CAPITOLO 23

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Subito dopo Azer anche Fadik teze e Ylmaz sono usciti ,hanno evitato di portarmi con loro perché potrei  rischiare  di incontrare i miei zii che riuscirebbero facilmente a trascinarmi con loro e Ylmaz non potrebbe fare niente .Solo il capofamiglia , Azer può impedirlo ma ovviamente conoscendolo non lo farebbe mai ,sicuramente  saranno di ritorno tutti dopo pranzo così per passare il tempo  sistemo il letto della mia camera .
Annoiata come non mai esco dalla mia stanza e inizio a girare per casa beccando la stanza di Azer socchiusa.Mi avvicino lentamente e dopo un po di esitazione entro trovando tutto  in ordine,un grande letto matrimoniale al centro,una grande finestra che affaccia sul giardino e la piscina, il tutto completato da colori che spogli come il beige e nero. Sposto lo sguardo sulle foto che ritraggono Azer da piccolo insieme alle sorelle e ai fratelli , sfioro la piccola biblioteca con le mie mani soffermandomi su in libro in particolare di Yilmaz Günej .

"KARACA" Sento urlare il mio nome da fuori,lascio il libro malamente sul mobile e esco dalla stanza prendendo in fretta il giacchetto e scendendo le scale , con il cuore in gola.

''KARACA'' apro la porta dell'ingresso  respirando con affanno ,deglutisco appoggiandomi alla porta impaurita e attendo la reazione di zio Cumali . Osservo timorosa le sopracciglia ravvicinate ,le palpebre tese che mi fissano duramente , l'occhio destro più aperto rispetto al sinistro e le labbra pressate in una linea perfetta segno che è veramente molto arrabbiato,alza la mano afferrando bruscamente  il braccio

'' vieni con me ''

'' no zio Cumali fermati ,non voglio '' è circondato da una una trentina di guardie che hanno le pistole abbassate,fin quando io sono ospite di questa casa ne loro ne la mia famiglia può fare fuoco. gli uomini di Azer mi guardando in attesa di  un  mio ordine per sparare ,ma se sono qui è per proteggerli non per ucciderli.

''Karaca !'' dice il mio nome a denti stretti ,cerco di liberarmi ma invano e il braccio per la stretta eccessiva comincia a farmi male

'' tu ora vieni con me ,sono stato chiaro! ,verrai con me '' scandisce stingendo maggiormente il mio braccio

''no io non vengo'' indietreggio inutilmente

''COSA STA SUCCEDENDO QUI?!'' Urla qualcuno attirando la nostra attenzione , non ho bisogno di voltarmi... riconoscerei quella voce tra mille. Avanza nella nostra direzione scostando una guardia rompendo così il cerchio che si era formato  intorno a noi. Si ferma davanti a zio osservando attentamente il mio braccio ,mio zio e infine me  serrando la mascella.Zio punta subito la pistola alla sua tempia mentre io sgrano gli occhi.

"No zio fermoo,io l'ho fatto solo...''

'' Chiudi la bocca Karaca che ti spezzo il cuore in due '' mi giro nella sua direzione e  il mio cuore si spezza veramente ,lo  osservo con gli occhi lucidi mentre lui è troppo concentrato sul suo nemico che vedere in che condizioni è la nipote ,il mio labbro comincia a tremare involontariamente. Gli è bastata una sola frase ,una sola per uccidermi, cento proiettili nel mio corpo avrebbero fatto meno male che le sue parole. Sposto lo sguardo guardandomi  intorno trattenendo le lacrime, fin quando il mio sguardo incontra quello di Azer che mi osserva serio .

''fin quando questa ragazza vive sotto il mio stesso tetto non ti verrà fatto alcun male Cumali e lo stesso vale anche per te ,non puoi fare fuoco su di me quindi togli quella pistola'' dice tranquillo ed estremamente serio spostando lo sguardo su zio mentre le sue mani sono dentro le tasche della sua elegante giacca, dimostrando a zio che non lo teme nonostante la pistola sia ancora puntata su di lui.

'' Karaca viene via con me ,per quanto riguarda te quando e dove vuoi ci incontriamo e la facciamo finita '' Azer annuisce semplicemente non muovendosi di un millimetro dalla sua posizione , riporta lo sguardo su di me studiandomi attentamente come solo lui sa fare sotto lo sguardo di zio che arrabbiato mi stringe maggiormente il braccio per interrompere il contatto visivo con Azer. Ma testarda come sono riporto il mio sguardo su Azer che ora osserva il mio braccio,sentendosi osservato  alza gli occhi e si immerge nuovamente nelle mie pozze nere .

'' la porta di questa casa è sempre aperta per Karaca,sta a lei  scegliere se rimanere o andare'' dice Azer con voce potente e sicuro di se distogliendo lo sguardo dal mio concentrandosi su mio zio.Tutti temono i miei zii mentre lui ...lui è l'unico che non li teme ,anzi li sfida continuamente.

''molto bene, Karaca entra subito in macchina non farmelo ripetere'' dice zio con le buone,ma vedendo che non mi muovo comincia a strattonarmi e non so con quale forza ma riesco a togliere il mio braccio dalla sua presa e allontanarmi .

''io non vengo da nessuna parte!'' dico sicura voltandogli le spalle pronta per entrare in casa

''KARACA'' mi blocco voltandomi nella sua direzione

'' ti ho detto di entrare in macchina ! '' mi limito semplicemente a voltargli nuovamente le spalle senza rispondergli

''KARACA '' urla più forte di prima facendomi  fermare ma questa volta non giro

''NON OSARE! SE SUPERI QUELLA PORTA,SAPPI CHE NON TI CONSIDERO PIÙ SANGUE DEL MIO SANGUE'' ingoio il groppo in gola e mi giro

''Invece di preoccuparti di me pensa piuttosto a rimanere in vita,se vuoi puoi anche non considerarmi più sangue del tuo sangue ma almeno rimani vivo'' concludo mentre le prime  lacrime scivolano sulle mie guance .Entro dentro velocemente e chiudo la porta appoggiando le spalle ad essa.

''KAARACAAAAA!'' urla dando colpi alla porta facendomi sussultare .

''avanti spara e falla finita '' sento dire da Azer prima di allontanarmi e andare il salotto,sorpasso il divano e mi metto davanti la grande  grande vetrata che mostra il giardino e la piscina.Piango silenziosamente ,passano alcuni minuti e sento la porta chiudersi e  dei passi avvicinarsi  per poi fermarsi .Dopo un po di esitazione sento un sospiro e qualcuno avvicinarsi  e mettersi al mio fianco.Non voglio mostrami debole davanti al mio nemico ma non riesco a scacciare il peso che il mio cuore ha in questo momento.Sono stata ripudiata da mio zio solo perché ho ferito il loro orgoglio maschile ...volevo soltanto proteggerli .Per proteggere loro sto facendo del male a me stessa ,mi sto auto-distruggendo eppure a me chi ci pensa?
La mano di Azer si poggia sicura sulla mia spalla attirandomi a se,ed è li che scoppio,piango rimediando a tutte quelle volte che non l'ho fatto .Appoggio la mia testa sul suo petto singhiozzando  mentre lui mi stringe a se appoggiando il suo mento sulla mia testa .Mi aggrappo alla sua giacca per non cadere ,e so perfettamente che non mi lascerebbe mai cadere ,ma ho bisogno di stringere la sua giacca per assicurarmi che non sono sola.E per la prima volta mi rendo conto per quanto sbagliato sia che mi sento protetta nelle braccia del mio nemico.Lui è colui che mi ha inflitto dolore e colui che mi sta tirando fuori da esso. Non so per quanto tempo rimango tra le sue braccia,forse minuti,ore ...ma capisco che da esse non mi voglio più staccare.

ma capisco che da esse non mi voglio più staccare

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ANGOLO AUTRICE


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