CAPITOLO 10

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''Mi conosci ora?''

''ti conosco,fammi capire tu mi hai portato fin qui per conoscerci ? '' chiedo scioccata

'' perché fai cosi?'' fa una breve pausa nella quale mi osserva con quel sguardo severo che non mi tocca minimamente.

''d'accordo,ho capito sei una ragazza coraggiosa,niente e nessuno ti spaventa '' lo guardo senza aprire bocca

''lo sai perché non ti spaventi?'' chiede mentre io continuo a non proferire parola aspettando il nodo del discorso

'' perché sono io che non voglio farlo e credimi mi basta tirare fuori questa e puntartela in testa '' e mi mostra la pistola

''per spaventarti ,ma non lo faccio perché voglio parlare dolcemente con te'' chiarisce poggiando la pistola sul tavolino

''di che cosa'' chiedo impaziente

''dove hai nascosto la droga ?'' sorrido appoggiandomi allo schienale della panchina

''ecco svelato il mistero'' dico sorridendo con me stessa

''ascolta se mi dici il luogo ti prometto che ti riporto a casa'' cerca di persuadermi

''Lo prometti '' chiedo facendo la mia finta faccia da innocente

"Lo prometto'' lo guardo attentamente

"Avvicinati'' e gli faccio cenno con la mano di avvicinarsi e gli sussurro delle semplici parole all'orecchio

''io a te non dirò mai un bel niente'' sbotto allontanandomi ,la sua mascella si contrae ,so perfettamente che sta cercando di contenersi e per esaurirlo completamente concludo con le ultime parole avvicinandomi in modo che la sua faccia sia davanti alla mia

''Bene ora mi hai conosciuta Azer,io sono Karaca Kocovali ed è stato un piacere'' e mi accomodo come meglio posso sulla panchina mentre lui combatte contro se stesso per non ficcarmi una pallottola in fronte.

Dopo mezz'ora mi alzo avanzando cercando di riscaldarmi ,sto ancora in pigiama e sto morendo dal freddo ,mi sento come osservata cosi mi giro e lo becco guardarmi ma sposta lo sguardo subito dopo.

''per quanto devo ancora rimanere qui?'' scuote la testa sorridendo

''fin quando ti deciderai a rispondere,il controllo è tutto nelle tue mani'' sorride

''se fossi stata un ragazzo avrei trovato il modo di farti parlare in un secondo,'' lascia la frase in sospeso alzandosi e avvicinandosi a me .

''ma a te non posso fare niente '' questa volta sono io ad avanzare maggiormente nella sua direzione .

''fai quello che ti pare io non ti dirò niente! ''

''Sono cosi cattivo da alzare le mani anche sulle donne'' dice serio mentre il suo telefono prende a squillare

''ah ecco tuo fratello che chiama''

''dimmi tutto fratello Akin''

''.....''

'' tua sorella è qui al mio fianco fratello mio ma non si decide a parlare,ti giuro non ho mai incontrato incontrato nella mia vita una persona cosi '' risponde a mio fratello guardandomi negli occhi mentre all'ultima frase lo guardo male.

''...''

''ma cosa stai blaterando non gli sto facendo niente , ma se non...'' si blocca guardandomi

'' portami la droga e ti consegno tua sorella, risolviamo tra noi Akin ,tra veri uomini non obbligarmi a usare metodi che non mi appartengono " conclude

" ... "

''va bene ,sbrigati che non ho tempo da perdere '' e gli attacca,mi guarda un'ultima volta e sbuffando si allontana e si mette dalla parte opposta alla mia camminando avanti e dietro con le braccia al petto fin quando non si ferma e con la coda dell'occhio noto che mi osserva

"Comincia a far freddo segno che probabilmente nevicherà,ti conviene parlare prima che ti congeli , sta' a te la scelta e ti ricordo che abbiamo tutta la notte davanti " pensa di mettermi paura? lo ignoro e mi sfrego le braccia l'una contro l'altra per il freddo.

''aspettami qui arrivo subito'' come no! appena sono sicura che si sia allontanato mi giro e controllo se la pistola è ancora sul tavolino .

''maledetto'' sussurro , l'ha portata con se ,mi avvicino all'entrata della villa ed entro dentro trovando tutti i mobili moderni sottosopra ,vetri rotti e avanzando noto qualcuno steso per terra. Avanzo ancora e quando vedo un uomo steso a terra con una macchia rossa sulla camicia bianca, porto le mani davanti la bocca e sento il cuore pompare più velocemente.Una coperta circonda le mie spalle mentre delle mani mi stringono a se tirandomi fuori da li.

''vieni ,vieni ,vieni passa qui e fai attenzione,tranquilla è passato non era niente'' mi trascina portandomi fino alla panchina facendomi sedere.Continuo a respirare a fatica mentre lui si trova al mio fianco

''va bene tranquilla è passato,ti senti meglio?'' annuisco senza guardarlo mentre si rimette seduto .Il suo telefono riprende a squillare e si alza di scatto allontanandosi

''pronto'' risponde con la sua voce impotente

''Jeyda ?Yeyda stai bene piccola mia?resisti tuo fratello ti salverà te lo prometto,PRONTO!PRONTO!JEYDA?!'' deduco stia parlando con la sorella e...

''Cagatay non ti azzardare a toccare la mia famiglia,HAI CAPITO?avrai ciò che vuoi entro stasera,HAI CAPITO LURIDO CANE!'' Attacca il telefono e si gira di scatto nella mia direzione

''ascoltami bene ragazza non ho niente con te,fai un favore sia a te stessa che a me ,sei la mia unica speranza,per favore dimmi il luogo dove hai nascosto la merce'' tengo lo sguardo basso mentre parla

''me lo dici ?'' tentenno per un attimo e alzo lo sguardo e scuoto la testa facendogli capire che non glielo dirò nemmeno sotto tortura.

''me lo dici ?'' tentenno per un attimo e alzo lo sguardo e scuoto la testa facendogli capire che non glielo dirò nemmeno sotto tortura

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LA PROSSIMA VOLTA:

''non è che forse a loro non frega niente di te?che non ti vogliono'' si gira osservandomi attentamente mentre io ora guardo ovunque tranne che lui.

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