Si, ah

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È da ore che sono fermo nella stessa posizione, con il culo sopra il divano.
La canna che stavo fumando è ormai spenta, ma era quasi finita.
Ho gli occhi socchiusi e la vista appannata, perdo continuamente il filo dei pensieri.
E mi sento leggero.
Ridacchio senza motivo.

Poi mi volto verso il tavolino, e il telefono è lì.
"Ora lo chiamo"
Stai già con un altro, ma non mi importa.
Perché tu sei perfetto e lui uno sfigato, quindi mi sento giustificato.
Allungo la mano fino ad afferrarlo, e dopo qualche tentativo andato a vuoto riesco a digitare il tuo numero.
Rispondi quasi subito.
"Andrea?"
"Heeey"
"Cosa vuoi?"
Mh, che tono scontroso.
"Passa da me"
"Cosa?"
"Passa a casa mia. Fumiamo un po', beviamo, poi non so..."
"Non credo sia una buona idea"
"Ma puoi fermarti anche a cena. Eddai Giova, che sarà maaai"
Biascico.
"Sei fatto?"
"Non sono così messo male dai"
Sento un tuo sospiro che si infrange sul microfono.
"Arrivo"
Sorrido.
"Sbrigati"
Sussurro prima di attaccare.

E quindi ecco che sei qui.
"Vuoi fumare?"
"Non ci tengo a ridurmi nelle tue condizioni"
Faccio le spallucce.
"Vuoi bere?"
"Uhm, no, grazie"
"Allora vieni sul divano, mettiamo un film"
Ti vedo esitare.
E lo so perché.
Lo sappiamo entrambi.
Nei nostri due anni di relazione non abbiamo mai guardato un film sul divano dall'inizio alla fine senza finire per fare... Altro.
"No so se..."
"Ma che sei venuto a fare?"
Sospiri.
"Fammi spazio"

E sì, è inutile dirlo, anche stavolta è andata così.
I nostri vestiti sono per terra, tu sei sopra di me.
E i suoni che riempiono la stanza non sono proprio quelli del film che avevamo scelto.
"Si, ah..."
E poi di colpo finisce, e su sei sdraiato sul mio petto.
"Andrea... Cosa..."
Mormori tra un ansimo e l'altro.
Mi fai quasi ridere.
Ti comporti come se ti accorgessi solo ora che abbiamo appena fatto sesso, sai, quasi fosse una cosuccia da niente, quasi fosse un caso...
Però non è che sei inciampato.

Un trillo riempie la stanza. Il tuo telefono.
Tu ti allunghi per prendermelo e poi mi lanci un'occhiata ansiosa.
"È lui"
"Mh, digli... Che sei un po' impegnato"
Ghigno baciandoti il collo.
"Okay, okay, sta fermo"
Sorrido malizioso mentre ti sento dirgli che sei via per lavoro.
Appena chiudi la chiamata ti tiro di nuovo su di me.
"Quindi? Accetti il mio invito a cena?"
Sbuffi divertito, e io mi fingo offeso.
"Hey, me la cavo in cucina. Ho pure quel vino che ti piaceva tanto. Se resti a dormire ti preparo qualcosa anche domani mattina, dimmi la tua ricetta pre-"
Non finisco la frase che mi baci.
Ed ecco, lo stiamo facendo di nuovo.
Non che mi dispiaccia.
"Prenderemo due pizze"
Mi ansimi nell'orecchio.
"Sei proprio stronzo"
Tu ridi.
Mi mancava farti ridere.
Aumento la velocità ancora una volta, fino a raggiungere il culmine.

E si, effettivamente la pizza l'abbiamo presa, ma non appena l'abbiamo finita siamo ripiombati sul letto.
Sai che atmosfera...
Nonostante i tuoni che risuonano all'esterno qui dentro sembra luglio.
"Domani lavori?"
Mi chiedi.
"Non ci vado"
Ti stringi a me.
"Nemmeno io"

Alla fine del terzo round mi poggi una mano sul petto.
"E se andassimo... A comprare le sigarette?"
Ti bacio il collo.
"Mh... Non c'è fretta"
Ridacchio.
"Abbiamo tutto il weekend"
"Non credo di poter reggere tre giorni consecutivi di questo ritmo"
"Dobbiamo recuperare i tre mesi passati lontani"

Ma alla fine le sigarette le compriamo.
Perché per starcene a letto non abbiamo un solo weekend.

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Helo.
Lo scorso capitolo non vi è piaciuto tanto :(
Se vi va ditemi il motivo, cerco sempre modi per migliorarmi.
Comunque, questa os a me personalmente piace un sacco.
Se poi ascoltare Frah vengo lì e vi limono, che tanto non ce n'è coviddi.
Vi amo.

Asganaway! (Us gone away)

Raccolta di oneshot CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora