CAPITOLO 3

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''Insomma Meke le persone stanno aspettando noi ti pare corretto farli aspettare?''

''mi scusi signorina Karaca ha ragione''si dirige verso lo sportello per aprirmi la porta ma lo blocco

''Meke ancora con queste formalità?''

''ordini signorina Karaca'' alzo un sopracciglio

''beh allora l'unica arma da utilizzare contro di te è il ricatto.''tiro fuori la pistola adorata del nonno mai trovata e Meke sbianca

''zio Yamac non ne sarà tanto contento quando verrà a sapere che la pistola di suo padre è nelle tue mani e non nella cassaforte e fidati anche papà e zio Vartolu e Cumali non ne saranno molto entusiasti''

''non è come pensi''

''so perfettamente che non ci tradiresti mai Meke ma ormai ci conosciamo da 12 anni e io ho 24 e tu 27 ti pare normale darmi del voi ?siamo quasi coetanei e inoltre odio quando mi si apre lo sportello,ho delle mani e qualcuno lassù me le ha date per usarle sai?e ora smamma che stiamo facendo tardi e le persone non hanno ancora mangiato a differenza tua'' concludo spintonandolo scherzosamente. Saliamo in macchina e partiamo riuscendo per fortuna a raggiungere Akin il quale non ci nota.Arriviamo giù in città e prima di scendere mi giro verso Meke .

''spero di essere stata chiara''

''si sign...'' si blocca di fronte al mio sguardo che se solo avesse potuto lo avrebbe fatto fuori in un istante

''si Karaca'' sorrido e scendo

Mi affretto a raggiungere la mia amica Melek che si trova vicino al banchetto che la famiglia Kocovali utilizza per dare i pasti a coloro che hanno bisogno e siccome il secondo padre ,lo zio Yamac non c'è diciamo che ho deciso di trasgredire le regole e prendere io il suo posto in questa faccenda.Di solito questi sono i compiti di Akin in mancanza degli zii ma ormai sono tre mesi che non lo fa lasciando il suo compito nelle mani di persone che paga.Ma sono arrivata al limite della sopportazione e come noi a casa anche la gente di Cukur ha bisogno di lui e non dei suoi soldi ma di lui fisicamente.

''Melek'' sussurro affiancandomi a lei.

''Karaca dimmi ,cos'era di cosi urgente che dovevi dirmi''

''devi seguire Akin e mi devi trovare il luogo dove si rifugia'' mi osserva indecisa

''avanti Melek hai fatto di peggio nella tua vita,lo avrei fatto io mai sai com'è mi conoscono tutti e Akin mi scoprirebbe in un nano secondo''

''va bene Karaca,ci pensi tu qui?''

''si tranquilla vai'' la seguo con lo sguardo fin quando non sparisce dalla mia visuale

''signorina karaca può mangiare anche lui?'' una piccola voce cattura la mia attenzione trovando un bambino di 7 anni con un lenzuolo blu in braccio

''chi è lui tesoro?'' chiedo abbassandomi alla sua altezza,scosta la coperta rivelandomi un piccolo micetto e facendomi sorridere.

''me lo ha detto mamma che tutti quelli che hanno bisogno vanno dal padre lui ci aiuta ,aiuta i suoi figli e ...e lui è mio fratello ,può mangiare che ha tanta fame?'' domanda guardandomi con gli occhi lucidi per paura di un rifiuto.Lo osservo e alzo la mano appoggiandola sul suo viso e accarezzandolo.

''certo che può mangiare tesoro ,ma lo devi fare anche tu!'' sgrana gli occhietti

''ma ma io ho già mangiato la mamma mi ha detto che non si chiede due volte è vergogna ,perché qualcun'altro non avrà ancora mangiato cosi ho portato il mio amico'' mi salgono le lacrime agli occhi ma le reprimo ,io sono Karaca Kocovali e sono il loro esempio non posso essere debole.

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