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la cena continua tranquillamente, io e Mattia non ci rivolgiamo nemmeno uno sguardo.
Alejandro però si scusa con me per non essersi fatto vivo tutto il giorno.
Dopo cena, vado da Addy e andiamo a bere al bar.
Io esagero un po' troppo nel bere, e la mia amica se ne rende conto, così mi porta nella mia camera, e mi fa compagnia per assicurarsi che io stia bene.
Sono leggermente brilla, ma per come funziona su di me dovrebbe svanire tra poco.
"Addy? Sei preziosa sai? Un'altra ragazza mi avrebbe fatto ubriacare e portata con sé per il campus, e tu non l'hai fatto. Grazie" finalmente riesco a far uscire delle parole più eleganti dalla mia bocca, fino a poco fa l'unica cosa che riuscivo a dire era "babadabidu".
Apprezza quello che le dico, infatti subito dopo mi abbraccia.
"Vieni, andiamo a sciacquare la faccia" mi dice, prendendomi per mano.
Addy mi fa compagnia per due ore, il tempo che riesco a superare la fase brilla e mi saluta appena entra Mattia.
"Ce ne hai messo di tempo" gli faccio verso per quello che mi ha detto stamattina.
Lui abbozza una risata e si infila una mano tra i capelli.
"Perché ce l'hai con me?" chiede, gettandosi sul letto affianco a me.
"Sei solo un playboy irresponsabile del cazzo, potresti pensare anche agli altri qualche volta" dico, con più sincerità di quanto volessi e con troppa tranquillità.
Lui aggrotta le sopracciglia.
"E il fatto che io sia un playboy in che modo ti tocca?" mi chiede, come per dire "non c'entra un cazzo".
"Sono spesso infastidita dal tuo modo di trattare le donne come oggetti. Essendo femminista, quasi per legge, ti devo odiare." dico, lui ci ride su.
"Secondo me io ti sto più simpatico di quanto tu voglia ammettere." afferma lui.
Sono più gentile con Mattia ora, ma solo perché voglio che faccia passare queste settimane tranquillamente, non perché io ora lo trovi meno antipatico.
Cioè, forse un po' di meno si, ma non tanto da potersi definire mio amico.
"Sai una cosa? Questa tua sicurezza ficcatela su per il culo." dico alzando un po' la voce, questa volta guardandolo.
Lui fa per ridere. Odio quando fa così.
"Devo starti proprio sul cazzo allora" afferma, per poi alzarsi dal mio letto.
Non rispondo, non saprei che rispondere.
Dopodiché si leva la maglietta e va a farsi una doccia, probabilmente, perché porta con sé un'asciugamano.
Torna dopo un po', ma già sto fingendo di non accorgermene.

Passano quattro giorni e di tregua tra me e Mattia non se ne vede neanche l'ombra.
Sarebbe tutto più facile se non condividessimo la camera.
Appena sveglia mi incontro con Addy alle docce.
Mi chiede come sia andata la mia discussione con Mattia. Le ho parlato di lui, ma non si sono ancora presentati.
Non sono sicura di volere che si conoscano.
Si, non lo sopporto, ma è un bel ragazzo, e Addison è una bella ragazza.
Ho paura che lei ne possa soffrire.
Le spiego tutto e sento un suono uscire dalla sua bocca. Ha ispirato a denti stretti, provocando una sss continua, in segno di esagerazione.
"Secondo me sei strana con lui, e sta andando in confusione" dice la bionda.
Probabilmente ha ragione.
Tornando in camera, noto che Mattia non c'è più.
Se n'è andato, così: dal nulla.
Decido però di non dare troppo peso alla cosa, e quindi mi vestii e scesi al piano terra insieme ad Addy per vedere gli orari delle lezioni.
Vedendo che la prima inizia tra più di un'ora, andiamo a fare colazione con calma.
La sala mensa è piuttosto piena, rispetto a com'era vuota quando ho fatto colazione ieri con Mattia.
Mattia. Chissà dov'è.
Fortunatamente Addison mi distrae, facendomi pensare ad altro.

Dopo colazione ci precipitiamo a lezione.
È una sala enorme, con tantissimi posti posizionati dall'alto verso il basso dal lato della lavagna.
Io e Addison ci sediamo in mezzo, e aspettiamo l'arrivo del professore.
Mi guardo intorno in cerca di Mattia, ma non riesco a vederlo. Mi sto iniziando a preoccupare.
Dio, ho solo sedici anni e sono una madre di un cretino quasi diciassettenne.
Cerco di non pensarci seguendo la lezione.
È una lezione di letteratura.

a pranzo mi siedo con Addy e i suoi amici.
Chase, Charli, Anthony e Avani.
Sono due coppie, cosa che, a parer di Addison, la renderebbe l'incomoda.
sono tutti molto simpatici, ma la mia testa continua a vagare, e quindi non presto molta attenzione a quello che dicono e fanno.
il pomeriggio partecipiamo insieme ad un'altra lezione, questa volta di matematica.
Il pomeriggio passa più velocemente del previsto, e arriviamo a dopo cena che Mattia non si fa vedere.
Passo la serata con Addison e i suoi amici, che si rivelano ancora più simpatici.
Avani e Charli provano a insegnarmi dei balli, ma essendo impedita, finiamo per scoppiare a ridere tutti.
Anthony e Chase ci provano insieme a me, ma alla fine Addy è l'unica a capire come si fa.
Passata l'una, Avani e Anthony salgono in camera, quindi andiamo anche io e Addison.
Davanti la mia stanza ci salutiamo, e entrata trovo Mattia sul letto.
"Allora sei ancora vivo?" chiedo, senza nemmeno guardarlo.
Sento una risatina.
"Che ti importa?" chiede lui, mettendosi seduto sul letto.
Mi metto davanti a lui seduta e ci guardiamo.
"Era per chiedere" ribatto.
Incrocia le braccia al petto.
"Sono stato qui tutto il tempo, semplicemente non ci siamo incontrati" si giustifica.
Non gli credo.
"E stamattina? Sono tornata in stanza e già non c'eri più" gli chiedo, lui aggrotta le sopracciglia e guarda in alto a destra.
"Sono andato in camera di Kairi e Alejandro" dice dopo poco. Alzo un sopracciglio, e lui si appoggia sulle mani posizionate dietro la schiena, stando in posizione inclinata.
Ci fissiamo negli occhi per un tempo che sembra infinito.
Finché Mattia non si rimette seduto normalmente, e ci ritroviamo faccia a faccia, pericolosamente vicini.
"Devi smetterla di fare la mammina del cazzo, Peterson. Non devi chiedermi dove sono stato quando non mi vedi per delle ore." dice poi, di punto in bianco, così da spezzare il silenzio che si era formato.
Ha ragione, è ridicolo che io mi stia comportando così, ma non posso ammetterlo.
"E tu devi smetterla di fare lo stronzo"

the one // mattia polibio wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora