CAPITOLO 5

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(NELLA FOTO KARACA E ZIO YAMAC)

Arriviamo a casa e cominciamo ad aiutare Sadet e mamma a preparare la cena.

Il suono del campanello si propaga per la casa  .Nessuno si muove e stranamente siamo  tutti quanti dentro.

''vado io'' urlo scendendo.Apro la porta di scatto e per poco non svengo ,non posso credere ai miei occhi,sto forse sognando?

''papà?'' mi fiondo tra le sue braccia piangendo ,è un anno che reprimo le mie lacrime. 

''ti hanno liberato!'' esulto felice 

''si karaca ,dove sono tutti,state bene?''

''noi stiamo tutti bene i zii invece?'' chiedo mentre papà si toglie le scarpe e io chiudo la porta.

''non mi hanno fatto sapere niente''  abbasso lo sguardo delusa mentre tutti alla vista di papà tranne mamma ovviamente si emozionano.Ormai la mamma e il papà non sono più una coppia vivono sotto lo stesso tetto ,si rispettano ma non hanno nessun tipo di rapporto .

La cena si conclude e come se niente fosse successo tutti si ritirano le proprie stanze e ben presto arriva anche l'altra mattina.E come ogni volta mi alzo,mi preparo e esco ad aiutare in città con il consenso di nonna.

Una volta giunta alla mia postazione mi metto all'opera e comincio a dare da mangiare alla popolazione fin quando essa non si apre lasciando lo spazio a qualcuno ,sicuramente Akin e per questo continuo il mio lavoro ignorandolo.Ad un tratto qualcuno mi sovrasta ,alzo lo sguardo di scatto e rimango paralizzata.

''zio Yamac?''mi avvicino per abbracciarlo colta dall'euforia ,ma il suo sguardo severo ferma le mie intenzioni iniziali e mi limito a baciare la sua mano.

''Karaca cosa ci fai qui non è questo un compito per te '' il suo sguardo severo mette i brividi,cosi abbasso lo sguardo.Non ho mai temuto nessuno  all'infuori di lui .

''La gente aveva bisogno di noi zio''

''aveva bisogno di noi e c'era Akin l'uomo di famiglia non spettava a te una ragazzina '' alzo di scatto lo sguardo per parlare ma non posso dirgli ciò che Akin ha fatto ,non posso dirgli che Akin ha tradito il suo stesso sangue.Cosi mi sto zitta e lo guardo negli occhi.

''Kemal riporta Karaca a casa''  Kemal è il braccio destro di zio Yamac e suo amico fidato ,sono cresciuti  insieme .

Quest'ultimo si avvicina velocemente a zio ''Yamac abbiamo un problema,Azer vuole rivendicarsi della sorella e del cognato ,la famiglia è al pericolo'' parlottano a bassa voce ma sfortunatamente per loro  e fortunatamente per me e  grazie al mio sviluppato udito sento tutto.

''porta immediatamente Karaca a casa''

''zi...''  vengo interrotta dai suoi soliti sguardi che non accettano obiezioni ,intanto vedo arrivare Akin con Celasun il quale non lo degno di uno sguardo mentre do una spallata a mio fratello e gli faccio un sorriso sinistro ora che è tornato il vero  padre di Cukur lui non è niente.Ma so perfettamente che ora è nei guai.Entro nella macchina di kemal e partiamo direzione casa.

Passano tre ore e finalmente zio Yamac ritorna a casa.Si accomoda sul divano e sospira.

''siamo in pericolo,più di quanto lo eravamo prima ''

''cosa hai fatto fratello?'' domanda papà

''ho fatto quello che era da fare,  portando Azer Kurtulus a uccidere suo cognato senza sporcarmi personalmente le mani . Ho ripagato il favore   ''dichiara senza battere ciglio,di che diamine sta parlando,ripagare il favore?che favore?

''Yamac cosa diamine  ti dice il cervello??Sei consapevole che ora bisogna pagare quel sangue con la vita di uno dei Kocovali!''

''troverò una soluzione,oggi andrò da Azer Kurtulus e lo ucciderò'' Ascolto tutto con attenzione e so perfettamente che non posso oppormi ,il mio parere in questi temi vale meno di zero.



LA PROSSIMA VOLTA:

''Akin sono stati i Kurtulus?''

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