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Lilith's pov

Osservo la figura al mio specchio, indosso dei semplici jeans ed un top, ho ripreso tutti i chili che avevo perso. Ora sono come prima, con le forme apposto, un debole sorriso sul volto ed un angosciante mancanza nel petto. 
Rilan è tornato, ho deciso di dargli una possibilità e quindi ora usciamo insieme. La mattina io e Wendy andiamo al college, siamo rimaste entrambe in città, evitando di allontanarci. 
Il tragitto verso il college è silenzio, come tutte le mattine. Io sono in silenzio che osservo fuori e Wendy guida canticchiando. Quando arriviamo si parcheggia al solito posto. 
Mentre mi giro con la sensazione di essere osservata, Wendy mi chiama invitandomi a sbrigarmi. Le lezioni sono una noia mortale.
"lo vedi anche tu?" domando fermandomi nel bel mezzo del corridoio. Le mie cose cadono a terra, la figura di Ares appoggiata al muro, nella penombra mi fat ornare indietro di qualche mese alla sua prima volta nella vecchia scuola. 
"ma chi?" Wedy guarda nel mio stesso punto "Lilith ti senti bene?" 
Credo di aver perso Ares per sempre questa volta, le altre volte era una cosa temporanea, potevo sentire se provasse dolore, se stesse soffrendo, questa volta no. 
"no, nulla" guarda lo stesso punto dove c'è un ragazzo simile ad Ares. 
"sei sicura di stare bene?" 
"sì, Wen, sto bene" le sorrido appena. 
"sai, Lil, ti ho sempre creduta una persona forte, una persona resiliente. Non ti ho mai visto mollare la tua vita e lasciare che fosse qualcun altro a gestirla. Stai facendo quest anche questa volta, ma sei triste, spesso ti perdi nel vuoto, sai che comunque, per qualsiasi cosa, tu puoi contare su di me, vero?" i suoi occhi sono lucidi, sorride appena. Le mie braccia la circondano, la stringo a me mentre e sussurro un grazie. 
"bene, ora andiamo a casa, ho fame" ridacchia. 
Torniamo nella nostra piccola casa almeno qui ho una camera tutta mia. 
"devi promettermi una cosa" mi punta il dito contro "se mai dovessi incontrarlo, non dirgli neanche una parola" 
"d'accordo" ridacchio. "sta sera esco con Rilan" le sorrido. Passiamo il resto del pomeriggio a guardare la televisione. 
"non può finire così" urla Wendy alzandosi di scatto dal divano "lei deve sposare il vicino" 
"la trovo una cosa ingiusta" incrocio le braccia al petto "che palle, stupidi film romantici" sbuffo alzandomi.
"cosa ti metterai?" si lancia sul mio letto e mi osserva entrare nella cabina armadio. 
"ancora non lo so" alzo le spalle. 
"dove andrete?" 
"credo al solito locale"
"okay, spostati, ci penso io" mi sposta entrando poi nella mia cabina armadio, inizia a spostare i vestiti, poi me ne passa uno rosso. Il suo colore preferito. 

Il tubino arriva fino a metà coscia, ha un leggero spacco ed è scollato "sta sera fai scintille, sorella, fidati" ammicca lei. 
"non sono sicura" lo guardo indecisa. 
"assolutamente sì, forza muoviti" mi spinge verso il bagno. Dopo quasi due ore e mezza sono a locale con Rilan. Continuo a guardarmi in torno come se mi sentissi osservata, non mi sento a mio agio in questo vestito. Ai piedi indosso dei sandali con il tacco, neri. Camminiamo in direzione di un tavolo, mi stringe a mano e cammina leggermente davanti a me.
"Tutto bene?" mi domanda quando ci sediamo. Annuisco soltando spostando i capelli dietro le spalle, i suoi occhi cadono sulla mia scollatura.
"sei proprio bella" si avvicina e mi bacia. 
"dici?" gli domando "mi sento in imbarazzo. 
"sei incantevole, davvero" sorride mostrando due piccole fossette mentre si sistema i capelli. 
"vado un momento in bagno" lo bacio velocemente. 
"vuoi che ti...?" 
"no, non preoccuparti" mi allontano, quando sono ne corridoio qualcosa, o meglio qualcuno mi immobilizza contro il muro. 
"Dio mio" sussurra a poco dal mio collo. 
Il suo profumo mi fa chiudere gli occhi e respirare profondamente, le mie mani vanno sui suoi capelli. 
"mi sei mancata" sussurra lui abbracciandomi. 
"sei ubriaco" cerco di allontanarlo, le sue lacrime mi bagnano il collo, piango anch'io, stretta a lui. 
"sei bellissima, cazzo" sussurra a poco dalle mie labbra "e non sono ubriaco" gli occhi sono lucidi dal pianto, mi stringe i fianchi avvicinandomi ancora di più. 
"Ares" appoggio le mani sul suo petto "ti prego" 
"ho bisogno di te, Lilith" 
"no, questa volta non ci cascherò, sono stata la tua seconda scelta fino adesso" lo respingo, ma lui è più forte, le sue labbra entrano in contatto con le mie. Lentamente chiede l'accesso. Il mio stomaco ha un sussulto, il cuore batte veloce, le lacrime bagnano le labbra di entrambi, le sue mani vagano sulla mia schiena e le mie stringono la sua camicia. Gli concedo l'accesso mentre a comandare è il mio cuore e non il cervello. Sembra ci siamo solo noi, lo respingo appena, con il fiatone. 
Lui sorride avvicinandosi, ecco bene, che avevo promesso a Wendy? 
Mi riavvicino e questa volta a baciarlo sono io. 
"mi piacciono le donne che prendono l'iniziativa" ridacchia sulle mie labbra mentre io scendo sul collo con i baci e questa volta a lasciargli il succhiotto sono io. Lo mozzico appena e mi allontano. 
"devo andare, non seguirmi" gli punto un dito contro allontanandomi.
"dove devi andare" mi afferra un polso e mi tir contro di lui facendomi sbattere contro il suo petto.
"sono qui con Rilan" guardo di sfuggita il tavolo. 
"e sei qui a baciarti con me" stringe le mie natiche tra le sue mani troppo grande. 
"ma sei pazzo" sussurro. 
"cosa?" ridacchia. 
"dai lasciami, devo andare" lo allontano, poi scappo via. Quando torno al tavolo mi ricordo di non esser andata al bagno. 
"come mai così tanto tempo?" ridacchia Rilan. I sensi di colpa si irradiano nel mio petto. 
"c'era fila" sorrido. 
"okay, ho ordinato" mi passa il bicchiere. 
"grazie" sorseggio il mio mojito mentre penso alle sue mani su di me. 
"che hai?" mi domanda Rilan "sei tutta rossa" 
"no, nulla" ridacchio "pensavo alla professoressa che oggi è caduta in classe" 
"sarà stato esilarante" 
"molto, a te invece com'è andata la tu giornata?" 
"sai sempre le stesse cose, non c'è molta attività qui per me, ora" alza le spalle "mi sono scordato di dirti che da dopo domani sto via per un po', vado a vedere le altre città, se hanno bisogno" 
"certo, okay" annuisco bevendo il mio mojito. 
"non sei arrabbiata, vero?" 
"assolutamente no" sorrido "sei libero" 
lui sorride a sua volta continuando a raccontarmi cosa farà nelle varie città, ma sono totalmente persa al bacio di prima, ma lui non è spostato? 
"scusami, torno subito" sorrido a Rilan alzandomi dallo sgabello e cercando con lo sguardo Ares, mi sta fisando in un angolo della stanza, vicino al bacone. 
"hai fame?" domando a Rilan. 
"no, tu sì? Potremmo andare..."
"no, vorrei solo delle patatine, torno subito" vado verso il bancone. Ares mi sorride in modo malizioso, gli mimo di girarsi e non farsi vedere, si gira verso il bancone, la ragazza lì dietro gli sorride mentre gli parla, lui le osserva la scollatura che lei si sistema mostrandola di più. 
"Ares" mi fermo al suo fianco incrociando le braccia "un pacco di patatine" dico alla ragazza che mi sorride in modo falso. 
"gelosa?" sussurra Ares ridendo. 
"non ridere" gli punto un dito contro "tu sei sposato non puoi fare così" 

"questa è bella" scoppia a ridere "non lo sono, Lilith" 
"come?"
"Afrodite mi tradiva in continuazione con un altro, l'ho lasciata, sono stato per un mese nella mia camera, sono sceso oggi" 
"sei serio?" quasi urlo. 
"ovviamente" alza le spalle. 
"bene" afferro le patatine e mi allontano. 
"con chi parlavi?" mi domanda Rilan. 
"no, nessuno" alzo le spalle "vuoi?" gli porgo le patatine.
Mi riaccompagna a casa, quando siamo davanti casa si allunga e mi bacia, la sua ano sulla guancia, mi accarezza lentamente, ma niente scosse, nulla in confronto ad Ares. Mi fa sedere sulle sue gambe approfondendo il bacio, le sue mani sono sopra il mio sedere.
"entriamo?" mi domanda.
"io" inizio "non me la sento, Rilan" mi tolgo da sopra le sue gambe. 
"okay" stringe il volante "buonanotte" 
"cosa ti prende?" sbuffo. 
"io ti h dato tutto" mi urla contro "tu pensi ancora a quel coglione" 
"io" 
"tu un cazzo" urla ancora, tremo dalla paura, apre di scatto lo sportello con la magia "vattene" 
"non sono pronta a farlo, tutto qua" gli spiego. 
"vattene, Lilith, prima che possa fare qualcosa di cui potrei pentirmi."
"tu sei un pazzo" gli urlo contro. 
Afferra il mio braccio e lo stringe tra la sua mano, fino a farmi male.
"lasciami" strattono il braccio. 
"prima ti metti questo cazzo di straccio" prende con l'latra mano il lembo del vestito "e mi provochi, poi se io ci sto non ti va bene" è a poco dalla mia bocca. 
"lasciami" sussurro tremando. 
"Rilan" Wendy è in piedi accanto alla macchina, dietro di lei Dante. 
"che succede?" domanda Dante, scendo velocemente dalla macchina e mi fiondo tra le sue braccia singhiozzando. 

"vattene" ringhia Wendy. 

ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora