Il teatro a quest'ora é chiuso, io e Dante ci veniamo spesso quando vogliamo scappare dall'inferno. Alle volte l'inferno si tramuta in quello che dovrebbe essere: le anime che corrono impaurite per le strade, le urla dolenti, i pianti. Nessuno lo sopporta così io e Dante abbiamo alcuni nascondigli dove poter scappare.
"Dove vivi?" Gli domando aprendo il portone con una runa.
Noi esseri del sottomondo abbiamo anche il poter di poter utilizzare delle rune per dei piccoli incantesimi, che comunque non creino dei problemi nel mondo degli umani.
"In una piccola casetta insieme a degli angeli caduti che hanno scelto di voler vivere da umani" Entra per primo, poi lo seguo chiudendo il portone che da' sulle quinte del palco.
"Tu non hai dovuto scegliere?" Domando osservando le varie postazioni di trucco.
"No, gli Dei non scelgono"
"Non era mai capitato prima, cosa hai fatto di cosí terribile?" Mi siedo su una poltrona.
"Di terribile nulla, quello che ho fatto é nulla rispetto a quello che potrei fare" Ride "la prima guerra mondiale? La seconda?" Mi domanda, ma non capisco cosí corrugo la fronte "opera mia" Ne va quasi fiero, gonfiando il petto.
"Perché?"
"Problemi in paradiso, con qualche Dea che non voleva stare ai miei giochi" Alza le spalle prendendo in mano una spada giocattolo. "così mi sono vendicato.
"Oh andiamo! Davvero?" Quasi urla lui muovendo la spada.
"Cosa?" Lo osservo mentre continua ad agitare la spada.
"É finta! Dovrebbero mettere in scena spettacoli piú veritieri""Lilith" Mi chiama Dante entrando seguito da Rilan ed una ragazza castana.
"Ciao bellezza" La saluta Ares passandosi una mano tra i capelli castani.
"Idiota" Dice tra i denti la ragazza "non sei poi cosí tanto bello" Alza le spalle.
"Lilith lei é Morgana"
"Piacere, Morgana" Mi tende una mano.
"É una demone anche lei, ed ha il tuo stesso potere" Esulta Dante.
Nell'inferno si dice che chi abbia il tuo stesso potere diventerà tuo amico per l'eternità. Ade crea solo due persone con lo stesso potere.
Mia mamma dopo la sua ascesa le hanno donato il potere della velocità. Pochi anni dopo incontrò una donna con il suo stesso potere e diventarono amiche inseparabili. Quando io ero piccola zia Amanda era sempre con noi. Poi Ade venne a sapere qualcosa su di lei e da quel giorno non la vidi più. Mia mamma ora ha un vuoto incolmabile dentro di se.
Quando stringo la mano di Morgana una scarica elettrica attraversa il mio corpo, fino al cuore. Lei mi sorride ed io ricambio. Mi mostra la sua fiamma sul polso ed io faccio lo stesso con la mia. Entrambe da vuote dentro ora si colorano di rosso."Okay basta sentimentalismi" Interviene Rilan "abbiamo un problema"
"Dobbiamo nasconderlo?" Domando.
"No, ma devo cancellare la tua aurea" Rilan lo guarda con sguardo quasi impaurito.
"Okay, fallo" Ares si prepara.
"Ares, ti toglierà una parte del tuo essere Dio" Intervengo.
"Tranquilla, ormai non devo farci piú nulla. Allora? Cosa aspetti?"
"Devi toglierti la maglia" Parla Rilan.
Lui annuisce e si toglie la giacca e poi la maglia passandomele.
"Ti conviene metterti seduto" Gli indica la poltrona dove ero seduta fino a poco fa. Ares segue le parole dello stregone, che una volta averlo fatto posizionare inizia.
"Cazzo!" Urla Ares mentre dal petto esce una luce divina.
"Resisti" Rilan ha le mani stese avanti e continua a risucchiare la luce.
"Dio!" Urla Ares, poi si accascia a terra. La terra trema di nuovo, come ieri, un tuono potente squarcia il cielo e si sente un urlo potente.
"Zeus non é molto contento" Scuote la testa Dante. "io l'avevo detto che era una cazzata"si passa una mano tra i capelli.
"Se ne farà una ragione quel vecchio" Ares rindossa la maglietta.
Ha un fisico palestrato, ed alcuni tatuaggi lo ricoprono.
"Andiamo?" Domanda lui.
"Aspettiamo un po' qui" Suggerisce Rilan guardandosi attorno.
Dante si siede a terra ed io mi avvicino a Morgana.
"Tu sei Lilith, quella Lilith? Quella dai genitori caduti?" Mi domanda lei curiosa.
"Sí, sono io" Annuisco "mia mamma é come me, mio padre ha scelto la vita da mortale e non lo vedo da molto tempo"
"Ecco chi mi ricordi" Urla Ares "Paul!"
"Cosa?" Domando a sentire il nome di mio padre. Paul Bane.
"Paul, vive alla casa dove vivo io" Si alza da per terra.
"Sei serio?"
"Tu le stai dicendo che il padre, che non ha mai visto, é qui, e glielo dici con questa faccia" Urla Dante passandosi le mani tra i capelli neri.
"Dici davvero, Ares?" Domando di nuovo.
"Sta dicendo la verità, lo sento" Parla Rilan sedendosi a terra e prendendo tra le mani un copione. "altrimenti come farebbe a sapere il suo nome se nessuno gliel'hai mai detto?"
"Dico sul serio, Lilith" Mi osserva mentre passo le mani sui jeans.
"Posso, sí insomma, posso vederlo?" Domando guardando a terra.
"No, non puoi" Scuote la testa lui "lí dentro fa schifo, fidati"
"Cosa sarà mai! Abito all'inferno" Alzo le spalle.
"Ehi, non é cosí male" Dante difende la nostra casa, ma io lo metto a tacere con una mano. "Bene, lo vedrai, ma gli ex demoni non possono ricordarsi della loro vita precedente" Mi dice lui mentre guarda le mie mani che continuano a strusciare sui jeans.
"Non per nulla, ma stanno andando a fuoco" Indica le mie mani da dove esce una fiamma ed i miei jeans ora hanno un buco.
"Cazzo" Borbotto mentre tento di spegnere la fiamma che c'é su essi.
"Ferma" Rilan agita la mano ed i miei jeans tornano normali.
"Grazie" Sorrido appena.
"Cosa facciamo?" Domanda Morgana sedendosi a testa in giú sulla poltrona.
"Possiamo andare ora?" Domando a Rilan.
"Lui é meglio che per un po' non si faccia vedere" Rilan ferma la mia idea.
"Non é apposto con quello che hai fatto prima?"
"Non del tutto, non passerebbe inosservato"
"Tranquilli, la casa é messa in sicurezza" Parla Ares "ci sono demoni da un passato pericoloso e sono ricercati da altri" Alza le spalle "cosí é invisibile a chiunque. E' Ade a decidere chi far passare dei demoni"
"Bene!" Urlo "non lo vedró mai"
"Perché?" domanda Rilan.
"Lui non vuole, non mi ha mai detto dove si trova mio padre. Ade mi odia!"
"Non ti odia" Sbuffa Dante "é solo contrario ad alcuni tuoi comportamenti"La mia mente gira veloce, tutto attorno a me si fa nero, poco dopo sono con mia madre. Mia madre ha questa fissazione di dover comunicare con me in questo modo, quando, Lucifero, ci ha fornito dei cellulari per chi deve andare sulla terra ed ha familiari nel sottomondo.
"Cosa vuoi mamma?" Domando guardandola, nel buio totale.
"Tornate a casa" Incrocia le braccia al petto "Lucifero ha chiamato un coprifuoco, i lupi mannari cercano il Dio e siamo in pericolo anche noi"
"Tra poco torniamo" Stacco il contatto mentale.
"Mamma?" Domanda Dante.
"Sí, era lei, dobbiamo tornare" Sbuffo "accompagnamolo e poi torniamo" Indico Ares.
"Dammi la via" Parla Rilan.
"La che cosa?" Corruga le sopracciglia Ares.
"La via, la strada, il nome della strada dove vivi"
"Hanno un nome le strade?"
"Non ci credo" Dante si passa le mani sul viso ridendo.
"Ehi, ragazzino, ti incenerisco" Gli punta contro un dito, schiocco le dita e la palla di fuoco colpisce il suo petto creando un buco sulla maglietta.
"Come ti permetti?" Urla lui, gli occhi neri come la pece.
"Tu non minacci Dante, idiota" Urlo a mia volta.
"Io faccio quello che mi pare"
Lo scimmiotto "io sono il Dio della guerra e bla bla bla".
"Ti uccido" Si avvicina in modo pericoloso.
"Siete dei bambini" Urla Rilan mentre lo spinge indietro con la sua magia "vuoi dirmi il nome della via"
"Non lo so! Non so neanche che cos'é"
"Bene, ed ora?" Domanda Morgana.
Rilan afferra una mano di Ares il quale lo guarda senza capire.
"Venite con noi?" Domanda poi a noi.
Annuiamo avvicinandoci.
"Formate un cerchio e datevi la mano" Dice, ma lo guardiamo quasi ridendo "ora!"
Facciamo come detto e poco dopo veniamo risucchiati da un vortice e poi lasciati davanti una villa.
"Bene, arrivati" Rilan si sistema i capelli "buonanotte principino" Lo spedisce all'interno della casa, poi sparisce nel vuoto.
"Okay, okay" Alza le mani Dante "non ho capito nulla"
"Tranquillo, non sei l'unico" Morgana si passa le mani sul viso.
"Possiamo tornare a casa ora?" Domando.
I due si mettono a ridere per poi inziare a camminare lungo la strada di casa, ma Morgana ci lascia prima di arrivare perché deve fare un commissione.
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ARES - quando un Dio cade dall'Olimpo
ChickLitAres nella mitologia Greca era il Dio della guerra, della distruzzione e dell'odio. Era affascinante, ma odiato da tutti, l'unica persona che gli era a cuore era Afrodite, Dea della bellezza. Ares viene considerato l'artefice dello sterminio delle...