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"non credo proprio" si avvicina al mio collo e tocca il succhiotto con un dito facendomi sussultare. Si alza di scatto sotto gli occhi di tutti "chi cazzo te l'ha fatto?" urla, i suoi occhi sono chiari, ma hanno la stessa fiamma che ha Ares quando è arrabbiato. Perché li devo sempre collegare? Sono decisamente due persone diverse.
"chi te l'ha fato" urla afferrandomi un polso e facendomi alzare, Dante e Ares scattano in piedi.
"Efesto, lasciala" Wendy è alle sue spalle.
"mi stai facendo male" sussurro mentre stringe la sua presa sul mio polso.
"chi cazzo te l'ha fatto" urla.
"lasciami" le lacrime scendono sul mio viso.
"Efesto" ora lo chiama Ares, lui lascia la mia presa e si gira di scatto. 
Ares è molto forte, ma se Efesto dovesse colpirlo gli farebbe molto male. 
Noto la mano di Efesto andare a fuoco come quella di Ares, mi sposto velocemente davanti a quest ultimo ed appoggio le mani sul suo petto. 
"non farlo" sussurro. 
"spostati Lilith" mi dice lui senza guadarmi. 
"Ares" gli abbasso la testa "lascia stare, sto bene" sorrido appena. 
"è stato lui?" urla Efesto dietro di me "prima piangi da me dicendo quanto sia un coglione e poi te lo scopi?" 
"noi non..." inizio. 
"stai zitta" urla lui, anche dalla bocca escono fiamme, Ares mi sposta velocemente dietro la sua schiena. 
"vaffanculo" urla Efesto colpendo Ares sul petto, poi si avvicina e lo colpisce sullo zigomo con un pugno seguito da altri pugni sul viso. 
"Efesto" urlo "lascialo" gli blocco il pugno, Dante lo tiene fermo. 
"Ares" Ermes si avvicina al Dio che è seduto a terra con la testa bassa. 
Si sente il suo ringhio, Javier urla di allontanarci, le fiamme di Ares sono nere, come la pece, alza la testa, gli occhi sono completamente neri. Si alza e colpisce Efesto il quale sbalza via, lo colpisce ancora ed ancora. Poi Efesto sparisce dalla presa di Ares. 
"Ares" mi avvicino a lui, quando sente la mia mano sulla sua spalla le fiamme si schiariscono fino a scomparire, si gira con il viso leggermente tumefatto. 
"stai bene?" mi domanda barcollando appena.  

"Ares" Ermes si avvicina "siediti" 
Il Dio si fa aiutare fino a mettersi seduto "Ermes, portami del ghiaccio, per favore" dico al Dio, poco dopo mi passa una busta di ghiaccio. Mi metto tra le gambe di Ares il quale le allarga leggermente. 
"noi andiamo" si avvicina Wendy, per qualsiasi cosa chiamami" mi bacia la guancia. Dante ci saluta velocemente. 
"prendo il disinfettante" mi dice Ermes. 
"tuto bene?" domando ad Ares accarezzandogli appena la guancia, lui annuisce, ha gli occhi chiusi, una sua mano è dietro la mia coscia e la stringe appena. 
Ermes mi passa l'ovatta bagnata con del disinfettante, la passo lentamente sui tagli di Ares, sul labbro e sullo zigomo. 
"come sta?" i domanda Ermes mezz'ora dopo, lui è sdraiato sul divano, io sono ancora nella stessa posizione mentre sposto il ghiaccio sui vari punti del suo viso. 
Ares invece ha la testa all'indietro, la mano dietro la mia coscia mi impedisce di allontanarmi, l'altra mano è fissa sul suo stomaco. 
"hai controllato lo stomaco?" mi domanda Ermes, ma faccio segno di no con la testa, quando alzo la maglietta c'è una chiazza violacea, sussulto appena e quando ci appoggio il ghiaccio lui stringe la mia coscia. 
"Ares, mi fai male" appoggio la mia mano sulla sua, ma questa volta intrappola anche quella. Ridacchio appena. 
"andiamo a dormire" si alza tenendosi il ghiaccio con la mano, bacio la testa di Ermes e seguo Ares che si lascia cadere sul suo letto, quando mi avvicino mi tira al suo fianco.
"buonanotte" appoggia la sua testa sul mio petto. 
"ti stai prendendo troppi spazi" lo informo. 
"solo sta sera" mi stringe la vita tra le sue braccia muscolose. 
Gli accarezzo lentamente i capelli fino a farlo addormentare, poco dopo lo seguo nel mondo dei sogni. 

Qualcuno al mio fianco si agita senza sosta, apro gli occhi trovando Ares imperlato di sudore, le mani vanno a fuoco e continua ad agitarsi senza sosta. 
"Ares" lo scuoto. Ape gli occhi di scatto.
"scusa, vado a farmi una doccia fredda" si alza dal letto, sono troppo stanca per cambiare letto, così mi rannicchio e torno a dormire. 
Quando apro gli occhi il sole è alto nel cielo, Ares è a pancia in giù al mio fianco. Mi allungo ad aprire di più la finestra, ma quando il Dio si muove perdo l'equilibrio cadendogli addosso. 
"buongiorno" ride lui.
"scusa" mi metto a sedere "come stai?" 
"bene, grazie per esser stata la mia infermiera" sorride. E' davvero bello. 
Cosa? Aspetta, non intendevo quello. 
"ragazzi" Ermes apre la porta "Zeus è qui" 
"arriviamo" sbuffa Ares. E' ancora sdraiato, sposta le braccia dietro la testa e rimane a fissare il soffitto. 

Mi alzo ed entro nella cabina armadio, indosso un jeans ed un top bianco, lascio solo i calzini ai miei piedi, quando esco anche Ares si va a vestire. Vado in bagno e sistemo i miei capelli ricci, lavo i denti ed esco. 
"buongiorno" saluto Zeus che è seduto sul divano con accanto Ermes. 
"dov'è Ares?" domanda alzandosi. 
"eccomi" il Dio esce dalla stanza.
"bene, spiegami" Zeus incrocia le braccia al petto. Ares racconta ciò che è successo ieri. 
"hai fatto scoppiare un'altra guerra" urla Zeus avvicinandosi "hai rubato la ragazza a tuo fratello, dopo che ti lamenti degli alti tradimenti di Afrodite" urla ancora. 
"non ho rubato nulla a nessuno, e tanto meno non ha tradito Afrodite" si difende Ares. 
"questa volta l'hai fatta grossa" si avvicina ad Ares "tu torni all'inferno" mi punta un dito contro "tu vieni con me, vi vedrete solo al college" 
"aspetta" lo ferma Ares "dobbiamo parlare, da soli" guarda me e poi Ermes, così entrambi ci chiudiamo in camera, mentre io inizio a fare la valigia togliendo tutte le mie cose in modo impassibile: sarà bello tornare a casa, ma mi sento morire, la mia anima questa volta non ce la farà. 
"Lilith, sta tranquilla, troveremo un modo" Ermes si avvicina. 
"questa volta non ce la farò" sussurro soltanto. 
"Lilith" Ares apre di scatto la porta "vieni sull'Olimpo insieme a me" 
"cosa?" urlo a mia volta "stai scherzando?" Lo osservo mettere dentro il borsone tutte le mie cose. 
"non sto scherzando, muoviti" 
"Ares potrei morire" lo blocco. 
"non morirai" ora Zeus è sulla porta "non ti farò morire, sta tranquilla" 
"perché non rimaniamo qui?" incrocio le braccia al petto. 
"Ares è debole, rimarrete per alcuni giorni con me, quando inizierà il college tornerete qui" afferma Zeus. 
"lasciateci soli" Ares guarda Ermes e Zeus i quali escono velocemente. 
"le mie fiamme nere sono dovute al fatto che non vivo più nel mio mondo, Lilith" si avvicina a me "ma questa volta ho promesso di non lasciarti, così tu vieni con me. Sarà per poco, devo solo riprendermi. Efesto è stato poco gentile ieri" Annuisco appena. 
"andiamo" urla Ares afferrando il mio borsone. "dammi la mano" mi porge la mano, l'afferro ed una scossa mi attraversa la schiena, esattamente come feci con Ermes veniamo risucchiati da un vortice e rilasciati nella grande sala con il trono. 
"dorme con te" Zeus saluta due guardie e poi va a sedersi sul suo trono "anche Ermes" 

"vieni" Ares imbocca il corridoio dell'altra volta e lo seguo in silenzio osservando le tante stanze. 
"di nuovo qui?" una ragazza dai lunghi capelli lisci e castani è appoggiata al muro del corridoio. Gli occhi sono verdi, passano in rassegna sul mio corpo, poi odora l'aria "una demone?" 
"Buongiorno Atena" Ermes le sorride. 
"buongiorno Ermes" sorride a sua volta la ragazza "vai ancora dietro al coglione?" 
Okay, potremmo andare d'accordo io e lei. 
"tra cinque minuti nella sala hobby" le dice Ermes continuando a camminare al mio fianco. Entriamo in una stanza dalle pareti grigio chiaro. 
"questa è la mia stanza" mi dice Ares, lascia il mio borsone a terra e si sdraia sul letto. 
"bene, a dopo, andiamo Lilith" Ermes mi trascina via, Ares ci guarda corrugando le sopracciglia, ma alzo soltanto le spalle. Mi porta in una grande stanza con molti divani, un tavolo da biliardo e una piccola palestra.
"Atena, lei è Lilith, la metà d'anima di Ares" Ermes mi presenta alla ragazza. 
Lei si sbatte una mano sulla fronte "mi dispiace per te" 

ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora