3

9.9K 387 27
                                    

Mattia inizialmente entra in stanza ridacchiando, ma quando sposta lo sguardo su me e Alejandro si fa più serio.
"Che state facendo?" chiede Mattia.
Alejandro mantiene il sorriso e risponde "niente"
Mattia ride.
"Vieni qua" dice al suo amico, che subito dopo si alza e lo raggiunge.
Parlano per un paio di minuti fuori la stanza, poi entrano tranquillamente.
Mattia spegne la cassa, Alejandro viene da me e mi dice che ci saremmo visti più tardi, poi lascia la stanza.
"Che vi siete detti?" Mattia scuote la testa e ride.
"Niente, niente"
continua a ridere.
"Vi sarete detti qualcosa." dico io, per spingerlo a parlare.
"Niente, gli ho detto solo di andarsene. Più che altro sei tu quella che mi fa ridere" dice lui, abbozzando un altro dei suoi sorrisetti.
"Che ho di così divertente?" dico, in tono di sfida, spostandomi verso di lui.
i nostri letti hanno solo qualche centimetro di distanza, quindi quando anche lui fa lo stesso, finiamo faccia a faccia.
"Fai la santarellina ma ci avresti scopato con Alejandro prima"
Alzo un sopracciglio.
"Non ho mai detto di essere santa, e poi chi ti dice che lo avrei fatto?"
"La felpa che hai addosso"
mi alzo, mi giro in modo che non mi possa vedere, mi levo la felpa e rimetto la canotta che prima avevo tolto sotto gli occhi di Alejandro, poi mi giro e butto la felpa addosso a Mattia.
"Questo non significa niente. Avessi aspettato un'altra mezz'ora ti avrei trovata in ginocchio" dice, ridendo.
a quella affermazione decido di, al posto di ribattere, assecondarlo.
"Ci sarebbe voluto molto di meno. Dieci minuti e già eravamo al sodo"
Lui rimane spiazzato.
Non risponde più, si gira e si mette con il telefono.
Rimane così per un po', finché non veniamo chiamati per andare a cenare, quando decide di rivolgermi la parola.
"Senti, ho capito che non conosci nessuno qui, quindi siediti con me e i miei amici" dice con fare cortese e gentile, ma con espressione seria, lo trovo un bel gesto da parte sua, quindi annuisco sorridendogli.
Lui abbozza un sorriso di ricambio.

Prima di cenare un uomo al microfono, probabilmente il proprietario di questo posto, ci spiega come funzionerà nei prossimi giorni.
È un campus estivo, strettamente collegato alla scuola ed è stato creato per anticipare l'esperienza del college, che dovremo scegliere nell'anno scolastico a venire.
Dopodiché, entriamo nella sala mensa. Seguo Mattia finché non arriviamo al tavolo dove decide di sedersi, mi metto accanto a lui, finché poi non veniamo raggiunti dai suoi amici, che spezzano il silenzio imbarazzante che si è creato tra me e Mattia.
Alejandro si siete accanto a me, Mattia fa finta di non vedere, e ignora la nostra conversazione.
intanto Kairi e Alvaro intavolano argomenti che fanno cambiare umore a Mattia, facendolo scherzare e ridere.
"Aurora? Tu come conosci Mattia?" mi chiede Kairi con fare scherzoso, per poi guardare l'amico ridendo.
Non faccio domande sul perché della risata, ma rispondo sinceramente.
"La famiglia di Mattia e la mia, essendo in affari insieme, sono molto amiche, e questo ha portato a doverlo sopportare ovunque: a scuola, a casa, ai ringraziamenti e ora anche qui" lui ride, alzo un sopracciglio in segno di domanda e lui replica: "Andiamo, lo so che infondo non ti sto così antipatico come dici"
Abbozzo una risata per non sembrare cattiva, ma non gli rispondo.
Continuiamo a parlare finché non andiamo a prendere i pasti, che mangio in silenzio, contrariamente a Mattia che, colpendo Alvaro con pezzi di pane, non fa altro che ridere.
Salgo in camera per cambiarmi, ho intenzione di fare qualche giro del campus con Alejandro, magari parlare, conoscerci un po' meglio.
mi levo la maglietta che avevo e cerco qualcosa di pulito da mettere.
Alla fine opto per una maglietta e un jeans abbastanza semplici e metto tutto sul letto.
Dopodiché mi svesto, metto l'accappatoio e poi vado a fare una doccia.
un'altra cosa che odio di questo campus sono i bagni. quelli dei ragazzi e quelli delle ragazze sono così vicini che spesso si scambiano.
Dopo la doccia, corro in stanza sperando che nessuno mi veda in quelle condizioni, fortunatamente ho scelto l'orario adatto: sono tutti o giù, o nelle camere.
Entro nella stanza e rabbrividisco quando vedo Mattia sul letto.
Non si accorge nemmeno della mia presenza, finché non chiudo la porta.
Inizia a ridere.
"Stronzo" commento io.
"E ora?" dice lui, come se qualsiasi cosa avessi provato a dirgli non si sarebbe mosso di lì.
"Girati" affermo io, lui scuote il capo e ride di nuovo.
Si alza e mi squadra da capo a piedi.
"Quindi non hai niente sotto?" inizia a ridere nuovamente.
incrocio le braccia in segno di disapprovazione e lui cerca di calmare le sue risate
"okay okay, va bene, sto zitto"
"girati, ci vorranno due minuti" lo imploro quasi.
"perché dovrei?" domanda, già divertito dalle molteplici risposte che avrei potuto dargli.
"Mattia, dai, non farti pregare" dico con più serietà, lui mi guarda e fa un sorriso
"come? che hai detto?" dice lui, posizionando una mano dietro l'orecchio come non avesse sentito, per farmi dire quello che vuole sentirsi dire.
Sono in accappatoio da troppo tempo davanti a lui, quindi decido di assecondarlo
"Ti prego, Mattia, girati" ripeto con gli occhi al cielo
"ai suoi ordini" ride, girandosi.
Non mi fido del fatto che non si giri, quindi passo tutto il tempo a fissarlo, cercando di fare il più in fretta possibile.
Stranamente, fa come gli dico, e non si gira per tutto il tempo.
"Puoi girarti" avverto Mattia, che guardandosi apre leggermente la bocca.
Mi scruta per bene, poi annuisce.
"Che c'è? Perché quella faccia?" chiedo, già in panico per un possibile commento negativo.
"Stai benissimo" si limita a dire lui, io sorrido e lo ringrazio, lui ricambia il sorriso.
"Ora ti vedi con Alejandro?" mi chiede il moro, accendendo il telefono e specchiandosi nella fotocamera anteriore.
"si" confermo tranquillamente, mentre lui alza il cellulare e ci scatta una foto senza darci troppo peso.
La riguarda e ride, è tutta mossa, è strana, e questa volta rido anche io. Mattia si gira con fare sconvolto verso di me
"Stai ridendo?" mi chiede, io ridacchio un altro po' e poi annuisco.
Scuote la testa ridendo.
"Scommetto che alla fine di questa settimana saremo amici" dice Mattia, sorridendomi.
Ora sono io a scuotere la testa e ridere.
"Ne dubito, Polibio, ne dubito altamente."

the one // mattia polibio wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora