21 giugno

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Erano partiti presto, alle 8 del mattino.
Andrea sedeva scompostamente al suo posto, cuffiette nelle orecchie e sguardo perso nel paesaggio circostante.
Accanto a lui, suo fratello Manuel russava talmente forte da essere udibile anche con la musica sparata a mille.

Era un bel po' che non andava a casa dei suoi nonni.
Non poteva dire gli fosse mancato.
Non era proprio un amante della natura o dell'aria fresca, odiava gli insetti ed era allergico ad almeno una pianta su due.
Ma il verde aveva i suoi lati positivi: ad esempio, la possibilità di perdersi nel silenzio di sterminati campi.
Da solo.
Senza nessuno attorno.
Non era una novità che Andrea non fosse una persona molto socievole.
Nel paese lo conoscevano tutti, così come suo fratello.
Erano "i nipoti del vecchio giù in campagna"
Andrea odiava quella nomea.
Era noto in tutto il paese il suo carattere piuttosto scontroso, e forse quella era l'unica cosa positiva.
Sapeva che nessuno sarebbe andato a disturbarlo.
Nessuno, tranne uno.
Un sorriso gli accarezzò le labbra mentre ci ripensava.
Gli mancavano quello sguardo vispo, quegli occhi ridenti, quelle labbra rosee.
Era bello come la primavera.
Per quanto la primavera gli irritasse la pelle.
Il che, se ci pensava, poteva anche applicarsi alla sua persona.
Bello e irritante come la primavera.
Gli mancava.

Il viaggio durò circa tre ore, poi furono liberi di uscire dallo scomodo e torrido abitacolo.
I suoi genitori e i suoi nonni iniziarono a darsi da fare per sistemare i bagagli, Manuel in un attimo sparì in città.

Andrea si guardò intorno, poi si avviò con calma.
Era estraneo alla fretta.
Non riusciva a comprenderla.
Mentre si immergeva nel verde, a ogni passo si calmava un po'.
La fretta lo abbandonava, così come il nervosismo.
C'era solo tranquillità intorno e dentro di lui.

Camminò fino a raggiungere il recinto che segnava il confine della proprietà e si sedette su una roccia che affiorava dal terreno.
Entrambi i possessori dei terreni avevano deciso di lasciare un po' di terreno incolto tra le due proprietà, ma Andrea non sapeva il perché.
Non che se ne lamentasse.
Oltre il recinto, in mezzo ai campi arati in lontananza, una casetta.
Andrea la guardò a lungo.

Chiuse gli occhi.
Ascoltò il cinguettio degli uccelli, il canto delle cicale, il fruscio del vento tra gli alberi e l'erba.
Poi lo sentì.
Chiunque altro non ci avrebbe fatto caso, chiuso dietro il calore delle palpebre.
Ma lui aveva un "talento speciale" nel notare ciò che normalmente ad altri sfuggiva.
Il fruscio dell'erba era più forte nella direzione della casa.
Socchiuse gli occhi, e scorse delle gambe sottili farsi strada sul terreno accidentato.
Il suo sguardo passò lentamente in rassegna la minuta figura che si stava lentamente avvicinando, soffermandosi sui dettagli.
La pelle liscia e candida, le dita sottili.
I denti drittissimi.
Sorrideva.
Si sarebbe stupito del contrario.
I grandi occhi azzurro cielo, lo sguardo furbo e dispettoso.
Il ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte.
"Andrea"
Nessun altro aveva mai pronunciato il suo nome in quel modo.
Nel suo tono c'era gentilezza, ma anche una sfumatura di scherno.
Ma dietro a tutto ciò si nascondeva una sincera felicità nel vederlo.
"Giovanni"
Lui non sorrideva.
Non lo faceva quasi mai.
Giovanni si appoggiò al recinto, evitando il filo spinato, e gli fece cenno di avvicinarsi.
Pochi passi, ed ecco che a separarli c'era solo una misera rete di metallo.

Inclinò la testa di lato, scrutandolo.
Andrea sbuffò, poi si concesse un sorriso.
"Non sei cambiato. Neanche di una virgola"
"Nemmeno tu"
Lo disse come fosse una sfida, o una presa in giro.
Ecco, erano insieme da quindici secondi e lui lo stava già irritando.
"Quindi? Che vuoi fare?"
Tentò di nascondere il fastidio, ma lui lo notò.
Sapeva che irritarlo era il suo unico scopo.

Gli sorrise sornione, per poi scavalcare velocemente il recinto e atterrare con un salto accanto a lui.
"Una di queste volte ti ammazzerai"
Disse indicando il filo spinato arrugginito che il moro aveva mancato per un pelo.
"Oh, Andrea, to preoccupi per me!"
Sbuffò.
"Cammina"

Raccolta di oneshot CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora