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Il venerdì inizia e sembra non finire mai, soprattutto per tutti i volantini per la festa di stasera che girano per il campeggio, me ne avranno passati forse dieci da stamattina.
L'ultima lezione la passo accanto ad Alejandro, che almeno riesce ad alleviare la noia con scherzi e giochi sul quaderno degli appunti, non ne posso più di questo campus. Lo tollero solo per Mattia.
Che poi la vera ragione per la quale sono qui è perché sono costretta, in primis dai miei genitori, poi dalla scuola per recuperare. L'anno prossimo sarà l'ultimo di liceo, e non credo sarà molto facile superarlo, e senza i crediti di questo campus non potrò sicuramente fare domanda per Yale, o semplicemente per un college di alto rendimento.
Tutto ciò che voglio è che i miei siano fieri di me.
Yale sarà solo un periodo di passaggio, mi diplomerò al college e andrò a lavorare nell'impresa di mio padre.
Io e Mattia andremo a lavorare con mio padre. Insieme.
Per la prima volta mi passa un pensiero per la mente da quando sto insieme a lui.
E se improvvisamente non funzionasse più?
Questa domanda me la sono fatta altre volte, con tutti i ragazzi che ho avuto, ma non ho mai temuto la risposta come adesso.
Ovviamente, temo una risposta positiva.
Se io e Mattia dovessimo lasciarci le cose cambierebbero radicalmente.
Finora tra me e lui, a parte qualche flirt o qualche momento, non c'era mai stato nulla.
Ora stiamo insieme, Mattia ha persino parlato con mia madre per dirle che l'appuntamento c'è stato ed è andato anche a gonfie vele. Ormai sanno che stiamo uscendo, e sanno anche che condividiamo una camera.
Se ci mollassimo le cose cambierebbero sotto tutti i punti di vista.
Dopo quello che abbiamo fatto, dopo quello che provo, dopo quello che ci siamo detti, le cose non potrebbero mai tornare come prima.
Lui era sempre quello che mi infastidiva, l'argomento principale delle mie lamentele.
Ogni volta dopo le cene in famiglia mi lamentavo di lui con i miei, e non la smettevo di ripetere quanto io lo odiassi.
Io non lo odiavo.
Mi sentivo poltiglia nelle sue mani.
Avevo sempre pensato che se solo avesse voluto sarei stata sua.
Ricordo un momento in particolare dove questo pensiero era stato confermato. Quasi due anni fa, avevamo entrambi quindici anni, eravamo ad una festa e stavamo facendo il gioco della bottiglia.
Quando fu il suo turno e la bottiglia finì su di me, la spostò così da indicare la ragazza popolare. Io l'avrei baciato, mentre lui non se lo sognava proprio di posare le sue labbra sulle mie.
È stato confermato una seconda e una terza volta.
La seconda volta è successo l'estate scorsa, eravamo in vacanza insieme, come tutti gli anni, e mi trovavo negli spogliatoi con un ragazzo che avevo incontrato. Eravamo seduti e ci stavamo baciando, quando notai la presenza di Mattia.
Mi squadrò e si mise a ridere, poi si fece spazio tra noi, mise una mano sulla mia nuca e mi guardò dritta negli occhi.
"Potrei dirlo a tuo padre" fu quello che mi disse poi.
La terza volta e ultima volta è stata questo autunno, eravamo a lavoro con i nostri genitori, e avevano lasciato a noi l'incarico di rispondere alle telefonate, mail e stampare e raccogliere file.
Ero andata alla stampante per ritirare dei fogli, e girandomi vidi che Mattia mi aveva bloccato il passaggio con le mani.
Ancora una volta mi sentii impotente davanti a lui, e mi odiai per questo.
Si avvicinò a me e mi inchiodò alla stampante.
Non disse niente. Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, finché non squillò il telefono e me lo scrollai di dosso.
Dopo quella volta, decisi che non mi sarei fatta più mettere i piedi in testa da lui, mai più.
E anche questa volta ho infranto il mio codice morale.
Tornando alla domanda di prima, e se non dovesse funzionare?
Se mi tradisse? Se io lo tradissi? Se fosse una cosa temporanea? Non credo riuscirei a guardarlo negli occhi, oppure a comportarmi come se nulla fosse.
Ho paura che, se Mattia mi lasciasse, non mi riprenderei più.

Alejandro mi riporta alla normalità dicendomi che è finita la lezione e che dobbiamo lasciare l'aula.
Torno in stanza cercando di pensare a qualsiasi cosa che non sia la rottura con Mattia e trovandolo sul letto mi ci butto addosso, abbracciandolo.
Mi allontana leggermente per guardarmi negli occhi, è confuso. "Che è successo?" mi chiede, vedendo la mia espressione.
Sono sul punto di piangere.
Si alza e si mette seduto, io mi metto a cavalcioni su di lui.
Sta sorridendo confuso, non capisce. Lo guardo negli occhi e lo bacio.
Sento il sapore delle sue labbra.
Se solo il pensiero di lui lontano da me mi fa questo effetto, cosa succederebbe se ci lasciassimo per davvero?
Inizio a piangere.
Lui mi guarda e mi stringe, infilo la testa nell'incavo del suo collo.
"Noo" prolunga la finale mentre mi accarezza la schiena.
Mi asciugo le lacrime e mi allontano per guardarlo.
"So" inizio a cantare, con la voce tremolante per il pianto ancora in corso.
Lui mi guarda aggrottando le sopracciglia.
"before you go" (quindi, prima che tu vada) continuo cantando, e adesso inizia a capire. Alza gli occhi al cielo e rotea la testa.
"se ho capito quello che intendi-" prova a dire, ma lo interrompo, mettendo un dito sulla sua bocca.
"was there something i could've said to make your heartbeat better?" (c'era qualcosa che avrei potuto dire per farti palpitare il cuore/per farti stare meglio?) continuo, e le lacrime continuano a inzuppare sia il viso che la maglietta di Mattia.
"Non permetterò che una canzone come questa mi faccia piangere." dice lui, mentre cerca di ridere.
"if only i'd have known you were the storm to weather" (se solo avessi saputo che avevi una tempesta da superare) non smetto di piangere come una bambina.
Posso mentire ancora a me stessa? Io ormai non sono nella fase dell'innamoramento, io ormai sono innamorata.
Lui mi guarda con gli occhi gonfi.
"non piangerò per questa canzone" ripete, mentre mi stringe.
"So, before you go" riesco a cantare con voce più chiara ora.
"there is something i have to say to you for the very first time" cambio le parole della canzone, lui torna ad essere confuso.
Aggrotta le sopracciglia.
Mi asciugo le lacrime e prendo il suo viso tra le mani.
"please don't leave me" piagnucolo sottovoce mentre mi getto su di lui.
Ci guardiamo negli occhi e adesso e lui a prendere il mio viso tra le mani.
"non potrei mai lasciarti."

aggiorno a 220 ✨✨

the one // mattia polibio wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora