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Cinema. Stasera io e Mattia andremo al cinema insieme.
Decido di vestirmi più casual per il cinema, quindi metto un top corto nero con le bretelline, un paio di mom jeans, una cintura, un paio di converse alte nere e una giacca leggera.
Lascio i capelli come sono e passo un po' di mascara sulle ciglia.
Anche stavolta Mattia si prepara nella stanza di Chase, ma solo perché non vuole vedermi mentre mi cambio, fortunatamente l'ho convinto a lasciar perdere la storia degli appuntamenti numerati, dopo aver concordato di non poter stare staccati per così tanto tempo.

Sento bussare alla porta e subito corro ad aprire.
È Mattia, questa volta senza fiori in mano, fortunatamente, perché l'ultimo mazzo è andato distrutto quando, tornando a casa, ci siamo buttati violentemente sul letto. I resti intatti sono nel vaso che ora si trova sul comodino. Lo abbiamo allontanato da noi, sarebbe troppo pericoloso.
Indosso ha una felpa bianca, un paio di pantaloni neri, un giubbotto blu, le sneakers e il suo berretto bianco. Lo guardo e lo abbraccio.
"Ti sei portato il berretto?" chiedo, mettendogli una mano nel cappuccio alzato.
Lui annuisce e poi risponde scherzando
"Non vado da nessuna parte senza di lui" ridiamo, mentre ci chiudiamo la porta alle spalle.

Per i corridoi salutiamo molti dei nostri amici, e quando vedo Kairi con Alejandro andiamo da loro. Mattia saluta Olaf (è così che chiamiamo Kairi) e fa finta di non vedere Alejandro, che stavo per salutare, ma lui mi prende per i fianchi e mi porta via.
Mi dispiace così tanto della loro situazione. Vorrei facessero pace, ma non credo succederà molto presto, se continua così.
Gli faccio un cenno con la mano, io non sono arrabbiata con lui. Non è colpa sua se provava ancora qualcosa per me. Sono stata io ad avergli dato i segni sbagliati e a non voler chiudere.
"Dovreste risolvere voi due." dico a Mattia, mentre mi spinge per farmi camminare più velocemente lontano da lui.
lui mi guarda come se avessi detto ma cosa più stupida del mondo. "mi stai prendendo in giro" esclama poi, bloccandosi. lo fisso.
"no" rispondo abbastanza fredda, adesso anche lui mi fissa.
Posa una mano sulla tempia e sbuffa, poi si avvicina a me e mi accarezza la guancia. sorride. Sa che potremmo rovinare la serata ancor prima che inizi tirando fuori questo argomento, quindi gli sorrido anche io e ci baciamo.
Entrambi facciamo finta che non sia successo niente.

Entriamo in macchina e come sempre mettiamo la sua playlist, iniziamo a cantare e a muoverci a tempo, improvvisando balletti.
Quando mi fermo a pensare a cosa sta succedendo, durante il tragitto dal campus alla città, nell'auto di Mattia, capisco che sono realmente sulla strada della felicità, la tanto ambita strada verso la felicità. E sono su questa strada solo per lui, solo grazie a Mattia.

Arriviamo al cinema e prendiamo due biglietti per uno dei film in programmazione, una ciotola di popcorn e due lattine di coca.
Entriamo nella sala e, notando quanto sia vuota, ci mettiamo seduti nei posti in fondo.
Ci guardiamo negli occhi e non possiamo fare a meno di baciarci.
Prende un popcorn e me lo lancia in bocca, cosa che ripeto anche io diverse volte con lui.
"Aspetta un secondo" dice, fermando la mia mano.
Prende un popcorn, tira fuori la lingua, lo poggia sulla punta e poi chiude le labbra.
Con due dita mi prende il mento, avvicina le sue labbra alle mie e mi bacia, poi sento la sua lingua venire a contatto con la mia insieme al popcorn.
Si allontana da me lasciandolo nella mia bocca, lo mastico e ingoio.
"Ecco qua" dice guardandomi, mentre schiude le labbra.
"Vuoi riprovare?"

Il film diventa solo un sottofondo di luci e suoni, non facciamo altro che baciarci e anche questa volta la sua mano si sposta sulla zip dei miei pantaloni. Mi sbottona i jeans e infila le dita nelle mie mutandine. Non lo fermo solo perché ne ho voglia e perché c'è poca gente.
Continuiamo a baciarci mentre le sue dita non smettono di muoversi.
Le mie mani si infilano sotto il suo berretto, e glielo sfilo lentamente.
Inizio ad ansimare e a gemere nelle labbra di Mattia, che sembra gradire. Mentre continui ad emettere versi lui continua a ridere.
I miei baci si spostano sul suo collo, ma solo per tenere la bocca impegnata così da non urlare nel cinema.
Glielo mordicchio e succhio, infatti gli lascio diversi segni.
Sul colmo del piacere quasi strillo, ma riesco a trattenermi.
A Mattia eccita questa cosa del pubblico, il fatto di avere persone a pochi metri di distanza da noi che ci possono vedere e sentire.
A questo punto, faccio lo stesso.
Infilo una mano nei suoi pantaloni e inizio a muovermi.
Ed ecco come adesso è lui quello che ansima e geme, e sono io quella che ride.
"ridi ridi, intanto adesso vorrei scoparti più che mai" afferma, probabilmente senza pensarci su. Le mie risate diventano ancora più sonore, e fanno girare delle persone verso di noi.
Velocemente Mattia prende il suo giubbotto e si copre.
Non ci hanno visti, nessuno ci ha visti.
Continuo a ridere, ma questa volta sottovoce, e se ci dovessero vedere? Cosa succederebbe?
Ci denuncerebbero?
Io denuncerei una coppia che lo fa al cinema, cioè, cazzo, non ce la fate a tenerlo nei pantaloni?
Ritorno alla realtà: Ops.
Proprio quando Mattia è sul punto di venire mi inginocchio e glielo prendo in bocca: non mi è venuto niente di diverso in mente.
Ingoio e torno seduta, usando la scusa di aver preso il cellulare caduto sotto la sua sedia.

Per il resto della serata indosso il berretto di Mattia.

Dopo il film andiamo da McDonald's dove ceniamo.
Mattia si offre di pagare, come sempre.
Decidiamo di fare un giro invece di tornare direttamente al campus.
Mentre camminiamo per le strade mette un braccio sul mio fianco e, appoggiandoci ad un auto, ci baciamo.
"Un secondo appuntamento con i fiocchi" dice lui, guardandomi negli occhi.
I suoi occhi brillano quando mi guarda, proprio come fanno i miei quando sono io a guardare lui.
sorridiamo entrambi come idioti.
La strada per la felicità è questa, ne sono certa.

aggiorno a 210 stelline ✨✨
ovviamente, insta: @auroralomast

the one // mattia polibio wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora