"Non sono stronzo. sono vero, e penso che anche tu l'abbia capito" dice, re-invocando il silenzio che ci aveva bloccati fino a poco prima.
Restiamo così, a fissarci faccia a faccia.
Lo vedo aprire leggermente le labbra e leccarsi i denti guardandomi.
aggrotto le sopracciglia, ma non domando il motivo di quel gesto.
Alza un sopracciglio e si avvicina ancora di più, mi osserva, probabilmente analizza tutti i miei particolari, perché lo vedo spostare lo sguardo da un punto all'altro del mio viso.
Decido di fare lo stesso.
La prima cosa su cui mi soffermo sono le labbra.
carnose, grandi, che vedo prendere lucidità: Mattia se le è appena leccate.
Lascia la bocca aperta e intanto muove la lingua su e sotto i suoi denti.
I denti. Splendenti e perfetti, se non fosse per quello spazio tra i due incisivi principali, che personalmente non da alcun fastidio, anzi, forse sta anche meglio così, solo che a causa di questo non si possono definire perfetti.
Dopo di che mi posiziono sulla mascella, sul mento.
Sembra essere stato scolpito. Salgo verso il naso.
Non è grande, ma nemmeno piccolo.
È largo, ma adorabile.
Lo guardo negli occhi, e noto che anche lui mi sta guardando, quindi finiamo per fissarci.
I suoi occhi castani, grandi ma non esageratamente.
Per un secondo penso di potermici perdere dentro.
Mi rendo conto di quanto Mattia sia giustamente proporzionato, e su quanto sia realmente attraente.
Non avevo mai pensato a lui sotto questo punto di vista, e farlo non mi rende fiera.
Alza una mano e la avvicina al mio viso.
"Peter.." si blocca, senza che io faccia niente, e scuote la testa. Torna a guardarmi.
"Aurora. Ti da fastidio se ti chiamo così?" mi chiede. Infondo è solo il mio nome, non c'è niente di male a dargli il permesso per chiamarmi così.
Annuisco. Non sono abituata a questo lato di Mattia. Non mi dispiace affatto.
"Allora, Aurora, probabilmente non te l'ho mai detto" si ferma, prende un respiro e poi mi accarezza il viso.
Rabbrividisco al suo tocco, seguo tutti i suoi movimenti.
"sei bellissima" deglutisco nel sentire quelle parole.
mi allontano. Mi sento in colpa nel farlo, anche perché il tocco di Mattia era così piacevole..
Ma ho troppa paura di dove possa finire questa conversazione.
"Vado a fare una cosa" dico, alzandomi dal letto.
Mattia cambia umore, sembra quasi arrabbiato.
Scappo via dalla stanza, mi serve qualche minuto per realizzare tutto quello che sta accadendo, o semplicemente, per respirare a pieni polmoni.
Dopo essere scesa al primo piano per prendere una bottiglia d'acqua per la notte, entrando in stanza trovo Mattia che aggiusta il comodino dopo averlo spostato.
Tra i nostri letti c'era quel comodino, era lì per separarci, e lui l'aveva spostato al lato del suo letto.
Ha spostato i nostri letti e li ha attaccati l'uno all'altro.
"Non significa niente, solo che siamo di dieci centimetri più vicini." si giustifica.
Sono quasi tre di notte, voglio andare a dormire ora, quindi evito di iniziare altre discussioni.
Mi metto nel letto e lui fa lo stesso. Siamo entrambi stesi sopra le coperte. provo a dormire, chiudo gli occhi, ma invano.
Non mi cambio, e resto con dei vestiti troppo leggeri per la notte.
Dopo un po' inizio ad avere realmente freddo, e Mattia se ne accorge.
"Rory" mi chiama, mi giro verso di lui. Mi stava guardando già?
"Posso?" mi chiede. Il fatto che io abbia capito che si riferisse al riscaldarmi viene confermato solo dopo aver annuito, quando Mattia si avvicina a me e mi avvolge tra le sue braccia. Mi avvinghio a lui e mi sento come a casa.
Se qualcuno mi avesse detto una settimana fa che in così poco sarei stata avvinghiata a Mattia Polibio probabilmente sarei scoppiata a ridere, e anche sonoramente.
Non ho intenzione di ripetere quest'azione, ma cazzo, è così bello.
Il suo corpo caldo è quasi due volte il mio, probabilmente se adesso mi infilassi nei suoi vestiti ci entrerei.
La mia mente continua a vagare mentre Mattia alza leggermente la mia maglietta per accarezzarmi la schiena.
Mi sento al sicuro tra le sue braccia, e odio pensare questo di lui.
"Non farci l'abitudine, Polibio" dico alzando lo sguardo su di lui.
Siamo di nuovo così dannatamente vicini.
Gli sorrido, lui fa lo stesso e appoggia il mento sulla mia testa.
"Non credo mi abituerei a questa sensazione facilmente"
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the one // mattia polibio wattys 2020
Fanfiction"tu eri il mio vuoto ed ora l'hai colmato" Costretti a condividere la stessa camera in un campus estivo. CONTENUTI ESPLICITI SEQUEL: safe place WATTYS 2020 ©all rights reserved fuknrory #4 IN FANFICTION, 18.06.2020 #1 IN TEENFICTION, 25.02.2020 sta...