Where's my mind?

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Dov'è la mia mente?
Sicuramente non qui.
Non in questa stupida aula vuota.
Il mio corpo subisce i colpi, le mie orecchie sentono gli insulti e le risate di scherno, i miei occhi assistono alla terribile scena.
Ma la mia mente non è qui.
È persa in altri pensieri, indiscutibilmente più cupi.
Questo non va bene.
Mi sento sempre così prima... Prima che accada.
Prima che mi trasformi in qualcuno che non sono. O meglio, in qualcuno che preferirei non essere.

Ecco infatti crescere in me quella furia cieca, inarrestabile, che però non è il centro dei miei pensieri.
La mia mente è altrove.
Dov'è la mia mente?

Un secondo dopo sono in piedi.
L'aula è chiusa a chiave, la scuola vuota.
Gli idioti sono in quattro. Codardi.
Posso batterli anche da solo.
Mi avvicino alla cattedra e loro non provano neanche a fermarmi, troppo sgomenti dal fatto che riesca ancora ad alzarmi in piedi.
Frugo velocemente nei cassetti e un sorriso freddo mi attraversa il volto quando trovo quello che cerco.
Una squadra. E una forbice. Non ha la punta arrotondata.
Mi asciugo il sangue dalla faccia con una manica prima di alzare la testa verso i miei aggressori, un altro sorriso freddo impresso sulle labbra spaccate.
Vi lascio immaginare l'accaduto.

La noia sono i corpi.
Dannatamente pesanti, puzzolenti e sporchi.
Difficile da credere, ma sono piuttosto schizzinoso. Odio non riuscire quasi mai a svolgere un lavoro pulito.

Per fortuna a quest'ora la strada è deserta.
Vado a prendere la macchina e la posteggio davanti l'ingresso secondario della scuola, poi infilo velocemente i corpi nel bagagliaio.

Dieci minuti dopo sto guidando. Non ho ancora idea di cosa me ne farò dei miei amici nel bagagliaio, ma non faranno una bella fine.
A forza di guidare mi ritrovo davanti al parco abbandonato. Ho un'idea.

Scendo dall'auto con aria disinvolta ed entro nel minimarket situato a pochi metri dall'inquietante parco.
Se scoprono quello che ci farò, sarà ancora più inquietante.
Giro velocemente tra i pochi scaffali fino a che non trovo quello che cerco. Sacchi di plastica grossi e neri, per la spazzatura. Perché è quello che sono quei tipi, spazzatura.
Altri quattro nomi da cancellare dalla lista della gente che mi tormenta, e fidatevi, i nomi su quella lista sono tanti.
Come sono tanti i nomi cancellati.

Mi metto in fila per pagare.
Poco dopo si accoda dietro di me un ragazzo, mi sorride.
Dio, che fastidio.
Mi sforzo di ricambiare. È un bel ragazzo.
Di solito non tocco le persone che non se lo meritano, ma potrei fare un'eccezione. Ne varrebbe la pena.

Lo sguardo dello sconosciuto cambia quando nota cosa ho tra le mani.
Indica perplesso il pacco di sacchi neri.
"Prende solo quelli?"
"Oh... Già. Mia madre è insopportabile, continua a blaterare che i sacchi della spazzatura non bastano mai. Mi manda a comprarli ogni due per tre"
Lui sorride divertito.
"Capisco"
Non appena noto l'oggetto che ha lui tra le mani devo sforzarmi di non apparire divertito anche io.
"Quello invece?"
Giuro che è arrossito dalla punta dei capelli alla punta delle scarpe.
Nasconde dietro la schiena il vasetto di lubrificante.
"Io..."
Mormora imbarazzato. Si morde lievemente il labbro, e io devo fare uso di tutto il mio autocontrollo per non trascinarlo nella mia auto assieme ai sacchi della spazzatura.
"Mi serve per... Una cosa..."
Scoppio a ridere al suo imbarazzo, e anche lui fa un sorrisino un po' sforzato.
Lo squadro dalla testa ai piedi inarcando le sopracciglia, ottenendo il risultato di imbarazzarlo ancora di più.
Già amo torturarlo.
"Piacere, Andrea"
Gli porgo la mano.
"Giovanni"
Ha la mano calda. Gli lascio una carezza sul palmo prima di lasciare la stretta, poi mi volto per pagare.
Lo sento agitarsi dietro di me, e trattengo una risata.

Ma ora basta, è essenziale che io sia concentrato.
Non deve vedermi nessuno.

Esco velocemente dal negozio e mi avvio all'auto.
Mentre guido la macchina all'interno del parco avverto una strana sensazione, ma questa viene subito messa a tacere.
L'Andrea impulsivo lascia posto a quello freddo e calcolatore, quello che riesce tranquillamente a sbarazzarsi di un cadavere, tornare a casa e guardare un film come se nulla fosse.

Raccolta di oneshot CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora