altre due fatidiche parole, per le quali non lo perdonerò mai.
"Bacia Giovanni"
In un angolino della mia mente mi accorsi di essere sbiancato.
"Io..cosa...io..."
Iniziai a boccheggiare.
"Oh, andiaaaaaamo"
Disse Bertra.
"Solo un bacetto"
Mi girai verso Giovanni, infinitamente più ubriaco di me.
Non era veramente conscio di cosa stava accadendo.
"Okay, con chi deve limonare Andrea?"
Chiese infatti.
"Con te, veramente"
Rispose Lever.
"Ah"
Tutti scoppiarono a ridere, compreso io, ma una parte di me non poté non restarci male.
"Beh...che sarà mai?"
Mi guardò malizioso, e il cuore mi balzò nel petto.
In quel momento pensai a mille cose simultaneamente: avrei adorato, ma che dico, amato baciare Giovanni, ma non volevo che succedesse così.
Sbronzi ad una festa per uno stupido gioco.
Probabilmente lui domani non se ne sarebbe nemmeno ricordato.

Ma non ebbi il tempo di dire una parola, che Giovanni si fiondò sulle mie labbra.
Penso che lui e Bertra abbiano una concezione diversa di "bacetto", infatti quasi fin da subito la sua lingua si infilò nella mia bocca senza il mio consenso.
Dovetti appoggiare le mani per terra accanto ai fianchi per non cadere, tanto mi era addosso.
Dopo qualche secondo ebbi la forza di spingerlo via.
Cercai di sembrare più disgustato che deluso, mentre gli rivolgevo un ultimo sguardo prima di uscire dalla stanza.
"Andrea, dai, aspetta!"
"Madonna, tutta 'sta tragedia per un bacio"
"Eddai, sapete com'è fatto"
Le voci dei miei amici non fecero che farmi incazzare ulteriormente.
Mi chiusi nella prima camera del corridoio sbattendo la porta, mi sedetti sul letto e racchiusi la testa tra le mani.
Non riuscivo a crederci.
Cazzo, non poteva essere successo davvero a me...

"Andrea?"
Alzai lo sguardo su un Giovanni che sbucava timidamente dalla porta.
"Mi domandavo, ecco... se fosse tutto okay"
Adoravo e adoro tutt'ora Giovanni quando è ubriaco, perché sembra un bimbo.
È impossibile resistergli.
Sforzai un sorriso.
"Credo di si"
Lui però mi squadrò dubbioso.
"Posso sedermi vicino a te?"
"Si"
Chiuse la porta alle sue spalle e si sedette accanto a me sul materasso.
Tra di noi calò un silenzio tranquillo, che però lui decise di rompere:
"È per quel bacio, vero?"
"Forse"
"Che vuol dire «forse»?"
Lo squadrai furente.
"Perché non mi lasci in pace e basta?"
Mi pentii subito dopo del mio scatto d'ira.
Infatti Giovanni abbassò lo sguardo dispiaciuto, allontanandosi un po' da me.
"Non volevo disturbarti, se vuoi vado via"
Sospirai.
"No, rimani"
Sorrise riavvicinandosi, poi appoggiò la testa sulla mia spalla.
Dopo qualche secondo di assoluto silenzio sentii le dita del moro che mi prendevano il mento, costringendomi a girarmi verso di lui. Mi ritrovai letteralmente a due centimetri dal suo viso.
"Cosa stai facendo?"
"Andrea, ti prego, non dirmi che non hai provato nulla"
La prima cosa che provai fu una selvaggia e soddisfatta euforia, seguita subito dalla delusione.
Ero innamorato di Giovanni da anni, ormai era una cosa seria.
Lui invece probabilmente era solo molto ubriaco e segretamente gay, e quel bacio doveva averlo eccitato.
"Giovanni, spostati"
Nonostante questo non feci nulla per spostarlo da lì.
"Mh...no"
Mi sorrise malizioso. Si girò del tutto verso di me, e prendendomi le gambe mi costrinse a fare lo stesso.
Ci ritrovammo seduti sul bordo del letto, l'uno di fronte all'altro, terribilmente e meravigliosamente vicini.
"Ti prego Andrea, lo voglio...ti voglio da così tanto"
Il suo tono di voce colmo di eccitazione, desiderio e lussuria mi tolse il respiro.
A quel punto fu impossibile resistergli.
Si avventò sulle mie labbra, catturandole in un bacio frenetico e eccitante.
Non cercai più nemmeno di respingerlo, assecondandolo e assaporando ogni centimetro della sua bocca.
Dopo un po' si mise a cavalcioni sul mio bacino, strusciandosi e ansimando.
Sapevo che eravamo giunti a un punto di non ritorno.
Lo presi per i fianchi allontanandolo leggermente.
"Cosa stiamo facendo?"
"Stiamo facendo qualcosa che volevamo fare da tanto. Ho visto come mi guardi, Andrea...lo vuoi anche tu. Non puoi nasconderlo, e non puoi nascondere neanche questa"
Poggiò la mano sulla mia erezione, facendomi sussultare.
Poi ricominciò a strusciarcisi contro, eccitandomi ancora di più.
"Mh..forza Andrea, lasciati andare"
Sussurrò sensualmente, ad un centimetro dalle mie labbra.
Io presi un respiro profondo.
Sapevo che me ne sarei pentito, ma probabilmente mi sarei pentito di più se non lo avessi fatto.
"Okay"
Mi sorrise tornando a baciarmi.

Raccolta di oneshot CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora