Happy ending

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Era davvero una giornata fin troppo calda per il matrimonio.
L'omelia sembrava non finire più, ma finalmente erano usciti dalla chiesa e ora gli invitati erano sparsi per l'ampio giardino del ristorante in cui si teneva il ricevimento.
Tra circa 200 persone era ovvio che Andrea non riuscisse a trovare Giovanni, ma era comunque seccato dalla cosa.

Doveva ammetterlo, la cerimonia gli era quasi piaciuta.
Era stato bello vedere uno dei suoi migliori amici e la sua compagna nel loro giorno più bello, eleganti e con un enorme sorriso sul volto.
Qualcuno - tra cui Giovanni - si era lasciato sfuggire qualche lacrima durante lo scambio degli anelli.
Andrea aveva incrociato gli occhi lucidi del moro e aveva alzato i suoi al cielo, mentre lui gli sorrideva lievemente imbarazzato ma decisamente emozionato.
Lo aveva perso di vista mentre uscivano e ancora non l'aveva ritrovato.

Si guardò intorno per l'ennesima volta: non aveva mai amato quelle occasioni.
Pensava che tutta quella gente, elegante e sorridente, fosse solo una farsa.
Tutti quei sorrisi e quegli auguri, quelle lacrime di circostanza.
Non aveva mai capito cosa ci fosse da piangere in situazioni come quelle.
Ma se i protagonisti erano Riccardo e Dahlia... Il tutto si metteva sotto una luce diversa.
Se le due persone all'altare si amano davvero anche l'ipocrisia da cui sono circondate perde di significato.
E nessuno poteva dire che loro non si amassero: l'aveva riconosciuto persino lui.

Poi vide Giovanni, e i colori attorno a lui si fecero più accesi.
L'aria sembrava meno afosa, i vestiti meno fastidiosi addosso, il buon odore di Champagne e buon cibo più intenso.
Gli sorrise e lo guardò sorridere di rimando.
E mentre si avvicinava a lui, nel mezzo del caos di baci, abbracci e congratulazioni, per una frazione di secondo Andrea riuscì a scorgerla.
Una sfumatura malinconica attraversò per un momento gli occhi del grande, che subito dopo si incontrarono nuovamente con i suoi.
E lui gli sorrise di nuovo.

Durante tutto il giorno lo tenne d'occhio.
I suoi occhi luccicavano, non sapeva dire se per l'emozione o per altro.
Sorrideva, rideva, si congratulava con Dahlia e Riccardo, sembrava disinvolto.
E poi incrociava lo sguardo di Andrea.
Batteva le palpebre, come a scacciare un brutto pensiero.
E tornava a ridere.
Per quanto bello, Andrea riconosceva come finto quel largo sorriso.

Stettero poco a stretto contatto, entrambi troppo impegnati a salutare gli amici di una vita e a congratularsi ancora e ancora, a ridere, a bere, a mangiare.
Riuscirono a parlare davvero solo svariate ore dopo, a cerimonia finita.

"Al ristorante eri strano"
"Al ristorante?"
Camminavano fianco a fianco da un po', e queste erano le prime parole che si scambiavano.
"Si, sai, quando ci siamo visti dopo l'omelia"
"Oh.. sarà stata una tua impressione"
Il grande si mostrò noncurante.
"Stiamo arrivando, casa è lì"
Indicò un punto immerso nel buio poche centinaia di metri davanti a loro.
Andrea si sentì improvvisamente il peso della giornata crollargli addosso a quella vista così familiare.
Le scarpe si fecero più scomode e la giacca che teneva in mano più pesante, così come sentì appesantirsi le palpebre e le gambe.
Immaginò di entrare nella sua camera, come sempre faceva, e lasciarsi il mondo alle spalle.
Immaginò di spogliarsi di quegli eleganti vestiti scomodi e mettersi i suoi, di infilarsi tra le coperte pulite e semplicemente scivolare nel sonno.

Ma al momento aveva cose più importanti a cui pensare.
"Non sai mentire"
Giovanni ci mise un po' a ribattere.

"È che... Loro hanno avuto il loro lieto fine. Riccardo e Dahlia, dico"
"Cosa intendi?"
"Che sono stati insieme per anni, Dahlia aspettando la fatidica proposta e Riccardo rimandando sempre per paura, ma alla fine ce l'hanno fatta. Si amano e sono sposati. Ci sono riusciti"
"E questo ti rende triste?"
Giovanni lo guardò.
"Mi rende triste sapere che a me non succederà"
"Cosa te lo fa pensare?"
"Io... Lascia stare"
Scosse la testa.

"Beh, eccoci"
Erano davanti al portone.
"Buonanotte allora"
Ma Andrea non aveva intenzione di lasciare cadere il discorso.
"Dico sul serio, perché non dovresti avere un lieto fine? Te lo meriti più di tutti noi. Credi di non esserne all'altezza?"
"Non è questo, è-"
Andrea gli prese le mani.
"Ti meriti un bell'epilogo. Uno di quelli scritti bene, completi, che bastano a renderti felice per una vita. Sei una persona buona, e hai sofferto abbastanza. Credi di non meritarlo? Credi che cose del genere non esistano? Credi che sia troppo tardi? Credi-"
"Ti prego, sta' zitto"
E premette le labbra sulle sue.

Quando si tirò indietro sembrava già pentito.
"Dio, non avrei dovuto dirtelo così"
Andrea rise.
"No, va bene. Cioè, mi piace"
Rise ancora.
"Mi stai prendendo in giro"
"No, giuro!"
Ma rideva.
Giovanni sospirò.
"Sai cosa? Lascia perdere"
Fece per entrare nel portone, ma Andrea gli afferrò un polso.
"Permaloso"
Lo baciò a sua volta.
Sentì le mani del moro poggiarsi sul suo viso, e gli circondò a sua volta i fianchi con le mani.
Approfondì il bacio, spingendolo contro il portone.
Schiuse le labbra.
Un gemito abbandonò la bocca del grande.
Poi un altro.
"Andrea"
Sibilò quando si staccarono per riprendere fiato.
Lo sentì stringersi a lui.
"Cosa significa questo per te?"
"Che voglio essere il tuo lieto fine"
Giovanni poggiò la testa sulla sua spalla, abbandonandosi tra le sue braccia.
"Credi di potermi offrire il lieto fine che mi hai descritto?"
"Credi che me lo permetterai?"
Lo guardò negli occhi, e capì che di lui si fidava.
Come poteva rispondere di no?
"A te è concesso tutto"
Al contrario delle aspettative di Giovanni, Andrea rimase serio.
"Oh, anche a te"
Disse.
"Tutto quello che vuoi"
Un brivido percorse la schiena di Andrea mentre faceva scontrare nuovamente le loro labbra.
"Ti fidi di me, Giovanni?"
"Si"
Un bacio.
"Credi davvero che riuscirò a darti quello che vuoi?"
"Si"
Un altro bacio.
"Se te lo chiedessi, faresti l'amore con me?"
Una pausa e un sospiro pesante.
"Si"
Un altro bacio.
Andrea quasi tremava.
"Stai bene?"
Chiese il moro durante una pausa per riprendere fiato.
"Si... Si"
Lo strinse.
"Dormi con me?"
Lui annuì.

Salirono le scale incespicando, ridacchiando mentre tentavano di rimanere  uniti.

Eh beh, il resto è storia.

Andrea non mentiva quando diceva che Giovanni meritava davvero un buon lieto fine.
E ogni cosa ha il suo tempo.

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Heyoo

Avevo in programma di pubblicarne un'altra ma in questo periodo c'è troppa negatività nella mia Life e in questa raccolta quindi ci stava per smorzare un po' il tutto.
Vi piace?
A me abbastanza, ma fatemi sapere.
Inoltre GIURO che tra poco inizierà a uscire un'altra storia, devo solo fare la copertina e poi inizierò a pubblicarla.
Sooo, stay tuned :)

Asganaway! (Us gone away)

Raccolta di oneshot CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora