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Apro gli occhi ritrovandomi sola sul letto, Ermes è seduto sul letto di Ares. 
Mi alzo lentamente, ha gli occhi chiusi, la testa è piegata. 
"Ermes" lo scuoto lentamente "sdraiati, dormi" gli sorrido appena, fa così sdraiandosi sul letto del Dio, mentre io lo copro con le coperte. 
Esco dalla stanza andando nel piccolo soggiorno, indosso ancora i vestiti di Ares, sul divano accanto a lui c'è Wendy che appena mi vede corre ad abbracciarmi.
"ehi, come stai?" mi abbraccia stringendomi a lei. Annuisco appena. 
"ti abbiamo lasciato dei cornetti di là" indica la cucina la mia amica. 
Così mi dirigo verso essa, verso un bicchiere di latte e faccio colazione in silenzio mentre i due mi guardano dal divano. 
"ascolta, andiamo in barca oggi" parla Wendy "ti piace tanto andarci, almeno ti riprenderai un po', sarà fantastico!" sorride. 
"d'accordo" le sorrido appena. 
"bene, passatemi voi a prendermi a casa, avverto Rilan e Dante ed invito altri due amici" sorride lei. 
"a dopo" Ares la segue con lo sguardo mentre se ne va, poi lo riposa su di me. 
"se vuoi ecco non so..." inizia lui, ma lo fermo con la mano.
"è tutto okay, non comportarmi in modo diverso da come ti comportavi prima, mi da' fastidio" mi alzo e torno in camera.
"oh bene, verrà anche Afrodite oggi" sorride in modo falso, poi se ne va in bagno.
"dove andate?" domanda Ermes stropicciandosi gli occhi.
"non credo tu possa venire, Ermes" 
"non preoccuparti, tra poco dovrò andare da Zeus ho da fare con lui" alza gli occhi al cielo.
"buona fortuna" ridacchio mentre controllo se ho portato con me dei costumi.
"ne hai uno rosso?" domanda Ermes. 
Scuoto la testa "ne ho uno nero ed uno giallo, sapevo sarebbero stati utili, anche perché ormai è maggio e dato il caldo e la barca di Wendy o la sua enorme villa con piscina, potevano sempre tornare utili. 
"giallo, più figo" ammicca lui.
"aspetta, lo sati facendo per consigliarmi cosa piace a quel cretino?" 
"non è quello che volevi?" alza e abbassa le sopracciglia sorridendo. 
"no, assolutamente, quindi metterò quello nero" lancio quello giallo nella mia parte di cabina armadio, poi vado a bussare energicamente alla porta del bagno.
"cosa vuoi?" Ares urla aprendola. 
"il bagno" lo sorpasso entrando "sei peggio di una femmina" alzo gli occhi al cielo, poi sbaglio a  guardare la mia figura allo specchio.
Le occhiaie contornano i miei occhi gonfi, le labbra sono rosse vivo, i capelli ricci arruffati e sul collo, appena sotto lo scollo della felpa di Ares c'è un succhiotto. Passo la mano su questo mentre i ricordi di ieri sera si fanno largo nella mia mente ed è come rivivere la scena. 
"ehi" Ares sposta la mia mano "va tutto bene?" 
Annuisco appena "devo fare la doccia" sussurro poi girandomi verso di lui.
"Lilith" inizia, ma lo fermo "va tutto bene Ares, comportati da stronzo, non è successo nulla" 
"Io non ti capisco" urla arrabbiato andandosene. 
Mi spoglio e mi faccio una veloce doccia, poi esco e dopo essermi asciugata indosso il mio costume, sistemo i capelli ed esco dal bagno con solo il costume addosso. 
Corro nella camera ed afferro un pantaloncino ed un top, quando mi giro Ares è sul suo letto con le mani sotto la testa che mi fissa. 
"pervertito" urlo lanciandogli una palla di fuoco, ma come sempre la blocca. 
"colpa tua!" esclama. Indossa un costume celeste ed una maglietta nera. 
"andiamo, idiota" sbuffo indossando le mie all star bianche ed uscendo dalla camera. Saliamo in macchina e passiamo a prendere Wendy con Rilan, mentre Dante si farà trovare lì.

Guardo l'acqua ed è così limpida, indosso ancora i vestiti, siamo sulla barca, a largo con sotto di noi il mare limpido. Wendy si sta cambiando, Rilan e Dante stanno sistemando le cose prima di tuffarsi, mentre Ares sta con Afrodite.
Siamo solo noi. 
"facciamo uno scherzo ad Ares, vieni" Rilan mi trascina. "Ares! Corri! Guarda" lo chiama lui, Ares si alza dal divanetto. E' senza la maglia ed i muscoli guizzano ad ogni suo movimento. 
Vi prego non voglio morire.
"Cosa c'è?" domanda lui indispettito. 
"guarda" Rilan si avvicina al bordo e gli indica qualcosa nell'acqua. Ares si affaccia, io sono al suo fianco mentre cerco di non ridire. 
"cosa? non vedo nulla" dice il Dio, ma Rilan lo spinge, Ares si aggrappa a me e mi tira insieme a lui in acqua. 
"idiota" urlo risalendo.
"giuro che se ci sei tu dietro questo scherzo ti uccido" ringhia avvicinandosi.
"no! lo giuro!" urlo nuotando ed allontanandomi, ma mi afferra e mi fa finire sott'acqua. 
"Ares!" esclamo "ti è prego ho paura dell'acqua" mi attacco a lui con le gambe attorno il bacino e le braccia attorno al collo, lui si sta tenendo alla scaletta della barca. 
"bella scusa questa" ridacchia, mi rinfila la testa sott'acqua, risalgo con il fiatone e gli occhi lucidi.
"ti prego" sussurro attaccandomi di più a lui e lasciando sfuggire un singhiozzo, ma la scena mi riconduce di nuovo a ieri sera ed inizio a tremare. 
La maggior parte dei demoni sono forti e non hanno paura di nulla, ma la conseguenza di avere metà sangue angelico è anche questa: avere paura dell'odio, ti chi ti causa dolore, sentire dolore. 
"Lilith" Ares mi accarezza lentamente la schiena mentre nascondo la testa nell'incavo del suo collo "respira piano Lilith"
"perché hai creato l'odio" sussurro all'improvviso. Sono parole che non avrei mai voluto dire, non in questo momento che mi consolando. 
"usciamo, forza" mi fa aggrappare alla scaletta ed esco, poi corro nel piccolo bagno e mi rifugio lì. 

Ares' pov 

Parole più vere non esistono, ieri Ermes aveva ragione a darmi la colpa di quello che è successo: ho creato io l'odio tra esseri umani, soltanto io e per puro divertimento. Perché magari qualche sgualdrina dell'Olimpo non voleva divertirsi con me, o magari per una litigata con Afrodite. Quanto sono diverse quelle due. Afrodite quando mi arrabbio scappa, cercando in tutti i modi di evitarmi mentre io distruggo cose o ferisco persone o creo nuovi conflitti sulla terra. Lilith non ha paura di me, rimane lì a fissarmi con quegli occhi neri e i capelli ricci sempre arruffati, rimane a sfidarmi aspettando che molte volte mi calmi, ma purtroppo spesso non mi riesce. Ermes sta mattina ha ribadito il fatto di lasciarla stare, che lei non è per me, ma questo lo so bene, l'unico che non capisce è mio padre: secondo lui siamo perfetti per stare insieme. 
Perfetti in cosa di preciso? Nel lanciarci fiamme? Nel distruggerci a vicenda. Lo vedo che la sto distruggendo, ma anche lei ha cambiato qualcosa in me, soprattutto dopo ieri sera. 
"Ares!" urla Afrodite di fronte a me. 
"cosa vuoi?" urlo di rimando, lei si spaventa.
"ma cosa ti prende?" incrocia le braccia sotto al petto prosperoso e mi fissa con quegli occhi celesti.
"cosa vuoi tu" urlo, passo dandole una spallata. 
"Ares" Wendy si avvicina "cosa diavolo è successo?" 
"nulla" mi siedo sul divano.
"Lilith sta singhiozzando nel bagno e non  vuole uscire, cosa le hai fatto?" 
"niente Wendy" urlo verso la ragazza.
"Ares era solo uno scherzo" Rilan è in piedi che mi fissa arrabbiato, ma con me non funziona.
Annuisco, chi cazzo se ne frega dello scherzo. 
"Ares" questa volta è Dante. 
"cosa vuoi?" mi alzo in piedi. 
"Lilith sta sparando fiamme ovunque, non posso avvicinarmi alla porta, le stavo parlando, ma è troppo arrabbiata e potrebbe farmi del male, lo fa sempre" 
Mi dirigo a passo svelto verso la porta, escono fiamme da sotto ad essa e Lilith è dentro che piange.
"vedi di non fare la ragazzina ed esci da lì" urlo battendo una mano sulla porta "ora!" urlo.
"lasciami stare!" urla a sua volta. 
"Lilith, sono Wendy" si avvicina alla porta "esci così parliamo" 
La porta si apre.
"bastava così poco?" urlo "vaffanculo" 
Lilith mi colpisce con una fiamma e poi si avvicina "è tutta colpa tua se ieri è successo" ringhia a poco da me. 
"non mi fai paura" 
"giusto, sei il Dio della guerra" leggo solo disprezzo nei suoi occhi, poi se ne va. 

Apro un collegamento con mio padre, mentre mi siedo sul divanetto.
"Ares" sorride.
"è finito questo giochetto della convivenza, dovete separarci ci stiamo facendo del male" ringhio.
"oh no, Ares, non lo noti, ma lei ti sta aiutando"
"padre, hai visto cosa è accaduto ieri" 
"posso solo dirti che non è stata opera tua" inizia, poi sospira "trovali ed uccidili come solo tu sai fare" 
"l'avrei già fatto, senza il tuo ordine" 
"e per qualcun altro l'avresti fatto? ti rispondo io: no" ridacchia. 
"lei è la mia metà d'anima, devo proteggerla" alzo le spalle come se fosse ovvio, forse posso abituarmi. 

Le metà d'anima sono come migliori amici, queste si proteggono sempre, da qualsiasi cosa sia. Questa volta spetta a me agire ed uccidere chi ha procurato del dolore a Lilith.   



ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora