13

559 24 0
                                    

MESSAGGIO PER CHI HA LETTO LA STORIA PRIMA DEL 19 APRILE!

ATTENZIONE: RICORDATE L'ANGELO CHE LILITH TROVA DIETRO IL CESPUGLIO? 
DATO CHE NON HA SENSO E CHE GLI ANGELI SULL'OLIMPO NON ESISTONO IL SUO RUOLO E' STATO SOSTITUITO DA ERMES, MESSAGGERO DEI DEI. BUONA LETTURA!


Afferro lo zaino di scuola, all'interno tutte le cose per questa, il borsone con all'interno i miei vestiti. Poi l'altro più piccolo con le scarpe ed altre cose essenziali. 
La guancia mi brucia come se qualcuno mi avesse colpito. Ares. 
Esco dalla mia camera e saluto mia mamma e Morfeo i quali piangono.
"va tutto bene, tornerò, state tranquilli" li abbraccio ridacchiando "e poi vi verrò a trovare" bacio le loro guance. 
Dante mi abbraccia veloce, ma tanto sta sera verranno nella mia nuova casa per passare del tempo insieme. Esco dall'appartamento con tutte le mie cose in spalla. Davanti a me c'è Aes, un rivolo di sangue esce dal suo labbro, lo zigomo è leggermente viola. 
"cosa diavolo è successo?" mi avvicino e lo guardo dalla mia altezza, con la testa alzata, il mento all'insù e la fronte corrugata. 
"niente, andiamo" afferra i miei borsoni poi cammina davanti a me, fino alla macchina dove rimaniamo in silenzio. 
"dormirai..." inzia 
"in salone, sul divano" 
"oh, andiamo, non è scomodo?" alza gli occhi al cielo.
"dove devo dormire, e poi  te non interessa nulla di me" alzo le spalle " quindi pensa hai fatti tuoi" guardo fuori dal finestrino. Guida ancora per un po', poi si ferma davanti la casa.
"ho trovato un'altra piccola casa, vicino la scuola, potremmo spostarci lì, ha due camere"
"no, tutto questo durerà poco, va bene questa" scendo dalla macchina, prendo le mie cose ed entro nella casa. 
"puoi metterle in camera" mi dice lui. 
Entro nella camera  ed inizio a sistemare le mie cose negli spazi vuoti. 
"puoi dormire qui, davvero" inzia lui. 
"no" lo fermo "stai facendo il buonista del cazzo, solo perchè sei dispiaciuto, stai zitto, okay?" gli urlo contro "smettila anche di parlarmi" 
Sistemo le mie cose mentre lui se ne sta sdraiato sul letto. Una volta che ho finito tolgo le scarpe che indosso e me ne ado sul divano dove guardo la televisione. 
Suonano alla porta, Ares va ad aprire, davanti a lui Dante con un'espressione seria, dietro Wendy con in mano una torta. Mi alzo e sposto il Dio da davanti la porta, prendo la torta dalle mani di Wendy e la lascio su quelle di Ares per poi abbracciare la mia migliore amica. 
"cos'è sono il tuo schiavo?" gli lancio una palla di fuoco, questa volta non sento nulla dopo averlo colpito. 
"oddio che bello!" esclamo "se ti faccio del male non sento nulla!" 
Ares mi fulmina con lo sguardo poi se ne va in cucina, io trasfino Wendy in camera da letto e le racconto tutto. "cosa?!" esclama lei alla fine. 
"già" 

Una fitta alla pancia, poi la testa, urlo di dolore, la porta viene aperta di scatto rivelando Ares mentre io sono piegata dal dolore. 
"quel coglione del tuo amico mi ha dato un pugn sulla pancia e quello che stavo prendendo dal pensile mie è caduto in testa" si giustifica lui quando lo guardo male. 
"Dante!" mi lamento alzandomi. Do un pugno sul braccio a Dante poi locolpisco con una palla di fuoco. 
"ma sei pazza?" urla lui schivandola. 
Il campanello suona di nuovo, apro trovando Rilan davanti a me, lo abbraccio per poi farlo etrare. 
"ho una richiesta" gli dico trascinandolo in camera "fanne diventare due singoli" gli indico il letto. 
"oh ehi! io non sono uno shoffer, guarda questa!" si lamenta. 
"dai ti prego, lo sai anche tu come stanno le cose. 
"no, non toccare il mio letto" urla Ares "dove farò le mie cose con Afrodite?" incrocia le braccia al petto. 
"oddio, vomito" urlo "ceh, tu mi hai detto di dormire con te quando su quel letto...che schifo" m allontano.
"la fai tragica" alza gli occhi al cielo. Rilan muove le mani e poco dopo ci sono due letti ad una piazza e mezza nella camera, uno sulla parete della porta, l'altro sotto la finestra che da' sulla strada. 
"ecco, ora finitela" Rilan se ne va. 
"lei non verrà qui quando ci sarò anch'io" punto il dito contro Ares. 
"sarai sempre qui, quando dovrebbe venire?" alza gli occhi al cielo. 
"mai?" incrocio le braccia al petto "va bene no?" 

Poco dopo sono intrappolata tra il muro e Ares, il suo viso vicino al mio. "ci pensi tu, gelosona?" 
"idiota" lo spingo allontanandolo. "mai nella vita" 
"allora fattene una ragione" alza le spalle e poi se ne va dalla stanza. 
La izza arriva poco dopo e passiamo la serata a guardare un film. 
Alla porta bussano di nuovo, questa volta mi alzo io e vado ad aprire. 
"Ciao Lilith!" il piccolo messaggero dell'altra volta è davanti a me. 
"ciao, scusa, ma la scorsa volta..." vengo interrotta da Ares che dietro di me chiude la porta di scatto. 
"ma sei scemo?" urlo, poi la riapro, Ermes rimane fisso, con le braccia incrociate "davvero un comportamento maturo" 
"Ermes, vattene" Ares si allontana. 
"tesoro, non dargli retta, non cadere nelle sue grinfie" Ermes mi parla sussurrando. 
"non ci cadrò mai" ammicco "se vuoi entra" gli faccio spazio. 
Entra nella piccola casa e quando passa vicino a Dante questo si scansa impaurito.
"siete tutti uguali voi demoni" Ermes scuote la testa. 
"oh scusate, non mi sono presentato" si ferma el bel mezzo della sala "mi chiamo Ermes, sono il messaggero degli Dei, ma ora mi hanno affidato il signor simpatico Dio della guerra e bla bla bla" scimmiotta l'ultima parte imitando Ares e mostrando i muscoli delle braccia con fare atletico. Sembra un bambino di 12 anni, ma chissà quanti anni ha sulle spalle. 
I miei amici scoppiano a ridere mentre dalle mani di Ares escono delle leggere fiamme.
"andiamo a prendere il dolce" spingo Ares in cucina, mi segue senza troppi problemi, ma non apre bocca.
"stupido coso, non ho più quattro anni" borbotta il Dio afferrando dei tovaglioli e tornando in salone. 
"cosa succede? non sei felice di vedermi?" domanda Ermes mentre posiamo il dolce sul tavolino basso che è davanti al divano. 
Ares si prepara a lanciargli una fiamma, ma mi metto davanti ad Ermes cercando di coprirlo. 
"stai fermo" punto un dito contro Ares. 
"spostati Lilith" mi indica "sarà indolore" sorride in modo malefico. 
"sta fermo, vai in camera a calmarti" indico la camera. 
"io non prendo ordini da te" urla verso di me, si avvicina e mi spinge verso il muro. 
"Ares!" urla Dante.
"stai zitto tu" urla Ares, gli occhi neri con la solita fiamma. 
"Ares! lasciala stare!" questa volta interviene Ermes. Wendy si alza dal divano. 

"cammina" Ares mi trascina nella camera da letto. "non devi immischiarti" urla a poco da me dopo che ha chiuso la porta. 

"smettila di urlarmi contro, Ares" lo spingo per allontanarlo. 
"e tu smettila di dirmi quello che devo fare" 
"se sei un bambino non è colpa mia" urlo. 
"ragazzi" Dante apre la porta. 
"che c'è?" urliamo in coro io e Ares.
"i vampiri sono qui" 

cazzo. 

ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora