CAPITOLO 15

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(NELLA FOTO VARTOLU KOCOVALI E IL SUO BRACCIO DESTRO MEDET

È passato un mese  e ogni mattina e tal volta anche a cena vengo in città a dare pasti ai bisognosi della città.

''Karaca andiamo?''  domanda Meke al mio fianco mentre io finisco di pulire il tutto.

''si andiamo ,oggi abbiamo fatto leggermente tardi''   constato osservando l'orologio

''seriamente Karaca?? solo leggermente ?? sono le 23:54  e sai che Selim mi uccide'' 

''pazienza almeno non dovrai subirti mio zio Yamac ,non torna prima delle 3 ''

''sei impossibile''   sorrido e insieme ci incamminiamo verso la macchina.In cinque minuti arriviamo a casa trovando la macchina di papà ,Akin e zio Yamac a casa,oh cavolo questa è la buona volta che mi uccidono veramente .Scendo di corsa e vado verso la porta usando la chiave , il mio sguardo viene catturato da una macchia di sangue a terra seguito poi man mano più che avanzo da altre  ,sento i pianti di nonna,Sadet,e mamma.Vedo zio Yamac in piedi davanti il divano che mi da le spalle ,papà vicino alla finestra con le mani tra i capelli e Akin con gli occhi rossi,cosa ci fa Akin qui ? .Che sta succedendo?

Supero zio Yamac e quello che vedo mi fa fare un passo indietro mentre calde lacrime scivolano sulle mie guance ,Kemal  giace privo di vita sul divano  zuppo di sangue.Il mio pianto da silenzioso diventa forte e cado in ginocchio ,portandomi le mani sul viso per coprirlo da quella scena orribile

''Quel proiettile era rivolto a me ,se solo Kemal non mi avesse  fatto da scudo ora sarebbe vivo''  dice zio Yamac .

''Giuro che Azer Kurtulus è un uomo morto''

''ANCORA CHE PENSI A UCCIDERE YAMAC ??!! FALLA FINITA CON QUESTA GUERRA''    urla la nonna spaventandomi con gli occhi colmi di dolore.

Passiamo la notte e quella successiva insonni fin quando non giunge il mattino.Oggi è il funerale di Kemal ,tutta la città si è riunita per dare l'ultimo saluto ,il velo nero sulla mia testa come quello del resto delle donne rispecchia il dolore per la perdita di nostro fratello.Le lacrime non scendono più,sono esaurite e per la terza volta in un anno sono ancora qui che osservo un'altra persona cara andarsene via.La tomba di Kemal si trova vicino a quella dei Kocovali. Una mano si poggia sulla mia spalla ma nonostante tutto non dedico la mia attenzione alla persona.

''Karaca''   questa voce è famigliare ,molto famigliare cosi mi giro lentamente trovando il secondogenito di Idris Kocovali ,Vartolu Kocovali.

''zio''   sorride 

''è questo il modo di comportarti con lo zio che non vedi da un anno?''   non rispondo e mi fiondo tra le  sue braccia ,al diavolo le regole ho bisogno di un abbraccio ,di calore umano,ma le sue braccia non mi stringono cosi mi stacco e mi ritrovo il suo sguardo severo.

''Karaca siamo in pubblico se non mostri tu rispetto nei miei confronti allora perché lo dovrebbe fare il paese''   dice tendendo la mano nella mia direzione ,sospiro e prendo la sua mano baciandola.

''Medet  porta le donne a casa''  ordina al suo braccio destro che era con lui in carcere.

''zio hai visto Sadet e Efe?''   il suo sguardo vacilla ,e leggo tante emozioni dentro per un attimo 

''no Karaca''   adesso appoggio Sadet e la sua decisione di divorziare da zio,non lo vede da due anni ,precisamente da dopo un mese dalla nascita del loro primo figlio.

''ora vai ,siete rimaste abbastanza  qui e fa freddo forza''   non aspetto oltre e seguo Medet,un uomo quarantenne molto simpatico .

''tutto bene Karaca?''   chiede una volta in macchina ,mentre il resto delle donne della famiglia Damla ,mamma e nonna vanno con Akin.

''si tutto bene Medet tu invece?''

''tutto bene come va con Celasun''

''come dovrebbe andare?svolge il suo lavoro egregiamente ''

''messaggio ricevuto''   e nonostante la situazione è l'unico ad avermi regalato un sorriso.Arriviamo in poco tempo a casa non trovando più la macchina di Akin segno che sicuramente ha scortato le donne della famiglia a casa e se ne è andato.

Quando entro in casa mi dirigo verso il salotto dove sento delle voci cosi mi nascondo dietro il muro.

''Signora Sultan comprendo che non è un buon momento ,ma questa guerra va fermata.Stiamo infliggendo soltanto dolore,io ho perso due figli e il mio genero ,lei suo marito,i suoi nipoti ,il vostro uomo fidato e un figlio in coma in ospedale. Non ve ne sto facendo una colpa,sa benissimo che domani suo figlio verrà a casa mia vendicarsi.Quindi  siccome i nostri figli non si fermano allora poniamo fine noi  a questa guerra ''   conclude il suo discorso la madre di colui che ci ha inflitto tutto questo dolore,ma non c'è l'ho con lei infondo anche lei come me è contro questa guerra.

''cosa propone signora Fadik?''   chiede la nonna

''è proprio questo il punto signora Sultan ,non lo so''    ed è in quel momento che mi illumino,forse i miei zii ,papà e Akin non mi vorranno mai più vedere.Ma se devo sacrificarmi io per pone fine  a questa guerra  non mi tiro indietro ,preferisco vedere la mia famiglia viva che sottoterra .

''Ho io la soluzione nonna''  rispondo entrando  nel salotto attirando l'attenzione.

''Ho io la soluzione nonna''  rispondo entrando  nel salotto attirando l'attenzione

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ANGOLO AUTRICE:

In questo giorno di festa nonostante tutto quello che succede vi auguro una Buona Pasqua a tutti!
Ho deciso di postare due capitoli per distogliere la vostra mente anche se per un momento da
questa brutta situazione di emergenza  ,spero tanto di esserci  riuscita e ricordiamoci che c'è la faremo ,NOI SIAMO FORTI !

Un enorme bacio a tutti ;)

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