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Arriva il lunedì, e io e Mattia decidiamo di tenere segreta la nostra storia.. qualsiasi cosa ci sia tra noi.
A tavola non ci sediamo nemmeno vicini, per evitare anche il minimo contatto fisico.
Anche un minimo potrebbe portare a non volerci più staccare, per questo tra noi si siede Alejandro.
non ci parliamo, ma ci scambiamo occhiate fugaci, che forse parlano anche troppo.
È straziante non poterlo sbattere sul tavolo e baciarlo.
Intanto Alejandro mi parla di Addison, non fa altro che parlare di lei.
"È così bella, così simpatica, così dolce. I suoi occhi.. le sue labbra.. Il suo sorriso! Il suo sorriso è.. Indescrivibile. Devo andare da lei, dov'è?" sembra essere quasi innamorato di Addy, e nel momento in cui finisce la frase si alza, lasciando un vuoto tra me e Mattia.
Va a cercare Addison e trovandola al suo tavolo la bacia e la abbraccia.
Vorrei che anche io e Mattia potessimo essere così in questo momento, ma ho paura di renderla ufficiale.
Io e Mattia guardiamo prima il posto lasciato vuoto e poi ci guardiamo negli occhi.

"Che è successo? Oggi non parlate nemmeno, non avrete litigato per l'ennesima volta, spero" chiede Kairi, mentre imbocca un cucchiaio di latte e cereali, facendone gocciolare un po' al lato della bocca.
Io scuoto la testa.
"No no, stamattina sono solo un po' stanca." mi giustifico, mentre lentamente scivolo più vicina a Mattia.
"Si, anche io." replica lui, mentre fa lo stesso.
Una delle sue mani mi finisce sul ginocchio, ma spostandola con discrezione non se ne accorgono.
"Stanchi? Che hai fatto per due giorni Mattì? Non ti abbiamo proprio visto" chiede Alvaro aggrottando le sopracciglia.
"Niente, ti ho detto: ero stanco"
"Sei stato stanco tutto il giorno? Per due giorni? Ah e poi, come va la ferita? Ho saputo che qualcuno ti ha preso a pugni durante la festa." chiede Kairi, suscitando un argomento che era preferibile non suscitare.
Mattia ride e si tocca il labbro.
"Primo: quel coglione l'ho distrutto; e secondo: non è stato niente di che, ha smesso di farmi male dopo un'ora" spiega lui, per poi avvicinarsi ancora di più a me.
La sua mano passa dal ginocchio alla mia coscia, fino all'interno coscia.
"Ah okay, menomale" concordano i ragazzi, per poi alzarsi dal tavolo.

Oggi abbiamo due lezioni, quindi andiamo in aula.
Ci sediamo vicini questa volta, in una delle ultime file.
Addison e Alejandro non ci sono, non avevo dubbi.
Le sue mani si spostano di nuovo sul mio interno coscia.
Lo guardo, lui si morde il labbro.
Lentamente cammina con le dita sopra i miei jeans, fino ad arrivare alla patta.
Lo guardo e mi mordo il labbro.
Con discrezione tira giù la zip, poi mi sbottona il jeans.
Gli porgo uno sguardo allarmato, non è né il momento, né il luogo per fare una cosa del genere.
"Sei impazzito" impreco sotto voce, cercando di non farmi sentire.
Lui mi guarda e avvicina le sue labbra al mio orecchio, poi sussurra.
"Fidati di me"
Infila la mano nelle mie mutandine e inizia a toccarmi e a muovere le sue dita in senso circolare.
Mi aggrappo alla sua maglietta stringendola più forte che posso.
Il mio respiro non è più regolare, inizio ad affannare mentre le sue dita si muovono sempre più velocemente.
"Sei impazzito" sussurro quasi sul punto di iniziare a gemere.
"Mattí non ce la faccio" dico trattenendomi ancora, e in quel momento le sue dita entrano dentro.
Non ce la faccio più, non posso resistere ancora a lungo.
Mi avvicino ancora più a lui e gli mordo il collo per trattenere le urla e i gemiti.
Continua per altri pochi minuti, quando poi, sul colmo del piacere, emetto un piccolo gemito che rimbomba in tutta l'aula.
Sapevo sarebbe successo, mi sorprendo solo del fatto che non sia successo prima.
Guardo tutti con aria stranita.
"Mi sono fatta male il piede, ahia" invento al momento, tutti trovano la scusa plausibile e riprendono la lezione.
Guardo Mattia con aria sconvolta, mentre lui è tranquillo e sorridente.
Lentamente sfila le dita dalle mie mutandine e le porta vicino al labbro.
Ne lecca prima una, poi l'altra, come se stesse gustando della cioccolata che gli ha sporcato le mani.
È così attraente, è eccitante.
"Scommetto che al contatto diretto sei ancora più buona"

Dopo la seconda lezione della giornata andata tranquillamente, avendo pregato Mattia di non fare nulla, torniamo entrambi in stanza dove ci buttiamo sul letto e dimentichiamo il resto del mondo.
"Mai più ditalini in pubblico" gli dico; lui mi guarda e, alzando un sopracciglio infila una mano nelle mie mutandine.
"In pubblico" ripete, tornando a muovere le dita dentro di me.
"In pubblico." confermo io, infilando una mano nel suoi boxer.
Questa volta non mi trattengo, e gemo e urlo quanto voglio.
Lui viene con ancora addosso i pantaloni, cosa che lo costringe a spogliarsi s a rimanere solo con i boxer bagnati, mentre io non sono nemmeno a metà strada.

Mi sfila la maglietta, i jeans e le mutandine, poi posiziona la sua testa tra le mie gambe.
Mi guarda, e il tempo quasi si ferma.
Sa che non posso aspettare molto, che l'attesa è estenuante, ed è proprio per questo che, invece di procedere, mi guarda: per aumentare il desiderio.
Sono già bagnata, e non faccio altro che ansimare e mordermi il labbro.
"Posso?" mi chiede ridendo.
Non posso più aspettare.
"Si, si, si, si, si" gli ripeto velocemente annuendo, poi mi guarda un'ultima volta prima di procedere.
È stupefacente come la lingua di una persona possa provocare tanto piacere.
Come la lingua di Mattia, più che altro, possa provocare tanto piacere.
Sul culmine del piacere urlo il suo nome, forse un po' troppo forte, perché probabilmente l'hanno sentito anche nei corridoi.
"Mio Dio-" dico ancora affannando, mentre Mattia si mette steso accanto a me.
Gli sono venuta in bocca anche io, e lui ha leccato e succhiato tutto con parecchio gusto.
"Era da tanto che volevo assaggiarti, ma non avrei mai immaginato che fossi così buona" dice, leccandosi il labbro.
Lo bacio, lui si posiziona su di me, mantenendosi con le mani ai lati del mio viso.
"Ho paura che qualcuno ci abbia sentiti" gli confesso, lui sorride e si stende nuovamente al mio lato.
"Non mi importa degli altri, che ci sentano. Conti solo tu."

per tutti quelli che hanno commentato "pornhub 2.0" avete ragione, e mi dispiace per tutto ciò.
Non dimenticatevi di votare,
aggiorno a 140🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟

the one // mattia polibio wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora