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Quando torno sula terra decido di tornare alla mia piccola casa, Ermes è seduto sull'isola della cucina, ha la testa tra le mani e le braccia appoggiate sule gambe. 
"ciao" lo saluto sfilandomi le scarpe. 
Ermes rimane in silenzio, non parla. 
"non parlarmi" sussurra solo, poi si alza ed esce dalla casa. 
Mi sdraio sul mio letto e rimango fermo a guardare il soffitto, non ci credo ancora. 

La notte la passo in bianco, a guardare il nulla ed a pensare a tutto ciò che è successo. Quando la sveglia suona vado a farmi una doccia ghiacciata, mi vesto con una semplice tuta e poi mi dirigo al college. Wendy è appoggiata al muretto, lo sguardo fisso a terra, viene scossa da singhiozzi, tremando. 
Dante le è accanto, una mano appoggiata sulla sua schiena. 
"non avvicinarti" al mio fianco compare Ermes "non farlo" 
Giro lo sguardo ed individuo la cheerleader di ieri, tutta colpa sua. Ammazzerò anche lei, sicuramente. Cammino vero la mia aula, prendo posto lasciandomi cadere sulla sedia. 
"ciao" una ragazza bionda si avvicina a me. 
"ciao" ringhio. 
"ieri hai giocato proprio bene" si siede al mio fianco. 
"grazie" borbotto. 
"ti va di" appoggia una mano sulla mia gamba. 
"allontanati" sposto la sua mano di scatto. 
"ma dai, è per quella della partita? Quella riccia?" 
"vattene" urlo alzandomi di scatto, la sedia cade e lei si allontana impaurita. 
"dovete lasciarmi stare" urlo, rovescio il banco, ma qualcuno mi ferma. 
"andiamo" Dante mi trascina via. 
"smettila di fare il ragazzino" mi punta un dito contro. 
"stammi lontano" lo spingo via. 
"ti stai comportando da coglione" i punta un dito contro. 
"faccio quello che mi pare" gli ringhio contro. 
"come uccidere la mia migliore amica?" urla a sua volta "Lilith non si sarebbe mai meritata un coglione come te e lei non era per te"
"smettetela, me lo ripetete tutti"
"ci sarà un motivo no?" incrocia le braccia al petto. 
"vaffanculo" lo spingo allontanandolo. 
Cammino a passo svelto verso l'esterno, Wendy mi guarda allibita. 
"idiota" borbotta mentre passo. 
Torno a casa chiudendomi dentro, spacco tutto. Qualsiasi cosa mi passi sotto mano. La casa è distrutta, nulla è intatto. 


Ermes' pov 

Osservo Ares seduto a terra contro la porta di casa, lui si guarda attorno dove è tutto a pezzi, e sue mani gocciolano di sangue ed il suo viso è stanco. Se qui ci fosse Lilith si sarebbe arrabbiata veramente molto, ma lei non c'è e bisogna farsene una ragione. 
Inizio a sistemare tutto, lentamente, mentre lui mi guarda, ma non parla. 
Lilith per me è stata una persona importante, in sei mesi è diventata davvero importante per me. 
Quando ero sull'olimpo e sentivo parlare di lei mi domandavo come fosse realmente vivere al suo fianco, poi quando mi si è presentata l'occasione davanti sono stato la persona più felice Lilith era come una droga vera e propria e l'effetto peggiore l'ha avuto su Ares. L'ha prima drogato con il suo sorriso, con i suoi modi, poi appena lui ha deciso di allontanarsi lei lo ha distrutto. 
"non devi ripulire tu" sussurra. 
"fatti aiutare Ares" gli sorrido appena.
"mi odiano tutti" 
"ti odiavano già" alzo le spalle. 
"grazie, sei di supporto" alza gli occhi al cielo. 
"non lamentarti" alzo gli occhi al cielo a mia volta "è la verità" 
Si alza e si chiude in camera, mentre io finisco di pulire il disastro che ha combinato.
Anche Zeus sta male per la sua morte e così facendo, non volendo, l'Olimpo tutto è caduto in uno stato di tristezza. 

Ares' pov

Apro gli occhi di scatto, ieri sera sono andato a dormire presto. 
Mi struscio fino alla cucina dove preparo una veloce colazione e poi esco di casa. 
Quando arrivo al college questa volta Wendy è seduta sul muretto, ma ridacchia con Dante, gi sorride e spesso si baciano. 
Non capisco, non erano tristi? 
Vado in classe prendendo posto esattamente come ieri, ma questa volta seguo le lezioni. 
"ehi ciao" la ragazza di ieri è al mio fianco. 
"ciao" la saluto appena. 
Si avventa sulle mie labbra senza lasciarmi parlare, ma la respingo subito. 
"vaffanculo" mi allontano subito, sciocco le dita mentre cammino per il corridoio affollato di studenti, mi ritrovo sull'Olimpo, vado diretto nella mia camera, dove mi spoglio e mi lancio sul letto. 
"ehi" Afrodite apre la porta "ho saputo di Lilith" 
"vattene" ringhio alzandomi. 
"sei sempre bello" si avvicina a me. 
"va via, Afrodite" 
"e se volessi rimanere qui?" accarezza il mio petto, le sue mani raggiungono il mio collo, ma io la spingo via. 
"va via!" urlo talmente forte, la terra sotto di noi trema al mio urlo, i muri compresi, le mie fiamme sono nere come la pece, i miei occhi iniettati di sangue, un urlo ancora scuarcia la terra e poi accade l'inevitabile: un'altra guerra. 
Non succedeva da un po', non  mai successo per tristezza e per sentimenti che non fossero per Afrodite. 
"Ares!" Zeus spalanca la mia porta, Afrodite corre via spaventata. 

L'h sempre odiata per questo: non potrei mai farle del male, ma lei ha comunque paura di me. Eppure ho detto le stesse cose a Lilith, dicendole che non avrei mai potuto farle del male, ma l'ho fatto, l'ho ferita più di qualsiasi altra persona e lei mi ha odiato per questo. 
Urlo ancora, la terra trema ancora, le mie fiamme sono sempre più alte. 
I ricordi di lei fanno spazio nella mia mente, impossessandosene, la vedo ovunque, vedo i nostri baci e vedo come mi guardava. 
"Ares, devi calmarti" urla Zeus "calmati" 
"vaffanculo" 
"Ares, distruggerai tutto" 
Alle sue spalle c'è anche mia madre, le mani sulla bocca e trema appena, ancora più indietro c'è Apollo che mi guarda quasi dispiaciuto. 
"Ares" Ermes è alle mie spalle "lei non ti vorrebbe vedere così.
Le mie fiamme si indeboliscono, cado in ginocchio davanti a tutti, in silenzio, con le mani sul volto, la mia pelle si riempie di brividi e dalla mia bocca escono solo singhiozzi. 
"va tutto bene" Ermes mi appoggia una mano sulla spalla, si è accovacciato alla mia altezza. 

Non va tutto bene. 




ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora