Devil eyes

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Li conoscevano tutti.
O meglio, sapevano chi erano.
Nessuno li conosceva davvero.
Erano oro.
Un oro che non luccica, un oro scuro.
Avevano un'oscurità così profonda negli occhi da non permettere a nessuno di avvicinarsi.
Tutti gli stavano lontano.
Persino i bulletti della scuola avevano rinunciato a tormentarli, intimoriti.
Non che avessero mai fatto nulla di male, non avevano mai neanche risposto alle offese.
Se ne stavano in pace nel loro angolo, il colorito cereo che caratterizzava entrambi a contrasto con i vestiti completamente neri.

Gli altri li sparlavano, senza neanche preoccuparsi di non farsi notare.
Sentivano i sussurri ogni volta che attraversavano i corridoi.
Si diceva che oltre a essere strani e inquietanti, e a venire da "situazioni familiari difficili" fossero anche gay.
"Froci", come dicevano loro.
Giorno dopo giorno segni rossi si susseguivano sui loro colli, e loro non si curavano nemmeno di coprirli.
Non si vergognavano di quello che erano.
In realtà sembravano automi.
Non provavano nulla, tutto gli era indifferente.
O almeno, all'apparenza.

Sotto quello strato di indifferenza si celavano due anime pulsanti, che si appartenevano.
Si distruggevano a vicenda giorno dopo giorno.
I loro volti erano perennemente segnati dalle occhiaie, ma non si poteva dire che sprecassero le loro notti.
Si fondevano insieme, come l'oro.
Erano oro.
E solo quando i loro respiri si miscelavano e le loro mani si intrecciavano, solo quando i loro corpi erano così vicini da essere indistinguibili uno dall'altro, abbandonavano davvero l'ipocrisia.
Erano ipocriti, lo erano ogni giorno.
Lo erano quando fingevano che nulla li toccasse.

Il mondo intero era fondato sull'ipocrisia. Loro erano tra i pochi che riuscivano a vedere il mondo vero, senza la sua consueta maschera.
Erano tra i pochi che erano riusciti a comprendere davvero il mondo, e forse era dovuta proprio a quello quell'ombra inquietante che avevano nello sguardo.
Erano oro.
Oro calpestato, privato della sua luce, ridotto a carbone.
Ma avevano ancora tutte le proprietà dell'oro.
Gli altri non potevano distruggerli, perché erano oro.
Gli altri non potevano vederli brillare, ma erano comunque oro.

E così passavano i giorni, fondendosi e separandosi, lasciandosi segni e morsi, facendosi scivolare addosso gli altri.
Nessuno poteva intaccarli al di fuori di loro stessi, erano oro.

Nessuno probabilmente li avrebbe mai visti brillare.

Ma erano oro.

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Aggiornamento notturno, che ci sta anche col Mood della storia.
Sono un genio del marketing ad aggiornare ora che dormono tutti :D
Fatemi sapere se vi piace :3
(Se non si era capito, è l'ennesima storia ispirata a una canzone)

Asganaway! (Us gone away)

Raccolta di oneshot CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora